[COMPLETATA]
Lui ha frequenti incubi. La voce di lei potrebbe aiutarlo a dormire. Entrambi devono superare i loro traumi.
Autrice: Mono_l1sa
Traduzione di: Chimchim_1995_17
Iniziata il giorno: 23 Luglio 2021.
Finita il giorno: 9 Agosto 2021.
Il viaggio in autobus fu tranquillo, tranne quando la sua testa si appoggiò sulla tua spalla. Ti bloccasti sul posto, temendo che se ti fossi mossa, sarebbe potuto cadere e si sarebbe di sicuro arrabbiato. Quindi rimasi immobile per tutto il tragitto verso casa. Per farlo scendere dall'autobus fu un po faticoso. L'autista si era offerto di aiutarti poiché era il suo ultimo giro per la notte, ma tu rifiutasti gentilmente. Non volevi attirare l'attenzione su di te ed eri anche sicura che Yoongi non avrebbe voluto che qualcun altro lo toccasse. Essere al suo fianco in quel momento era già qualcosa ma di sicuro il giorno dopo avresti di sicuro ricevuto una sgridata da parte sua.
Fu ancora più difficile portarlo in ascensore e salire verso il tuo piano. Esitasti a bussare all'appartamento di Ji Eun. Era tardi e se facevi anche un minimo di rumore, l'intera famiglia si sarebbe svegliata e tu sapevi quanto tempo impiegava Ji Eun a far addormentare i bambini ogni notte. Pregasti silenziosamente e invece di portarlo nel suo appartamento andasti verso il tuo. Fortunatamente, Yoongi era piuttosto fuori di sé, quindi non se ne accorse.
La vecchia stanza di Jimin era ancora intatta. Ti aveva detto di trasformarla in una biblioteca o qualcosa del genere, ma non avevi avuto il coraggio di cambiare qualcosa. L'avevi tenuta per i suoi eventuali ritorni, cosa che era rara adesso. Ma in futuro avevi pensato di farla diventare uno studio. Lo stesi dolcemente, infilandogli le gambe sotto le coperte leggere. Le notti estive poteva essere ancora fredde. Eri contenta che lui indossasse abiti comodi per dormire. Adesso dormiva. I suoi capelli neri come una foresta di notte gli coprivano gli occhi. Ora potevi finalmente guadarlo in faccia senza preoccuparti che ti riprendesse. Aveva il naso piccolo e le guance piene come degli gnocchi. Avevi resistito alla tentazione di toccarle. La sua pelle era oscuramente pallida per qualcuno che proveniva dall'estero. La luce della luna lo investì, rendendolo più etereo del solito. Era stranamente naturale stare con lui così a tarda notte, come se non ci fosse nulla di cui preoccuparsi. Scossi la testa, sentendoti confusa di quel momento con lui. Quando aveva detto quelle parole prima alla compagnia, ti avevano fatto male. Il tuo cuore si strinse mentre le sue parole ti trapassano la mente di nuovo. Avevi sentito dire qualcosa del genere anche da tua madre che ti eri detta che non avresti mai più voluto sentire quella sensazione. Però le promesse erano fatte per essere infrante, supponesti tu. E quando un bellissimo sconosciuto entra nella tua vita, non ai altra scelta.
Quando ti avviasti verso la porta, lo sentisti piagnucolare nel sonno come di solito facevano i cuccioli quando erano lontani dal loro custode. I suoi occhi erano ancor chiusi ma strinse la coperta così forte che pensasti che avrebbe sanguinato. Corsi di nuovo al suo fianco, sussurrandogli che andava tutto bene. Sulla sua fronte vi era del sudore e dai suoi occhi uscivano delle lacrime. Jane faceva allo stesso modo ed è allora che decidesti di fare esattamente come facevi per farla calmare. La tua voce riempii lentamente stanza come il chiaro di luna. Era una raccolta di ninna nanne che avevi imparato dalle famiglie affidatarie. Eri così giovane all'epoca e ora facevi fatica a ricordare solo a frammenti ogni figlio e familiare delle famiglie. Vedesti la sua stretta di mano allentarsi sulla coperta. Le sue sopracciglia si rilassarono e il suo respiro divenne quasi normale. Quando smisi di cantare, avevi paura di lasciare il suo fianco. Con cautela, e noncuranza, ti sdraiasti accanto a lui, facendo attenzione a non avvicinarti ulteriormente.
La finestra della stanza di Yoongi era spessa e completamente oscurata, scoraggiando l'ingresso della luce del sole di solito. Era in soggezione quando sentii macchie calde cadere sul suo viso mentre si svegliava. Era anche stupito di esser riuscito a dormire un'intera nottata. Anche con l'alcol, non avrebbe funzionato a tenerlo addormentato cosi tanto a lungo. Con suo orrore e gioia allo stesso tempo, scoprì di non essere solo in quel letto. Sdraiata accanto a lui c'eri tu. Si voltò con cautela verso di te. La luce del sole illuminava il tuo corpo. I tuoi capelli era dorati alla luce del sole e lui era ipnotizzato. Senza pensarci, si allungò per toccarti le guance. Morbide, come si aspettava, e calde, come degli gnocchi appena fatti. Ti spinse delicatamente i capelli dietro l'orecchio in modo che potesse vedere tutto il tuo viso. Bello, pensò tra sé. Non avrebbe mai permesso a quella parola di uscire dalla sua bocca, proprio come aveva giurato che non si sarebbe lasciato andare per stare vicino a te. Ma purtroppo si stava sentendo troppo esausto per nascondere ancora per molto ciò che teneva nascosto per sé. Si avvicinò a te, abbastanza vicino da sentire il tuo odore. Lavanda, era calmante per lui.
Fu allora che i tuoi occhi si aprirono lentamente. La figura sfocata di fronte a te iniziò a materializzarsi in una forma più definita. Yoongi, all'improvviso ti ricordasti e dallo shock cadesti dal letto. Yoongi dette un calcio alla coperta per offrirti una mano. "G-grazie," riuscisti a dire tu, sentendoti estremamente in imbarazzo per il fatto che ti eri intrufolata nel suo stesso letto senza il suo permesso. Ma ti eri già preparata per il rimprovero che ti avrebbe fatto per la scorsa notte.
"Perché sono qui?" chiese lui. In realtà lo sapeva, ma era curioso di sapere cosa avresti detto tu.
"Hoseok mi ha chiamata poiché sapeva che vivevamo l'uno accanto all'altro," risposi tu imbarazzata. "Scusa, non sapevo cosa fare quindi ti ho portato qui."
"Sarebbe stato carino se almeno mi avessi lasciato dormire da solo," schernì lui.
Era decisamente troppo per queste situazioni. "Di nuovo, mi dispiace. Ma stavi avendo un incubo e non potevo lasciarti da solo. E stavi borbottando qualcosa, come se stessi cercando di scappare da qualcuno." Ti avvicinasti a lui, sentendo il bisogno innegabile di toccarlo. "Stai bene?"
I suoi occhi si spalancarono mentre si allontanava rapidamente. "Non sono affari tuoi," sbuffò lui. Era l'unica cosa per cui si sentiva vulnerabile, il suo passato, il suo passato vergognoso. "E la prossima volta, non venire. Non ho bisogno che tu mi aiuti. Sarei stato bene da solo. Stai lontano da me."
Sospirasti, "Forse avresti dovuto lasciare che quell'auto mi investisse, visto che sembri pentirtene così tanto."
Lui sbatté le palpebre, "Cosa?"
"È chiaro che tutta la mia esistenza ti dà fastidio."
Yoongi si morse le labbra per impedirsi di avvicinarsi a te, "Sei assurda se pensi che me ne sto pentendo," brontolò lui.
"Illuminami allora, cosa provi?" alzasti le spalle.
"Confusione. "
"Sei confuso?" eri esasperata. "Che dire di me? Un minuto prima mi salvi la vita e quello dopo mi dici di stare lontano da te. Questo mi confonde anche me Yoongi."
Lui si grattò la testa, "È una storia lunga," sospirò lui. Qui non andava bene niente. "Dai, andiamo a fare colazione."