Capitolo 13

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Quando chiusi la porta dell'appartamento dietro di te, rimasi sorpresa di vedere che anche Yoongi stava uscendo dal suo. Lui sorrise come un saluto, era un piccolo traguardo per te che non stesse scappando o sputando qualche commento sprezzante. Quindi ricambiasti il suo gesto. "Stai andando da qualche parte" chiesi tu.

"A pranzo con un amico," rispose lui. "Tu?"

Voi due cominciasti a camminare verso l'ascensore. Indossava i suoi soliti jeans neri attillati e una camicia nera ampia. In qualche modo, sembrava regale a prescindere. "Jimin mi ha chiesto di andare a fare shopping con lui per il matrimonio. E quindi pranziamo in anticipo."

Lui annuì, sinceramente incuriosito da ciò che si poteva vedere. Una volta in ascensore, notasti che era molto vicino a te. Non abbastanza vicino al punto in cui le tue spalle e le sue si potessero toccare, ma abbastanza vicino da farti sentire l'odore del suo profumo. Non era dolce, era inebriante. Non potevi fare a meno di lanciargli occhiate di traverso. Il modo in cui i suoi capelli erano divisi da un lato, il modo in cui la sua clavicola era esposta. Stava per pranzare con una ragazza? Nonostante tu fossi la stessa persona che dormiva accanto a lui ogni notte e che scriveva di lui per il proprio compito, sentivi che sarebbe stata una domanda troppo invadente. Yoongi si accorse che lo stavi fissando e sorrise tra sé. Stava diventando sempre più difficile non volere la tua attenzione. Da quando ti aveva raccontato la sua storia, si era chiesto perché si stesse ancora trattenendo.

La corsa in ascensore sembrava che durasse un'eternità prima che tu sentissi il rumore metallico. Stavi ancora pensando a con chi avrebbe mangiato. Ti dava fastidio che fosse così preso da questo, ma lo giustificavi pensando che qualsiasi amico sarebbe stato curioso di saperlo. Yoongi passava quasi ogni giorno al lavoro e raramente parlava di altro che non fosse musica. La tua mente era ancora su quel pensiero e non ti eri accorta che lui era salito sull'autobus con te. "Devo andare nella tua stessa direzione," spiegò lui. L'autobus era lontano dall'essere vuoto. C'era solo un posto libero vicino alla pare posteriore. "Siediti," ti ordinò lui prima che tu potessi protestare. Era in piedi accanto a te, aggrappato alla ringhiera sopra. C'erano dei posti che si erano liberati mano a mano che l'autobus si fermava, ma lui non voleva lasciare il tu fianco. Non osava pensare a quale verme avrebbe cercato di disturbarti. Ad un certo punto, l'autobus fece una brusca svolta e mancava poco che cadessi giù dal tuo posto. Ma Yoongi era lì a tenerti le spalle prima che il tuo corpo si potesse scontrare con il pavimento. Quando alzasti lo sguardo, le guance di Yoongi si arrossarono. I suo viso era a pochi centimetri dal tuo, e potevi sentire il suo respiro. "Grazie," dissi tu e ti ricomposi velocemente. Appoggiasti la testa al finestrino per rinfrescarti il viso. Lui pensò che fosse un gesto carino. Le tue guance erano rosee e i tuoi occhi da cerbiatto gli facevano palpitare lo stomaco. Ma era contento che voi due foste in uno spazio pubblico.. Rabbrividisti al pensiero di cosa avrebbe potuto fare se voi due foste stati soli.

Quando arrivò la tua fermata, vidi che anche lui si stava dirigendo all'uscita. Aveva detto che stava andando nella tua stessa direzione, ricordasti tu. Ma c'era qualcosa di decisamente strano quando camminava nella tua stessa direzione. Non disse nulla, come se non ci fosse nulla di strano nella situazione. Vidi tuo fratello e il suo fidanzato all'ingresso del ristorante e Yoongi era ancora accanto a te.

"Finalmente siete entrambi qui," sospirò lui con esagerazione, "entriamo, sto morendo di fame."

"Aspetta, l'hai invitato tu?" chiesi tu sorpresa.

"Beh si, perché pensi sia qui?" scherzò Jimin. Yoongi non poté fare a meno di ridere.

Ti accigliasti, dandogli una leggera pacca sulle spalle. "Perché non mi hai detto che pranzavi con mio fratello?"

"Non me lo hai chiesto," scrollò le spalle. Il gruppo di 4 persone seguì la padrona di casa al tavolo all'interno. L'aria condizionata era perfettamente nitida. La copia chi avverava all'infinito, dimenticando completamente gli ospiti che aveva invitato. Eri comunque invidiosa di non poter avere ancora qualcuno che non si sarebbe stancato di vederti o che non si sarebbe mai stancato di parlarti.

"Da quando siete diventati amici?" domandasti tu, indicando tuo fratello e il vicino.

"Lavoriamo insieme," rispose Yoongi.

Jimin annuì, "Per quello, e anche perché devo tenere d'occhio chi vive accanto a mia sorella."

"Non sono una ragazzina, Jimin. Presto mi laureerò all'università."

"Devo ricordarti cosa è successo con la padella?" ti ricordò lui.

Sussultasti tu, "Non osare."

"Cosa è successo con la padella?" chiese Taehyung. Eri piuttosto sorpresa che Jimin non avesse ancora raccontato quella storia e pregasti che non lo avrebbe mai fatto.

"Non te lo dico!" urlasti tu.

"E a me?" intervenne Yoongi con voce maliziosa.

"Assolutamente no!" sottolineasti tu. Yoongi ridacchiò divertito e tu fissasti Jimin per ringraziarlo. Taehyung rapidamente guidò la conversazione sul matrimonio, quello che avevano pianificato finora. Jimin osservava attentamente mentre il suo fidanzato discuteva dei luoghi del matrimonio. Considerato che Taehyung era un fotografo professionista, Jimin e era accontentato di lasciargli pianificare gli aspetti creativi del matrimonio. La loro discussione era diventata un rumore di frondo quando iniziasti a mangiare.

"T/N, dovresti prestare attenzione," ti rimproverò Taehyung. "Molto presto sarà il tuo turno."

Ti soffocasti con la zuppa. Anche Yoongi era rimasto sbalordito dal commento. Ti porse il suo tovagliolo e ti diede un colpetto dolcemente sulla schiena. "Attenta," disse piano lui, con le sopracciglia aggrottate. Jimin guardava con occhi curiosi. Certo che avevi pensato di sposarti, a lungo, ma ora che eri più grande, ti sembrava tutto un imbroglio. Era per alcune persone, ma eri certa che non fosse adatto a te. Dopo pranzo, il gruppo si trasferì nella vicina sartoria. Jimin aveva detto che nella vita ti sposi solo una volta, quindi voleva fare di tutto. Si merita così tanto, pensasti. L'abbigliamento non era la tua area di competenza, e certamente non lo smoking per la questione. Eri qui solo per il normale supporto, o almeno così pensavi. Uno dei soci ti guidò verso lo spogliatoio. Yoongi pensava che ti stessero rapendo, ma Jimin gli assicurò che gli sarebbe piaciuta la sorpresa.

Quando tornasti fuori, Yoongi pensò che le parole "mi piace" fossero un eufemismo. Jimin si era segretamente organizzato per farti provare un vestito che aveva visto mentre entrava nel negozio. Il lungo pezzo di raso aderiva al tuo corpo perfettamente. La scollatura ampia lasciava poco all'immaginazione. "Sembro strana?" chiesi tu dopo aver visto che la gente ti fissava. Yoongi non si era reso conto che le sue mascelle erano cadute fino a quando non aveva ripreso conoscenza.

"No," disse subito lui, sentendo il fiato sospeso. "Il contrario in realtà."

Arrossisti, era qualcosa che accadeva così spesso e naturalmente quando eri con lui. E stavi assaporando la sua attenzione. Yoongi sentiva il suo stomaco palpitare come prima. Non riusciva a staccarti gli occhi di dosso, anche se ti eri rimessa gli altri vestiti. Mise in dubbio la sua sanità mentale ancora una volta per il motivo per cui si stava trattenendo.

Mono_l1sa

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ᴛᴇʟᴇᴘᴀᴛʜʏ - ᴍɪɴ ʏᴏᴏɴɢɪ [ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ ɪᴛᴀʟɪᴀɴᴀ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora