Complicazioni

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Ultimamente, come ho già detto, il mio rifiuto è tornato a galla, facendomi perfino passare la fame. Poca clientela, e quei pochi non sono i migliori clienti del mondo. Oggi un idiota mi ha chiesto il mondo per soli cento franchi, e con mondo intendo ovviamente le porcherie che non farei neanche con il mio ragazzo. Vi lascio immaginare. La mia risposta è stata un no secco, soprattutto per quella cifra poi.. e lui mi ha detto "sei solo una puttana con un buco". Non dovrei prendermela lo so, si tratta di un idiota che non ha chiaro nella testa che le escort non sono degli oggetti sessuali, ma delle persone. E che se vuole un "buco" che accetta la qualsiasi schifezza, dovrebbe comprarsi una bambola gonfiabile.
Ad ogni modo.. ho avuto un ciclo infinito questo mese, tanto che il troppo utilizzo degli assorbenti mi ha causato una bella candida. Già. Ho camminato con il ghiaccio fra le gambe per tre giorni, senza ovviamente poter lavorare per il tanto bruciore. E ancora non è neanche passata.. ho fatto anche un colloquio di lavoro. Una luce fuori dal tunnel, piccola e debole, ma pur sempre una speranza di tirarmi fuori da questo scempio.
Il rifiuto in se non riguarda più solo il dover andare a letto con la gente per soldi, ma in generale il doversi buttare addosso ai clienti al bar, quasi ad elemosinare le loro attenzioni. Certo, non sempre è così, spesso sono i clienti a venire da me, come se corteggiassero una qualunque ragazza in un bar. Ma quando è il contrario, quando pur di pagare l'affitto della camera e portare i soldi a casa, devo sedermi e fare finta che mi piacciano.. vorrei urlare. Il rifiuto è: non solo il dover accettare di avere rapporti con gente che non mi attrae e che non conosco, ma anche doverli convincere a venire a letto con me invece che con un'altra, convincerli che mi piacciono, mentire. Non essere me stessa, fingere pur di ottenere quello che mi serve (in questo caso i soldi), essere quindi opportunista? Venale? Essere tutto quello che non sono mai stata. Un cliente l'altra sera ha detto una frase che mi echeggia ancora in testa: "chi fa questo lavoro, con il passare del tempo prima o poi ci perde l'anima". Inizialmente non ho capito, ma adesso si. È come rinunciare a se stesse, sia fisicamente che spiritualmente. Sono abbastanza forte per farlo, ma non voglio. Io devo uscirmene. Se esiste un inferno in terra, direi che è proprio questo.

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