Misunderstandings And Explainations

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- Cosa vuoi?- mi chiese Beryl con tono arrabbiato e deluso al contempo.
Vederla in quello stato e sentirla rivolgersi a me in quel modo, non faceva che rendermi ancora più conto di che errore immenso avessi commesso.
- Io voglio solo parlare- ammisi con le lacrime agli occhi.
Beryl mi guardò e mi sembrò che nei suoi occhi, per un breve e misero istante, ci fosse un lampo di compassione. Ma poi, tornò ad assumere lo stesso sguardo colmo di tristezza e rabbia di prima, e quello mi basto' per capire di aver sbagliato. Ancora una fottutissima volta.
- Perché dovrei sprecare il mio tempo ad ascoltarti? Non eri quella a cui non importa niente di me, o sbaglio?- chiese retoricamente, con un'insolito tono pacato. Questo mi preoccupo' ancora di più, non era da lei usare questo tono calmo; lei che da sempre pronta a raccontarti una barzelletta che ti facesse ridere e lei che non perdeva mai il sorriso.
- Mi dispiace, io...- non riuscii a terminare la frase perché mi ritrovai una zazzera di capelli biondi davanti alla faccia.
- Ti dispiace- soffiò sulle mie labbra, la ragazza.
Poi, girò i tacchi e si incamminò nella direzione opposta a dove mi trovavo io, allontanandosi da quel luogo sempre di più.
Fui invasa da un impeto di coraggio e determinazione: afferrai il polso di Beryl e lei, con mia grande sorpresa, si fermò.
- Lasciami almeno spiegare- supplicai
- Hai esattamente due minuti a partire da ora- precisò Beryl
Era la mia unica occasione per scusarmi e per dirle quello che provavo per lei, una volta per tutte.
- È stata lei a baciarmi, io non ho nemmeno ricambiato. Si è allontanata è mi ha detto che è stato uno sbaglio: nemmeno a lei piacciono le ragazze.-
spiegai tutto d'un fiato.
Sentivo il ticchettio del mio orologio da polso enormemente amplificato nella testa, come se volesse avvertirmi che mancava poco tempo alla fine della mia vita. Perché senza di lei, non potevo vivere.
- Lei ti piace?- domandò Beryl, delusa.
Sapevo che gli fosse costato molto farmi una domanda del genere.
- No, per niente. Senti, io...- cominciai
- Ancora trenta secondi- mi interruppe lei.
- Io ti amo da morire, Beryl. E mi dispiace. Non sai quanto sono stata male quando ti ho vista correre via in lacrime, sono un'idiota e una stronza senza cuore- ammisi, mentre sentivo gli occhi pizzicare.
Non volevo che Beryl mi vedesse piangere, le sarei sembrata debole.
Ma, sfortunatamente, una lacrima solitaria sfuggì al mio controllò e la ragazza di fronte a me parve accorgersene, ma non disse nulla.
- Non riesco a passare il resto della mia vita senza di te. Se te ne vai via tu, la mia vita non esiste più. Perché, sei tu la mia vita, Beryl Jones- confessai. Le lacrime, ormai scendevano lungo il mio viso, imperterrite.
- Temo che i due minuti siano scaduti, hai altro da dirmi?- chiese ironicamente la bionda
- Beh, in effetti una cosa ci sarebbe. Vuoi sposarmi?- dissi.
Lei, mi salto' al collo con le lacrime agli occhi.
Ma quelle erano lacrime di gioia

STRANGE PASSENGERS (Alexandra Daddario x OC/fem)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora