Mi ricordai che oggi dovevo incontrarmi con Logan, così indossai una camicetta bianca, con applicati sul colletto due piccole C che confermavano che il capo fosse firmato Chanel; un paio di jeans attillati blu scuro e un paio di scarpe con il tacco 12 blu firmate Jimmy Choo. Forse avevo esagerato, ma io non rinunciavo mai all'eleganza!
Presi la mia borsa blu di Christian Dior e il mio cellulare, poi salì in auto e viaggiai fino allo Starbucks di New York. Inforcai i miei adorati occhiali da sole di Ray Ban ed entrai decisa.
Dopo poco esser entrata nel locale scorsi il volto familiare del mio ex ragazzo Logan.
- Ciao, Alex. Sei bellissima- disse sorpreso, incapace, mio malgrado, di togliermi gli occhi di dosso.
Ci andammo a sedere ed ordinammo due caffè macchiati. Il cameriere ci portò le calde bevande che io, trangugiai in poco tempo a causa del freddo provocato dall'aria pungente di quel mattino d'autunno.
Logan mi guardava sorridendo e, a tratti, sorseggiava il suo caffè.
- Senti, tu cosa vuoi?- domandò ad un certo punto Logan, guardandomi negli occhi profondamente.
Non capivo che cosa intendesse, o meglio, avevo capito perfettamente, ma volevo far finta di non capire per vedere come avrebbe continuato.
- Non capisco cosa intendi, Logan- ribattei facendo la faccia da finta tonta
- Andiamo non fare la finta tonta- commentò lui.
Alzai un cipiglio infastidita.
- Voglio solo parlare e capire cosa ti passa per la testa- risposi irritata
Nel frattempo, le mie dita sotto il tavolo non smettevano un attimo di torturarsi una con l'altra ed io ero nervosa.
- Io vorrei che tornassimo insieme- ammise del tutto calmo e senza un'apparente nervosismo o agitazione.
Sembrava essere tranquillo e per niente nervoso, come se parlare con la sua ex dopo una pesante rottura, fosse la cosa più comune del mondo e fosse per lui all'ordine del giorno.
Ma, come sempre, mi sbagliavo di grosso.
In realtà, Logan era roso dal nervosismo e da un'ansia più grande di lui. Ma questo, Alex, non lo sapeva.
- Senti, Logan, io... Sono impegnata al momento- confessai, mi dispiaceva però abbattere tutte le sue speranze che poi si erano rivelate pressoché vane.
Sembrò rattristarsi di colpo, ma poi si riprese.
- Capisco. Posso sapere, se vuoi dirmelo ovviamente, chi è il ragazzo?- mi chiese ed io avvertii un pizzico di gelosia nel suo tono di voce.
- In realtà è una ragazza. Si chiama Beryl e ci siamo sposate da poco- confessai in imbarazzo
Sembrò sorpreso da questa dichiarazione inattesa.
- Lo sanno tutti, compresi i miei genitori. L'unico a cui non l'ho detto sei proprio tu e mi scuso per questo. Avrei dovuto fartelo sapere- ammisi tristemente.
- Fa niente, non è importante. A questo punto, se le cose stanno così possiamo andare no. Ognuno per la sua strada- concluse Logan, alzandosi.
- Aspetta- lo fermai e, per errore, la mia mano finì sulla sua, che era ancora posata sul tavolino del bar.
Entrambi ci guardammo negli occhi e rividi nei suoi occhi lo stesso sguardo
di quando mi guardava ai vecchi tempi, quando eravamo una coppia felice. Provai nostalgia per quei tempi sereni, ma al contempo così tremendamente lontani.
Logan fu la prima persona che era riuscita a capirmi a fondo e, per ciò, gli sarei sempre stata grata.
In quel momento, ero in confusione.
Amavo Beryl, ma tutte le volte che Logan mi guardava negli occhi o mi sorrideva avevo le farfalle nello stomaco. Rimasi nei miei pensieri, e poi realizzai che forse l'aggettivo "lesbica" non era adatto alla mia personalità. Probabilmente, l'aggettivo con cui dovrei definirmi, è "bisessuale" perché, effettivamente, è quello che sono.
Mi riscossi dai miei pensieri, e notai che Logan si era fermato alle mie parole.
- Logan, io credo di amarti ancora, davvero- iniziai con le lacrime agli occhi.
- Ma, ho ancora una grande confusione in testa. So di provare dei sentimenti per Beryl, ma sono sicura di provare dei solidi e molto intensi sentimenti per te. Io, ci devo pensare, non so ancora che risposte darti. Ma, farò il più in fretta possibile. Poi, dovrò anche parlarne con mia moglie- spiegai tutto d'un fiato, calde lacrime mi solcavano il volto.
- Capisco, ti darò tutto il tempo necessario- rispose Logan.
- Grazie infinite- dissi felice.
Gli accarezzai le sue guance e lo baciai. Mentre le mie labbra si posavano sulle sue, provai un turbinio infinito di emozioni diverse: felicità, gioia, amore, affetto, dolore e tristezza.
Quando mi staccai da Logan, entrambi avevamo il fiato corto a causa del lungo bacio che ci eravamo appena scambiati.
Ci salutammo e io risalii in macchina diretta alla mia villa un po' fuori New York.
In macchina, riflettei su tutto quello appena successo e realizzai che il destino mi aveva giocato un brutto scherzo.
Ero destinata a stare con Logan, perché solo con lui ero capace di provare certe emozioni.
Logani faceva sentire me stessa, mi faceva accettare i miei pregi, ma al contempo, anche i miei difetti.
Il problema, era che anche Beryl mi faceva provare emozioni forti, ma differenti da quelle che mi faceva provare Logan.
In cosa mi ero cacciata!
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STRANGE PASSENGERS (Alexandra Daddario x OC/fem)
FanfictionIn una notte buia, una ragazza stava camminando per le strade di New York in cerca di un modo per scappare da tutto e da tutti. - Sai, noi siamo come dei passeggeri su una macchina e la macchina è la vita. Non importa se la macchina su cui stiamo vi...