Un deviante in fuga

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Pov Jessica

DATA
8 GENNAIO 2039
ORA
08:07:30

È da ieri che sto provando a contattare Simon, dopo che se n'era andato. Ero davvero curiosa per quanto riguardava Amanda. Perché lui mi aveva detto praticamente tutto quello che sapeva, eccetto quella cosa. Ci sono alcune questioni che non capisco. E questo mi ha fatto suscitare molti dubbi. E anche tanta curiosità. Mica gli avrà chiesto di fare qualcosa di brutto? Ma no, non penso. Forse lo era per me, ma in ogni caso non doveva tenermelo nascosto. Stava andando così bene. Forse, per via del lavoro, non può parlare di certe informazioni. Può darsi che sia così. Forse era una questione privata tra di loro. Anche se, comunque, io non mi fido uguale. Intendo di lei naturalmente. Poi c'è anche qualcos'altro di strano. Quando gli ho parlato di Erik. Non lo so, a me sembrava davvero diverso dal solito, come se fosse incuriosito dalla cosa. Non gli avevo mai parlato del caso in effetti, e nemmeno ad Hannah, anche perché non potrei neanche se lo volessi. Eppure pareva così confuso e scioccato. Come se fosse da poco caduto dalle nuvole e stesse cercando una via di fuga. C'è qualcosa che non quadra. Vabbè,è inutile scervellarsi per questo. Adesso dobbiamo solo parlarne a Kamski. Dovremmo andare da lui, di nuovo. Lo ripeto, andarci di nuovo non mi fa impazzire ma è fondamentale per noi. Dobbiamo fermare Amanda con qualunque mezzo necessario. E se dovremmo ucciderla cazzo, si lo facciamo. Non mi interessa. Prenderà il posto qualcun'altro alla Cyberlife, non è di certo quello il problema. Soprattutto non è un problema mio, però penso che quella sarà la parte più difficile. Forse riusciamo ad impedire che Amanda controlli Connor anche se sembra complesso anche quello. Cazzo. So già che niente sarà facile. Per nessuno di loro. Ma dobbiamo farlo, per tutti noi. Per Connor. Non appena entriamo in centrale vedo i poliziotti andare avanti e indietro in modo agitato. È come se fossimo sul punto di un apocalisse. Che sta succedendo? Manco il tempo di arrivare e già succedono cose. Dateci almeno il tempo. Anche Ben sembra essere davvero scosso, sto iniziando seriamente a preoccuparmi - "Ben, che succede?" - gli chiedo una volta raggiunto. È titubante nel rispondere, non sa proprio cosa dire - "Erik è scappato. Pensano che sia stato aiutato dall'esterno ma ancora non ne siamo certi. Stanno ispezionando la cella proprio ora" - per un secondo il tempo è come se si fosse fermato e niente avesse avuto più senso in quel momento. No, non ci posso credere. Non doveva assolutamente succedere. Cazzo, cazzo, cazzo. Cammino avanti e indietro per il nervoso mentre impreco sottovoce e borbotto qualcosa di poco carino sul conto di lui. Mi sento completamente smarrita adesso, cosa facciamo? - "Quando è scappato?" - chiede Hank anche lui turbato appena arrivato. Io gli ho parlato ieri a pranzo, ed era lì nella sua cella. È bastato soltanto un giorno. Com'è possibile? Merda - "Ieri c'era ancora, chi lo ha liberato deve averlo fatto verso sera tardi. Stiamo ancora cercando di capire chi è stato" - spiega lui. Vedo Connor molto frustrato e sconvolto, mi avvicino a lui e metto una mano sulla sua spalla - "Lo troveremo, Connor. Te lo prometto" - gli dico per rassicurarlo ma questo non sembra aiutarlo più di tanto - "Come può essere successo?" - chiede Connor preoccupato come non mai in vita sua. Non lo so, non lo so proprio. Dubito che sia stato qualcuno in centrale, ma non possiamo saperlo finché non andiamo a dare un'occhiata - "Andiamo a vedere la cella. Forse riusciremo a scoprire qualcosa" - dice Hank poco dopo
Si, esatto, può essere un'idea. Andiamo tutti e tre davanti alla cella ormai aperta, c'è anche Chris qui - "Non riesco a capire. La porta non sembra né rotta né manomessa. Non ha senso" - dice Chris anche lui perplesso. Sul serio, non può essere stato uno della centrale vero? Che senso avrebbe? C'è forse un poliziotto corrotto qui? No. Connor si avvicina alla cella per controllare - "No, infatti. Non è stata manomessa. È stata aperta manualmente. Quindi questo vuol dire solo una cosa "- no, Connor, non dirlo. Ti prego, non può essere - "Significa che è stato qualcuno nella centrale ad aprirla" - continua Hank. Bhe, in effetti, ha senso. Se fosse stata il suo complice l'avrebbe sicuramente aperta in qualche altro modo. A meno che il complice non sia qualcuno in centrale ma no, è impossibile. Non ha affermato che il colpevole era qui, anche se non ha detto il nome, quindi non credo che sia in centrale. È senza ombra di dubbio uno esterno. Deve aver corrotto un poliziotto ma chi mai lo farebbe? Qui sono tutte brave persone, gente rispettabile e gentile. Eccetto una -"Chi lo ha liberato è stato davvero bravo, non ha lasciato neanche un impronta sulla porta, ma sicuramente è stato un poliziotto" - continua Connor. Con chi mai potrebbe collaborare lui? Io avevo pensato a una persona, a Gavin in particolare, ma non sarebbe da lui. Credo, anche se è un perfetto coglione è pur sempre un poliziotto, giusto? Non lo farebbe mai, vero? Dubito che sia così stronzo da farlo. Nel dubbio gli farei giusto due domande, anche per capire di che parlavano ieri. Era veramente sospetto, anche dal suo comportamento. Poi dopo di lui gli ho parlato io ma non lo avrei mai liberato. Ovviamente. Però gli altri che ne possono sapere, spero non mi accusino di nulla - "Cazzo, ci mancava anche questa" - afferma Hank davvero arrabbiato massagiandosi la testa con fare stizzato. Tranquillo, Hank, troveremo una soluzione a tutto. Lo facciamo sempre. Lo troveremo, fidatevi - "Abbiamo conservato le registrazioni delle telecamere di sorveglianza tra la mezzanotte e le cinque del mattino. Forse ci aiuteranno a capire che è successo" - dice Chris mostrandomi una chiavetta. Perfetto, anche se dubito sapremo molto. Se ha evitato di lasciare impronte in giro, avrà anche evitato di farsi vedere dalle telecamere. Dobbiamo controllare comunque. Prendo la chiavetta e la osservo, sperando ci porti davvero a qualcosa. Speriamo - "Va bene, daremo un'occhiata. Vi faremo sapere" - gli dico e lui annuisce - "Se avete novità sapete dove trovarmi" - dice lui poco prima di allontanarsi.

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