La quiete dopo la tempesta

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Non pensavo sarebbe finita cosi. Pensavo a una fine meno burrascosa. Invece no, con mio suocero che mi smaschera è stata una vera tragedia.
Per cui.
Lunedì.
Mi sono svegliata energetica, motivata come mai negli ultimi tre mesi. Ho pulito e ordinato tutta la casa, disfatto i bagagli, caricato le lavatrici e cucinato. Alternando una ninna nanna e una pappa tra una faccenda ed un'altra.
Si fanno le 18:30, Elia e mio suocero rientrano a casa da lavoro. "Amore devo passare al club a prendere la mia roba e consegnar le chiavi" dico rivolgendomi a Elia. "Vai da sola?" risponde mio suocero, con un mezzo sorriso in faccia. "Vado con lei" risponde allora Elia. Così, dopo cena, siamo andati. Elia è rimasto in macchina, non voleva venir dentro, così sono andata io da sola. Ho tolto le lenzuola, svuotato l'armadio e il cestino della spazzatura. Dopodiché, raggiungo Giul al bar e mi fumo una sigaretta con lui, spiegando cosa è successo. Natalia, Irina e Giulia vengono a salutarmi. Enca anche è andata via, non si sa neanche se torna. È tornata in Romania per mettere l'apparecchio ai denti e rifare il seno. C'erano due nuove, sentivo che almeno loro parlavano francese. Spiego velocemente alle ragazze cosa è successo e quasi venivano le lacrime salutandoci. Alla fine, anche se con un po' di rivalità, eravamo amiche. E parlo al passato perché la vita avanza per tutti e non so se e quando le rivedrò di nuovo. Giul mi abbraccia, gli restituisco le chiavi. "Avrò sempre una camera per te Nina. Io ci sono" dice Giul, sorridendo. Non avrei mai pensato che in un universo simile potessero esserci delle belle persone e quasi mi è dispiaciuto.
Saluto tutti, scendo le scale e una brezza mi sposta i capelli. Chiudo gli occhi, li riapro e guardo il cielo, sorridendo: è finita. Si torna ad una vita normale.

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