.Capitolo 28. Gloria e onore

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Finché abbiamo fede nella nostra causa e una volontà indomabile di vincere, 

la vittoria non ci sarà negata. 

Winston Churchill

Il coraggio, che è il sesto senso, 

permette di scoprire la strada più breve verso la vittoria. 

Khalil Gibran

Diamante

"Tuo fratello rimane qui con me. E' così dolce e tenero." lo derise l'Arcana, sfiorandogli l'addome con la mano libera.

Axel strinse gli occhi, schifato da quel tocco.

Lor giaceva ancora immobile ai loro piedi.

"Se io venissi con te, cosa ne sarebbe di loro? Non posso evocare il Fuoco Ardente senza la componente magica di Dorian e di mio fratello. Se uccidessi uno dei due perderei questo dono..."

"Giusto...potremo portarli con noi, così non ci darebbero problemi di alcun tipo. Sarebbero le nostre due piccole mascotte!" ipotizzò lei, iniziando a ridere a crepapelle.

"A cosa ti serve il mio potere?" chiesi, infastidita non poco dalle sue risate.

I suoi occhi ametista mi trasmisero voglia di rivalsa e vendetta: "Il Codice...mi serve per quel meraviglioso Portale. Gli elfi pensano che chiunque possa aprirlo, ma non è così. Soltanto chi detiene il sangue del primo Guardiano può farlo, oppure...chi ha in sé il Fuoco Ardente. Io ho entrambe le cose, mi basti tu...o il ragazzo che hai al tuo fianco, e ne sono entusiasta. Aprendo il Portale potrò offrire al re degli elfi un accordo...e diventare così la sovrana indiscussa di questo mondo e di quello elfico."

"Mi ordinerai di sottomettere il re degli elfi con il mio potere, giusto?" avanzai di alcuni passi, vogliosa di sapere.

"Sei perspicace, brava." si complimentò lei, davvero ammirata da tanta lungimiranza.

"Se io volessi farlo...tu cosa faresti ai popoli di questo mondo?" pretesi di sapere, con il cuore pronto ad esplodermi nel petto.

"Diamante, no." sussurrò Dorian alle mie spalle, con voce strozzata. Stava soffocando...e la mia cicatrice al polso bruciava terribilmente per avvertirmi del malessere delle mie due componenti magiche!

"Se non lo faccio vi uccide." sussurrai a denti stretti, serrando le mani a pugno.

"Sei saggia, ragazza. Sai bene che se il tuo potere non sarà al mio servizio, i tuoi cari moriranno assieme al tuo adorato fuoco d'argento. Il Fuoco Ardente deve essere mio, oppure di nessun altro." annunciò, guardando tutti i presenti.

"Farò come dici."

Presi la mia decisione.

Mi avvicinai ancora di più a lei e mio fratello, con passi lenti ma decisi. Quando mi ritrovai a poca distanza da Axel, l'Arcana sembrò convincersi di queste mie parole, e cercò di allentare la presa su mio fratello.

Axel riprese a respirare regolarmente, così come Dorian. Guardava l'Arcana con odio, disprezzo e giurando vendetta. Era assetato di sangue, era chiaro tutto questo...lo si capiva dai suoi occhi grigi.

L'anello di Diargento intorno al suo dito prese a sfavillare minaccioso, modellandosi in un battito di ciglia in una lunga spada medievale, che Axel conficcò nel petto dell'Arcana puntando dritto al suo cuore.

Tutto accadde troppo velocemente!

La spada di Axel trapassò l'Arcana da parte a parte, ma mio fratello avrebbe dovuto sapere che quel mostro non poteva essere abbattuto da un'arma qualsiasi, anche se questa fosse stata di Diargento.

Fuoco Ardente - Cacciatori Di ElfiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora