Capitolo 8

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Yoongi raccolse tutti i suoi materiali nel suo zaino. Seokjin si era offerto di prestargli una valigetta ma Yoongi riteneva che fosse troppo formale. Si pentii di non aver accettato l'offerta del fratello perché guardandosi allo specchio si sentiva uno scolaretto. Ma comunque, niente poteva rovinargli questa giornata. Era qualcosa che stava aspettando da quando era tornato dagli Stati Uniti. Dopo la separazione dei suoi genitori Yoongi fu costretto a trasferirsi. Si chiedeva spesso cosa sarebbe successo se sua madre avesse scelto di prendere lui al posto di Seokjin, sarebbe stato più felice? Scacciò via quei pensieri e corse verso il taxi.

Il viaggio verso la compagnia era stato piuttosto breve, ma gli era stato abbastanza per comporre i suoi pensieri su cosa avrebbe dovuto dire ai produttori. Aveva scoperto l'azienda emergente quando era all'estero e aveva inviato con entusiasmo i suoi brani via email ai produttori. Con sua sorpresa, avevano risposto subito per organizzare un incontro per un potenziale lavoro. Era la sua fuga da suo padre e era felice di accettarlo. Non era sicuro di quando fosse successo, ma la musica era un portale per lui. Un modo per saltare la realtà e sfuggire a quella in cui si trovava. Questa era tutta la sua vita.

L'edificio della Big Hit si ergeva davanti a lui mentre il taxi si avvicinava lentamente. I suoi palmi formavano sudore tant'è che gli rese difficile aprire la porta. Gli addetti alla reception all'interno ridacchiarono al ragazzo in difficoltà di fronte a loro e lo indirizzarono verso la sala riunioni. C'erano già due persone. Un uomo con una valigetta e un taglio di capelli viola, che Yoongi immaginò fosse Namjoon, si alzò subito per offrirgli un posto. Quello con i capelli arancioni brillante, Hoseok, gli rivolse un sorriso luminoso. Era stato preso alla sprovvista. Erano più giovani di quanto pensasse, probabilmente più giovani di lui.

"È bello incontrarti, Agust D," lo salutò Namjoon. Yoongi rabbrividì leggermente al soprannome che gli era stato dato.

"Chiamami Yoongi," rispose lui timidamente.

"Quindi hai portato la nuova canzone?" chiese Hoseok. Yoongi annuì e porse la chiavetta ai due ragazzi. Il suo cuore batteva fuori dal petto quando iniziò il dong. Aveva fatto lui stesso la demo vocale dato che non conosceva nessuno in città e si era sentito troppo in imbarazzo per andarlo a chiedere a Seokjin. I due ragazzi sembravano godersi la pista, annotando di tanto in tanto alcune parti che gli piacevano e alcune che avrebbero richiesto dei cambiamenti. Quando ebbe finito, attese con impazienza.

"Sembra diverso dalle altre cose che ci hai inviato, hyung," commentò Hoseok.

"Eh," Yoongi si strofinò la nuca. Non sapeva come spiegarlo. La sua musica suonava arrabbiata, forse riflettendo l'animosità che provava nei confronti della vita. Ma dopo quella prima notte con te, nutriva una pericolosa speranza. "Immagino che volevo mostrarvi soltanto il meglio di me ragazzi," rise lui goffamente.

"Beh, è davvero buona," aggiunse Namjoon. "Mostreremo questo brano insieme agli altri al nostro CEO e presto ti faremo ricevere buone notizie." Yoongi era estasiato ma mantenne la sua compostezza.

"Grazie per questa opportunità."

"Ci piacerebbe stare con te tutto il giorno, ma abbiamo qualche demo su cui lavorare," Hoseok sospirò.

"Non è poi così male," disse Namjoon raggiante.

"Lo dici solo perché vedrai presto lei,"

"Lei?" chiese Yoongi, chiedendosi del perché fosse così curioso. Ma poi pensò che fosse meglio conoscere i suoi potenziali colleghi.

"La sorella del nostro coreografo," rispose Hoseok. "A volte ci aiuta con la voce visto che abbiamo solo tirocinanti maschi. E Namjoon ha una cotta enorme per lei."

"Hyung!" esclamò Namjoon, con le guance in fiamme. Yoongi si chiese come ci si sentisse, amare qualcuno nella misura in cui il corpo avrebbe agito con forza su di esso. Era ovvio dire che non si era mai sentito cosi per nessuna. O così pensava.

"A proposito, dovremmo andare a vedere se è arrivata. L'ultima volta si è persa." Suggerì Hoseok. I tre uscirono dall'ufficio. Yoongi voleva andarsene ma era anche curioso di vedere chi fosse la ragazza. La intravide mentre chiacchierava con le receptionist di fronte. La vide solo di schiena, i suoi capelli luccicanti alla luce del sole. Indossava un morbido vestito giallo che le scendeva fino alle caviglie. Il suo fisico era stranamente familiare a Yoongi e non sapeva perché. E poi tutto ad un tratto la riconobbe.

"T/N!" il tuo nome non era uscito dalla sua bocca, ma quello che l'aveva pronunciato, era Namjoon. Ti girasti e Yoongi si fermò sui suoi passi. Sul tuo viso avevi messo un leggero lucidalabbra e un po di colore sulle guance. Niente di troppo ma si sentiva come se ti avesse visto per la prima volta. All'inizio tu non l'avevi notato poiché Namjoon stava attirando la tua attenzione. "Hai un bell'aspetto oggi," mormorò lui.

"Grazie," risposi tu. "Jimin mi ha detto che dovrei più vestirmi così, spero non sia troppo."

"No, per niente. Penso che dovresti vestirti più spesso così." Disse Namjoon con entusiasmo. Yoongi pensava di assomigliare a una specie di orso, timido e appiccicoso. Un Koala? Scosse la testa e tu finalmente lo notasti.

"Yoongi?"

"Uh, ciao," disse lui piano.

"Voi due vi conoscete?" chiese Hoseok.

"Si, siamo ami- Viviamo uno accanto all'altro." Ti corressi tu. Yoongi se ne accorse.

"Si, siamo solo vicini di casa."

"Come va il gomito?"

"Sta bene," borbottò lui. Ji Eun lo aveva aiutato a mettere un'altra fasciatura prima di andarsene, ma non era stata gentile come te.

"Beh, se voi due vi conoscete, volete restare per la registrazione della demo, hyung?" chiese Namjoon. Eri nervosa alla sua risposta. Era chiaro che ti odiava, e in larga misura. Quali erano le probabilità che questa fosse la società lo avresti incontrato e quante probabilità c'erano che tuo fratello lavorasse lì.

Lo voleva, voleva davvero rimanere. Ma sarebbe stato fuori posto e pensava che Namjoon fosse più adatto a te. Contro il suo giudizio migliore, aprì la bocca. "No, grazie. Non voglio passare il resto del pomeriggio con lei. Quanto potrebbe essere brava comunque?" Senza un'altra parola, uscì dalle porte.

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ᴛᴇʟᴇᴘᴀᴛʜʏ - ᴍɪɴ ʏᴏᴏɴɢɪ [ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ ɪᴛᴀʟɪᴀɴᴀ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora