[COMPLETATA]
Lui ha frequenti incubi. La voce di lei potrebbe aiutarlo a dormire. Entrambi devono superare i loro traumi.
Autrice: Mono_l1sa
Traduzione di: Chimchim_1995_17
Iniziata il giorno: 23 Luglio 2021.
Finita il giorno: 9 Agosto 2021.
Dopo esserti rimproverata da sola ancora una volta poiché non avevi una macchina tutta tua all'età di 21 anni, voi tre saliste su un taxi per andare verso l'ospedale. Jane non riusciva a contenere la sua eccitazione all'idea di incontrare il suo fratellino. Sia tu che Ji Eun avevate avuto paura che si fosse arrabbiata una volta scoperto che era di nuovo incinta, ma Jane era entusiasta di avere un altro compagno di giochi. Yoongi si sedette davanti con il tassista. Ad un certo punto del viaggio, il tassista commentò che sembravamo una bella famiglia e Yoongi decise di commentare che non sarebbe mai potuto uscire con una come te. Non sapevi quale parte di te fosse così terribile, ma ti sentisti offesa. Alzasti gli occhi al cielo e continuasti a giocare con Jane.
Quando arrivaste all'ospedale, la stanza era silenziosa, solo il rumore dell'apparecchio attaccato alla madre faceva rumore. Ji Eun era sdraiata sul letto, era mezza addormentata, ma per lo più fissava suo marito che era sulla poltrona. Il bambino era disteso sul petto di Seokjin e la coppia non poteva fare a meno di sorridersi timidamente. Il mondo sembrava essere svanito, e tra loro c'era solo l'amore. Non potevi nascondere la tua ammirazione e ti chiedesti ancora una volta quando ti saresti goduta anche tu una vita del genere. Jane, molto impaziente, spinse la porta di lato e corse ad abbracciare la madre. Ji Eun zittì la figlia e ordinò a Seokjin di portarle il bambino per mostrarlo a Jane.
"Qual è il suo nome?" Con stupore di tutti, fu Yoongi ad averlo chiesto. Gli occhi di suo fratello si allargarono e il suo viso si illuminò.
"Ji Hoon," rispose Seokjin.
Yoongi annuì, "È un bel nome." Le sue labbra si aprirono, e ti accorgesti che voleva dire qualcos'altro ma non trovò il coraggio.
"Vuoi tenerlo?" chiesi tu piano. Lui sobbalzò un po, sorpreso che tu avessi letto nella sua mente. Ji Eun sorrise e gli fece cenno di avvicinarsi. Yoongi meditò sul suo faccino. Sembra una bambola, pensò Yoongi. Era terrorizzato all'idea di poterlo far cadere e anche Seokjin era piuttosto nervoso, sapendo quanto suo fratello potesse essere goffo. Ma Yoongi raccolse Ji Hoon con la massima cura e precisione. Era come se avesse tra le braccia una nuvola. Ji Hoon balbettò un po tra le braccia di Yoongi, e costrinse lui a non contenere più il suo sorriso. Sussultasti in silenzio. Era la prima volta che lo vedevi con un'altra espressione meno irritata. È bello, pensasti di nuovo tu. C'era così tanta tristezza e desideri inespressi nei suoi occhi.
Dopo Yoongi, arrivò il tuo turno di tenere il bambino in braccio. Sembrava così fragile e ti chiesi come potesse una persona lasciarsi alle spalle un bambino così. Inconsapevolmente, le lacrime scesero lungo le tue guance. Jane ti abbracciò le gambe per confortarti e, ancora una volta, immaginasti come questo momento poteva essere il tuo futuro. Se solo non avessi avuto il terrore di ricadere come i giorni in cui eri stata abbandonata. Restituisti Ji Hoon a Ji Eun e ti scusasti per poi uscire dalla stanza. Yoongi ti guardò incuriosito mentre uscivi dalla porta.
"Sei stato gentile con lei?" chiese Seokjin.
"Per quanto gentile possa essere," rispose Yoongi, alzando le spalle.
"Quindi non sei stato per niente gentile," lo guardo seria Ji Eun. "Vacci piano con lei, è dolce. E chissà, forse un giorno scioglierà quel tuo cuore di ghiaccio."
Yoongi alzò gli occhi al cielo, guardando fuori dalla finestra per vedere te che eri diretta verso il giardino. C'era qualcosa che non aveva detto a nessuno, una scoperta che aveva fatto ieri sera riguardo a te. Non poteva mentire, forse c'era una possibilità. Senza una parola, si staccò dal muro e si diresse verso la porta. La coppia si scambiò sorrisi diabolici. "Penso che si innamoreranno," canticchiò Ji Eun.
Seokjin scosse la sua testa, "Non credo che mio fratello ne sia capace. Non è colpa sua, ma non credo che ci creda."
Ji Eun massaggiò il braccio di suo marito, "Ripeto, non è colpa tua...ma facciamo una scommessa."
"Una scommessa?"
"Se finiscono insieme vinco io e tu devi portarmi in vacanza."
"Hmm, okay," Seokjin annuì, canticchiando scherzosamente. "E se vinco io, facciamo un altro bambino." Con un gemito, Ji Eun si colpì il petto. La sua famigerata risata riempì la stanza e i corridoi.
Yoongi ti trovò su una panchina in giardino, i girasoli ti circondavano come in un quadro. Il vento estivo si precipitò sulle foglie e le piante rampicanti, scuotendo il dipinto di fronte a lui. Prese un grosso respiro e si avvicinò a te. Eri sorpresa di vedere le sue scarpe, eri sicura che si era già stancato di te, o indifferente. Yoongi si morse l'interno delle guance, perché era così toccante parlarti quando stava cercando di non arrabbiarsi. Era come il suo muro difensivo, essere arrabbiato.
"Posso aiutarti in qualche modo?"
"Andiamo a prendere un caffè," disse lui e si voltò rapidamente senza aspettare una tua risposta. Confusa e un po stanca, tenesti le distanze da lui e lo seguisti. A differenza di Seokjin, non era troppo alto, ma bastava per farti intimidire. Il suo sotto quadro si abbinava al suo aspetto spigoloso e freddo, e gli occhi di drago erano impressi spesso sulla propria preda. Con lui l'atmosfera era l'opposta a quella di Seokjin, che era calda, accogliete e premurosa.
C'era un piccolo bar vicino all'ospedale. Yoongi appena dentro ordinò un grande americano ghiacciato. Tu feci una smorfia. "Cosa c'è?" chiese lui.
"Non capisco le persone che bevono un americano," risposi tu. "Come se il mondo avesse così tanto sapore da offrire, perché scegliere qualcosa che ha un sapore così cattivo?"
Yoongi rifletté un po sulla tua domanda, "Cos'è che non ti piace?"
"Cosa?"
"Rispondi alla mia domanda, cos'è che non ti piace?"
"Uhm, immagino il maiale."
"Io adoro il maiale, ha così tanto sapore se è ben cotto," dichiarò Yoongi. "Interagiamo con il mondo in modi diversi. Ma questo non vuol dire che un gusto sia migliore dell'altro, è solo quello con cui ci sentiamo a nostro agio." Senza un'altra parola, pagò entrambi i drink e si diresse fuori nel patio. Ancora una volta, gli corsi dietro per seguirlo.
"Scusa," dissi tu dispiaciuta.
Lui alzò un sopracciglio, "Per?"
"Per tutto, ieri sera, stamattina, adesso. Mi sento come se stessi vedendo solo il tuo lato cattivo. Quando sei solo difficile da leggere."
Yoongi ridacchiò, e bevette un sorso della sua bevanda amara. Gli piaceva, lo faceva sentire in un certo modo, forse vivo. O era solo l'adrenalina. "Non chiedermi scusa. Dovrei essere io a chiedere scusa per essere stato così scortese."
"Va tutto bene, anche se ora spero che possiamo iniziare ad essere amici."
Yoongi fissò le sue dita callose, per via della chitarra e del pianoforte. La brezza estiva continuava a cantare la sua melodia. Avrebbe potuto essere tuo amico, avresti potuto aiutarlo, avevi quel potere. Ma si ritrovò a dire, "No."
Ti colse di sorpresa, "No?"
"Non voglio essere letto da altre persona e non ho bisogno di altri amici." Lui si alzò, rimettendo apposto la sedia con cura. Notasti che lo aveva fatto sia stamattina nell'appartamento e nella stanza d'ospedale. Sembrava tenerci a tenere tutto in ordino. "Ora vado, di a Seokjin che non tornerò per cena questa sera." E con quelle ultime parole scomparve in lontananza.