Yelena Belova

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3 anni prima
Boom.

Il Jet di Dreycov esplode e per un attimo provo una sensazione di sollievo.

Sono libera. Sono finalmente libera. SIAMO finalmente libere. Ora possiamo vivere una vita normale...

Poi me ne rendo conto.

Mi rendo conto che Yelena non c'è, e mi accorgo solo dopo che era troppo vicina all'esplosione per sopravvivere...

Sento qualcuno piangere in lontananza. Riconoscerei quel pianto tra mille.

Natasha è accasciata tra le macerie che piange disperata.

<Nat...> le dico con un filo di voce, avvicinandomi lentamente a lei.

Quest'ultima si limita a buttarsi tra le mie braccia, senza frenare le lacrime.

So bene il perché delle sue lacrime, e so che mi ritroverò molte volte in situazioni come questa.

Come non detto, inizio anche io a singhiozzare.

Riesco a trovare spazio tra le lacrime e a dire: <Il dolore rende forti, ricordi?>

PRESENTE
L'immagine di Nat che piange tra le mie braccia mi rimbomba in testa e non riesco a cacciare via tutti quei brutti pensieri.

Ad interrompere quel mio momento di riflessione è Bucky.

<Ehm...possiamo parlare?> mi dice.
<S-si certo> balbettai.

Ci sedemmo abbastanza appartati e ascoltai quello che aveva da dire.

<Ehm senti Emma, mi dispiace per quello che è successo tra noi, per la litigata e per il mio egoismo, ma io...ecco non ho mai provato questo sentimento per nessuno e-e...insomma quello che volevo dirti è che io TI AMO.>

In quel momento mi bloccai. Mi aveva davvero detto quella frase? "Ti amo"....

Wow...nessuno me lo aveva mai detto prima...

Purtroppo, però, prima che potessi rispondere, Bruce gridò.
<Ragazzi siamo arrivati! Stiamo atterrando!>.

A quel punto mi alzai di scatto e mi misi accanto a lui che, nel mentre, stava pilotando.

Osservai dalla finestra la terra che si avvicinava sempre più a noi.

***

Atterrati e scesi dal jet, ci guardammo in torno: eravamo in una campagna dispersa nel nulla, e non riuscivamo a capire che cosa avremmo fatto lì.

<Ragazzi venite, guardate lì in fondo> disse Clint.

Tutti ci voltammo, e vedemmo in lontananza quella che sembrava essere una casa o una fattoria.

Ci avvicinammo lentamente e quando c'è la trovammo davanti la potei osservare meglio: era una casa a due piani, più o meno grande, con di fronte un piccolo recinto per animali completamente vuoto.

Nat aprì la porta con un calcio, tenendo la pistola sempre puntata. Io ero dietro di lei nella stessa posizione.

<C'è qualcuno?!> chiese.

Silenzio.

Non ricevendo alcuna risposta, ci incamminammo verso il salotto, notando una figura bionda seduta sul divano di spalle.
<Chi sei?!> chiese Tony.

Io rimasi lì, a fissare quella ragazza bionda seduta di spalle.

L'avrei riconosciuta tra mille...

<Yelena...?> dissi con un filo di voce.

La figura si alza e si volta...si....era lei in carne ed ossa.

<Non. Avvicinatevi> disse scandendo bene ogni parola.

Io e Nat ci tenevamo strette la mano, senza abbassare le pistole: non avremmo mai sparato, ma era un gesto che ci veniva spontaneo ormai.

<Chi sei?! Dov'è mia figlia?!> gridò Pepper.

<Chi sono? Davvero? Allora mi avevate proprio dimenticata...> disse.

Ormai avevo gli occhi lucidi e Nat lo stesso.

Abbassammo le pistole lasciandoci la mano.

<Non avremmo mai potuto> sospirai.

A quel punto mi scese una lacrima.

<A me invece sembra proprio di sì!> esclamò <Non avete mai cercato il mio cadavere in mezzo alle macerie, non mi siete più venute a cercare e mi avete lasciata lì, priva di sensi, e ve ne siete andate, ricostruendovi una vita da sogno con gli Avengers. Per vostra sfortuna mi sono risvegliata dopo 5 minuti...5 MINUTI CAZZO! Ma voi mi avevate già abbandonata...> aggiunse.

Ed era vero...

Non l8avevamo mai cercata sotto le macerie perché per noi era già morta. Non avevamo la forza di cercarla, non volevamo vederla in certe condizioni.

Come abbiamo potuto...

Però ci era mancata, oh eccome se ci era mancata.

<Yelena noi non ti abbiamo mai dimenticata! Ogni giorno ripenso a quel momento, il momento in cui ho realizzato di averti persa e mi sento malissimo! E ti giuro che mi piange il cuore sapere che ora sei viva e pensi che noi non ti abbiamo mai voluta> esclamò Nat piangendo disperatamente.

<E io dovrei credervi?! Mi avete abbandonata per più di 3 anni rifacendovi una vita da capo. Voi avete realizzato tutti i vostri sogni mentre io...io sono rimasta nell'ombra a marcire senza avere né amici né famiglia! È così che di solito dimostrate il vostro amore?!>

<Credimi, non erano questi i miei sogni, e questa non è la vita che mi aspettavo! Io non posso avere figli, una famiglia...mi hanno già privato della mia! E non posso crearmene una nuova...io non volevo uccidere uomini e avere crisi amorose! No! Non erano questi i miei obiettivi! Io volevo solo una vita normale cazzo!> iniziai a dire senza pensare <io ti capisco. Io so benissimo come ti senti. Credimi se ti dico che mi manchi un sacco e senza di te il mio cuore è vuoto...ti prego torna. Insieme avremo una vita migliore e potremo costruircela da capo! Ti prego...> aggiunsi.

Lei mi guardò in silenzio per qualche attimo.

I suoi occhi divennero lucidi e iniziò a correre per abbracciarmi.

Quell'abbraccio non lo dimenticherò mai...

Poi si voltò verso Natasha, la guardò piangendo e si buttò anche tra le sue braccia.

<Scusate se vi interrompo, sono felice che vi siate ricongiunte, ma adesso vorrei sapere dov'è mia figlia> chiese Tony ad un certo punto.

<Morgan? Io non conosco nessuna Morgan> disse Yelena dopo averle spiegato la situazione.

<COSA?!> esclamammo all'unisono tutti insieme.

"Cazzo" pensai.

Adesso rimaneva solo un problema: chi l'aveva presa se non Yelena?

||Emma Romanoff||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora