Capitolo 15

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Il piano di Yoongi di arrendersi fu temporaneamente interrotto dalla proposta di suo fratello. "Vuoi che faccia cosa?" chiese di nuovo lui, massaggiandosi le tempie.

"Devi portare T/N a Daegu e passare la notte lì." Disse Seokjin. Aveva fatto irruzione nella sua stanza di dongsaeng senza bussare a causa di questa questione urgente. Aveva vinto alla lotteria sul lavoro e gli avevano dato una visita a Daegu completamente pagata, che includeva hotel e cibo. Fortunatamente, era stato dopo che Yoongi aveva preso il suo caffè, che aveva comprato Seokjin prima che Yoongi potesse ucciderlo.

"Si, lo avevo sentito," affermò con fermezza lui. "Ma mi manca ancora la parte in cui spieghi perché devo farlo."

Seokjin sospirò, sperando che suo fratello non notasse quell'omissione intenzionale. "Beh, è vicino alla data di scadenza e Ji Eun preferirebbe restare a casa con i bambini e sarebbe solo uno spreco se nessuno lo usa."

"Allora perché non lo dai a un tuo collega o qualcosa del genere?" ribatté Yoongi.

"Non vuoi passare più tempo con T/N?" Seokjin tornò seccato nella sua voce. Era chiaro a lui, Ji Eun, e praticamente al mondo intero che voi due avevate una connessione speciale ed eravate entrambi troppo codardi per confessarvi. Essendo il fratello maggiore, Seokjin sentiva che era sua responsabilità sistemare le cose.

"No," rispose Yoongi, con una notevole esitazione nella sua voce. Era deciso a prendere le distanze da te, ma non riusciva ancora a controllarsi quando si trattava di te. Questa era un'abilità che non aveva ancora padroneggiato e, francamente, non aveva motivazione per farlo.

"Peccato, ho chiamato il tuo lavoro e ti ho fatto prendere un giorno libero. Ji Eun e io ti abbiamo già preparato tutto. E T/N ti aspetta nel taxi al piano di sotto." Seokjin sorrise ampiamente prima di correre fuori dalla stanza. Ed è così che Yoongi finì a Daegu con te. Quando ti chiese perché tu avessi accettato di andare, avevi risposto che non eri mai stata in vacanza prima d'ora. Questo lo portò a starsene zitto e a non commentare. Il viaggio in treno era stato difficile. Trovava oneroso il compito di nascondere i tuoi sentimenti per te, soprattutto se la tua spalla toccava la sua a causa dei sedili piccoli. Anche essendo stato accanto a te di notte sul suo letto, Yoongi si sentiva ancora nervoso. Forse era l'ambientazione, si assicurò lui.

Anche tu stavi attraversando un periodo difficile. Ti sentivi come un adolescente, sentendo il tuo stomaco palpitare per la vostra vicinanza. I tuoi sentimenti per l'uomo accanto a te diventavano sempre più evidenti ogni giorno che passava. Il suo silenzio, la sua delicatezza, la sua tranquilla gentilezza, era perfetto. Ed era fantastico perché ti prendeva in giro scherzosamente come una persona normale, e non come una persona che aveva bisogno di essere salvata.

La prima tappa fu quella di pranzare perché c'era voluta una mattinata intera prima di arrivare. Una volta che Yoongi si sentì a suo agio con l'idea, maledisse mentalmente Seokjin per non averglielo detto prima. In questo modo, voi due avreste potuto anche esplorare un po la città. La prossima volta, si disse lui, se ci fosse stata una prossima volta. Ti guardò con gioia mentre masticavi il manzo che stava grigliando. Non ti dispiaceva che ti stesse guardando, infondo non c'era più bisogno di nascondersi con lui. "Piano," ridacchiò lui. "Non scappa da nessuna parte."

"Bene, sto solo assaporando il momento," risposi tu. Avevi mangiato più della metà della porzione mentre Yoongi aveva appena toccato il suo cibo. La tua mano rallentò, temendo che non si stesse divertendo. Yoongi in realtà si stava divertendo, più di quanto avrebbe potuto. Era pieno solo a guardarti mangiare. "Non so quando potremo farlo di nuovo, ma forse non è qualcosa di cui dovrei preoccuparmi." Speravi che la tua voce non suonasse troppo speranzosa, ma non potevi farne a meno. Se ogni giorno fosse stato così, o solo una frazione di esso, finché stavi in compagnia di Yoongi, saresti stata contenta.

"Yoongi si schiarì la gola e distolse lo sguardo. "Non lo so," rispose lui. "Devo concentrarmi sulla mia carriera, dopotutto, non posso perdere tempo a fare... questo."

"Questo?" Aspettasti che dicesse di più, ma si riempì il piatto e non parlò per il resto dell'ora. Scrollasti le spalle, era normale che Yoongi dicesse qualcosa di duro come questo una volta ogni tanto. Era nella sua natura ma sapevi che era solo uno scudo per proteggersi. Quindi mantenni il tuo sorriso e il tuo spirito quando arrivaste alla fermata successiva. La famosa Torre E-World 83.

Era il momento perfetto per una visita perché gli alberi in fiore che circondavano la torre erano il loro picco. Morbidi petali rosa pastello svolazzavano sul marciapiede, danzando con la brezza. Ti facevano ridere mentre li calpestavi, fingendo di essere la protagonista di un film. Yoongi roteò scherzosamente gli occhi. Non pensava che nessuno sarebbe stato così sdolcinato come te, ma non poteva fare a meno di seguire i tuoi passi. Ti seguì fino alla cima della torre e inconsciamente sussultò. La città sottostante era mozzafiato. A terra, era facile dimenticare quanto fosse piccola in realtà e quanto insignificanti fossero i suoi problemi. Avrebbe voluto che il tempo si fermasse, così da poter godere di un momento di pura beatitudine.

"Qui è dove si sono conosciuti i miei genitori," disse, sentendosi sorpreso anche lui per aver menzionato quel fatto.

"Davvero?" chiesi tu, ipnotizzata dalla vista.

"È storia passata," sospirò lui, "Mio padre lavorava regolarmente in ufficio e mia madre lavorava in un ristorante nelle vicinanze. Si era innamorato la prima volta che la vide e le chiese di sposarlo un anno dopo. Romantico, vero?" rise lui amaramente. Appoggiò il mento alla ringhiera e tu resistetti all'impulso di tenergli la mano.

"Credi nell'amore a prima vista?" chiesi tu riflettendoci.

"Si," rispose lui, c'era rimpianto e tristezza nella sua voce. Eppure la sua risposta ti aveva sorpreso e ti aveva dato una speranza illogica. "Ma non importa," continuò lui, "L'amore non dura con le persone come me. Ecco perché non sono mai stato innamorato e mai lo sarò." La bugia che aveva detto era così innaturale che lo spaventò. Ma era necessario. Tu annuisti semplicemente e guardasti in un'altra direzione.

Mono_l1sa

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ᴛᴇʟᴇᴘᴀᴛʜʏ - ᴍɪɴ ʏᴏᴏɴɢɪ [ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ ɪᴛᴀʟɪᴀɴᴀ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora