Ritrovo

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Dopo aver spento il giocattolino, bussarono alla porta.

<se sei Bucky non entrare!> esclamai.

La porta si aprì ed entrarono in camera Wanda, Nat e Thor.

Può sembrare strano che ci fosse anche Thor, ma con lui avevo stretto un forte rapporto di amicizia, eravamo come inseparabili. È come un'amica con cui fare gossip.

<Suppongo abbiate litigato> disse Wanda facendo un mezzo sorriso. Io annuii tristemente.

<se ti ha fatto qualcosa giuro che lo ammazzo!> disse Thor, sedendosi di fianco a me. Anche le altre due ragazze si sedettero alla mia destra.

<no tranquillo!> iniziai <semplicemente mi ha dato fastidio un suo comportamento egoista>. Non volevo entrare nei dettagli per non far sentire in colpa Nat. Tra l'altro lei non sapeva ancora delle nozze di Steve.

<tesoro...> aggiunse Wanda abbracciandomi.

<tranquilla si risolverà tutto...è solo uno stupidissimo litigio> disse Nat, carezzandomi la spalla.

<Lui è tornato?> chiesi.

<Non ancora> rispose Thor.

In quel momento iniziai a preoccuparmi. Era ancora in spiaggia? Sennò dove poteva essere? Nat sembrò notare questo dettaglio quindi chiese: <vuoi andarlo a cercare? Se vuoi ti accompagno>

<anche io> aggiunsero Wanda e Thor all'unisono.

<Proviamo>. Mi infilai la giacca, presi la borsa e tutti e 4 uscimmo diretti chissà dove.

Prima di tutto controllammo alla spiaggia, ma non era lì. Quindi facemmo un giro dell''isolato dividendoci: non poteva essere andato chissà quanto lontano in 1 ora.

Avvilita, andai in un bar lì vicino a prendere un caffè, nella speranza di svegliarmi un po', essendo stanchissima.

<un decaffeinato per favore> chiesi. Mentre il barista preparava il mio caffè, sentii qualcuno picchiettarmi la spalla. Mi voltai che davanti a me c'era proprio lui, Bucky, che mi porgeva il portafogli che avevo lasciato in spiaggia l'ora prima.

<Amore!> Gridai attirando non poca attenzione. Lo abbracciai facendolo quasi cadere all'indietro.
<non farlo mai più!> lo sgridai, sciogliendo l'abbraccio.

<lo giuro> scoccandomi un bacio sulle labbra.

<s-senti mi dispiace, mi sono offesa per nulla. Ho reagito d'impulso> mi scusai. Era raro che mi scusassi per prima, essendo una bella testa calda.

<no scusami tu. Hai ragione sono un'egoista non avrei dovuto dire quelle cose> disse.

<no, non pensarlo mai. Non sei un egoista, sei perfetto così come sei> gli dissi dandogli la mano.

Dopo aver bevuto il mio caffé, uscimmo dal bar, e raggiungemmo gli altri, con cui tornammo alla torre.

||Emma Romanoff||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora