[COMPLETATA]
Lui ha frequenti incubi. La voce di lei potrebbe aiutarlo a dormire. Entrambi devono superare i loro traumi.
Autrice: Mono_l1sa
Traduzione di: Chimchim_1995_17
Iniziata il giorno: 23 Luglio 2021.
Finita il giorno: 9 Agosto 2021.
Poteva essere stato lo stress del giorno prima, o l'esaurimento di passare attraverso la tua routine quotidiana di una solitaria studentessa del college, ma la scorsa notte avevi dormito come un ghiro. Quando la luce del mattino si intrufolò nella stanza, girasti il tuo corpo dando le spalle alla finestra. In quel momento avevi la sensazione che qualcuno ti stesse osservando. Doveva essere Jane, pensasti, ma sarebbe saltata immediatamente sul letto per svegliarti. Con cautela, apristi gli occhi e con tuo orrore, qualcuno che non era Jane ti stava fissando. I tuoi occhi si spalancarono e istintivamente tirasti le coperte sul tuo corpo per coprirlo, anche se eri completamente vestita. L'espressione dell'uomo rimase calma e riportò la sua attenzione al suo telefono.
"Chi sei e come sei entrato qui?" urlasti tu, afferrando il telefono e allontanandoti dal letto. Guardasti lo sconosciuto, era a torso nudo e sedeva ordinatamente con la schiena contro il telaio del letto. "Rispondimi o chiamo la polizia!" urlasti ancora tu. L'uomo non si scompose nemmeno di un millimetro quando ti rispose.
"Ero già qui quando se entrata ieri sera."
Ti colse di sorpresa questa risposa. "Cosa? Non stai rispondendo alla mia domanda," insistetti tu. "Cosa mi hai fatto?"
Lui rise, "Non illuderti, non sei affatto il mio tipo. Non ti toccherei. Abbiamo solo dormito. Qual è il grosso problema?"
"Qual è il grosso problema?" dissi tu incredula. "Non so letteralmente di chi tu sia e in qualche modo siamo finiti a letto insieme e ti aspetti che io creda che non mi hai fatto niente. Chiamo la polizia."
"Si fallo," alzò le spalle lui. "Dirò loro solo che una ragazza a caso è entrata nella mia stanza la scorsa notte e ha dormito sul mio letto."
"La tua stanza? Il tuo letto?" chiesi tu. "Questo appartamento è di Ji Eun. Non ti ho mai visto prima in vita mia." Proprio mentre stavi per chiamare la polizia, Jane entrò nella stanza dopo aver sentito le urla. Si stropicciò gli occhi per guardarti meglio e tu la tirasti dietro le tue gambe.
"Che succede, T/N?" chiese lei.
"Va tutto bene tesoro, ti terrò al sicuro," risposi tu a lei, mentre la linea stava squillando. Jane spuntò da dietro delle tue gambe. L'uomo la notò e tirò fuori la lingua nel tentativo di spaventarla. Lei piagnucolò e tirò indietro la testa. Lo guardasti male, e in quel momento qualcuno rispose al telefono e tu spiegasti tutta la situazione.
"Lo zio Gi è cattivo," borbottò Jane.
"Si, lo so teso- aspetta, lo zio Gi?" La voce dell'ufficiale si affievolì. Jane annuì e indicò l'uomo davanti a voi.
"Zio Gi," disse di nuovo la bambina. L'uomo fece un sorrisetto malizioso. Espirasti rumorosamente e ti scusasti con l'ufficiale per il malinteso. L'uomo si alzò e si stiracchiò, e la prima cosa che notasti furono i muscoli del suo busto muoversi senza sforzo. Sembrava bellissimo. I suoi capelli erano a metà alla luce del sole, aveva la mascella affilata e occhi acuti che benedicevano il suo viso. Quando si avvicinò a te, sentisti subito un senso di pericolo.
"Sono Yoongi, il fratello di Seokjin," disse lui con tono. Ti aspettavi che ti desse la mano per stringerla, ma invece ti spinse di lato per farti uscire. Rabbrividisti.
"Non sapevo che Seokjin avesse un fratello," dissi tu, cercando di fare conversazione.
"Questo perché non sono affari tuoi," rispose lui chiudendoti la porta in faccia. Il tuo sangue ribolliva, se non fosse stato il fratello di Seokjin, probabilmente lo avresti preso a sberle nel suo bel faccino. Il tuo telefono squillò, era Seokjin.
"T/N-ie" disse turbato. Lo faceva sempre quando sapeva di essere nei guai o aveva bisogno di un favore.
"Sei fortunato che Ji Eun ti ama e io amo Ji Eun," lo rimproverasti tu. Aiutasti Jane a fare il bagno nella camera da letto principale. Ti spruzzò un po di acqua addosso, e ti fece ridere.
"Quindi vi siete incontrati," ridacchiò lui.
"Come siete imparentati? Tu sei così gentile e lui è così apatico in tutto."
Seokjin sospirò, passandosi una mano tra i capelli. "Ha solo...dei problemi."
Smisi di muoverti e Jane inclinò la testa confusa. "Problemi? Di che tipo?"
"Non è la mia storia e non posso raccontartela io, però fammi il favore di non prendertela con lui. È davvero una brava persona." E ne sembrava convinto. In un certo senso, era colpa sua se lo avevi attaccato in quel modo.
Alzasti gli occhi al cielo, "Va bene. Come sta Ji Eun?"
"Adesso sta dormendo. Il bambino è nato stamattina. Il dottore mi ha detto che puoi portare Jane a farle visita tra un'ora."
"Va bene, ci vediamo dopo oppa."
"Aspetta! Un'ultima cosa."
"Di che si tratta?"
"Per favore, porta Yoongi con te."
"Mi devi molto." Dopo aver aiutato Jane a vestirsi, andasti in cucina per preparale la colazione. Yoongi era al tavolo, frugava tra pezzi di carta che sembravano essere degli spartiti. Forse era un cantante, alzasti le spalle e iniziasti a fare delle omelette. "Ti andrebbe di fare colazione?" chiesi tu, cercando di essere il più educata possibile.
"Volevi lasciarmi morire di fame?" chiese lui. Ti morsi il labbro, cercando di frenare la voglia di parlare. Per il resto del tempo, gli unici suoni nell'aria erano il rimescolamento della carta e Jane che giocava con i suoi giocattoli in sottofondo. Quando finisti di cucinare, posasti i piatti sul tavolo. Senza pensarci, mettesti il suo piatto su uno dei suoi fogli di carta. Yoongi sussultò e immediatamente lo spinse via.
"Perché dovresti mettere quel coso sul mio duro lavoro?" gridò lui. Era la prima volta che vedesti un'emozione attraversagli il volto.
"S-scusami, non volevo."
Yoongi sbatté le palpebre, realizzando che il volume della sua voce ti aveva spaventata e fatta spalancare gli occhi. Anche Jane si era spaventata. Posò il piatto da qualche altra parte sul tavolo, accatastò le sue carte in un posto sicuro e cominciò a mangiare in silenzio. "Grazie," borbottò lui.
"Prego," dissi tu annuendo. "Dopo aver mangiato, Seokjin ci ha chiesto di andare in ospedale."
"Okay," rispose lui. Il resto della mattina fu tranquillo, e tutta la verità era come se le cose dovessero andare cosi. Con solo voi tre in casa, avevi avuto un assaggio di come sarebbe stato vivere una vita da domestica, e non ti piaceva affatto.