Pov Jessica
Riapro gli occhi lentamente e mi ritrovo davanti a una boscaglia, con di fronte un piccolo sentiero illuminato solo da dei lampioni. Più in là ci sono anche delle panchine, credo, ma non ne sono molto sicura. È abbastanza buio più avanti, le luci a malapena sono accese, si illuminano a intermiscenza. Ma non credo sia importante, questo. Dove sono finita ? Perché sono venuta qui? Connor? Hank? Dove sono? Stanno bene? Ancora un po confusa mi rialzo e osservo l'ambiente circostante: entrambi i lati sono ricoperti da folti alberi e l'unica cosa che vedo sono i lampioni accesi e un lungo sentiero sul quale ci sono io - " Dove sono ? Che posto è questo ?" - non capisco proprio come posso esserci arrivata. E soprattutto perché sono qui, da sola, in mezzo al nulla ? Perché è come se avessi un vuoto dentro di me? Mi sento così strana. Non sapendo dove altro andare inizio a camminare dinanzi a me, mi getto un'occhiata alle spalle insicura. Dietro di me è tutto buio, non c'è una minima traccia di luce. Manco a tratti. Mi vengono i brividi soltanto a guardare. È come se fossi in un'altro tempo, non riesco davvero a capire dove sia finita. Non c'è assolutamente niente che mi faccia capire qualcosa, un segno, qualunque cosa. Provo a sforzarmi ma niente, ci sono solo alberi, alberi e ancora alberi. Merda, questa non ci voleva. Continuo a camminare seguendo il sentiero, non sapendo dove sto andando a finire, ma spero solo di trovare una via d'uscita. L'unica strada percorribile, e visibile anche, è questa. Non saprei dove altro andare altrimenti. Dio, non vedo l'ora di poter tornare a casa, da Hank, da Connor. Mi mancano. Mi viene il terrore al solo pensare che gli sia successo qualcosa di brutto, che possa essere ferito. O mio dio, e se fosse così? Se gli fosse successo qualcosa? L'unica cosa che posso fare ora è andare avanti. E sperare di giungere da qualche parte. Non vedendo dove metto i piedi, troppo distratta dalla natura che mi accerchiava in quel momento, inciampo su qualcosa e cado. Nella caduta mi scivola il telefono dalle tasche, lo prendo per accendere lo schermo. Sono le 20:15. Ho ancora molte perplessità su come sia finita qui , e per di più a quest'ora. Forse posso provare a contattarli, magari mi rispondono. Senza indugiare oltre compongo il numero di Hank, dopodiché appoggio il telefono all'orecchio. Dopo un po' mi parte la segreteria telefonica....Merda. Eppure ci deve essere una soluzione. Sconfitta, rimetto il telefono a posto, per poi rialzarmi e rimettermi in piedi. Provare a contattare Connor non aveva senso, avrei ottenuto lo stesso risultato per la prima chiamata
È probabile che non ci sia segnale qui, maledizione. Tutt'a un tratto sento delle voci, troppo lontane purché io riesca a riconoscerle. Così inizio a fare una piccola corsetta, per vedere chi sta parlando e se può effettivamente darmi una mano. Nel frattempo inizio a guardarmi un po' intorno, qui gli alberi iniziano a farsi meno fitti e più chiari. C'è più luce qui, rispetto a qualche secondo fa,ma non tanto visto che il sole sta quasi giungendo all'orizzonte. Ma com'è possibile? Eppure ero sicura che fino a poco tempo fa fosse del tutto buio.....magari mi sbaglio. Dopo un breve attimo inizio a svoltare l'angolo, le voci adesso si sentono molto chiaramente, e sembrano anche piuttosto familiari. Stranamente familiari. Una volta raggiunta la fonte delle voci rimango come pietrificata ad osservare la scena: sono chiaramente un uomo e una donna, con a fianco una bambina e un ragazzino poco più grande di lei, di 13 circa. La bambina doveva averne circa 5, non di più. Nessuno di loro sembra aver notato la mia presenza, come se io fossi invisibile. Ma....non è possibile. Non può essere vero. Quella bambina, non posso non riconoscerla. Sono io. Sono io da piccola. E quello è mio fratello. E la donna....quella è mia madre. E c'è anche mio padre. Mi metto tutte e due le mani sulla testa, come a non capirci più niente. Tutta la famiglia sembra veramente molto felice, ignara di ciò che può accadere o che accadrà in futuro, e sono tutti seduti di fianco ad una tenda. No, deve essere tutto un terribile sogno, un sogno dal quale mi sveglierò presto. Tutto ciò non ha per niente senso. Noto che tutti i familiari sono riuniti davanti a un falò, mentre stanno mangiando da dentro a una cesta. Ma certo, ora ricordo: questo è stata la nostra prima volta in campeggio, ricordo che mio padre insistette tanto perché diceva di essere esperto. Mia madre era terrorizzata all'idea ma alla fine riuscimmo a convincerla. A lei non piaceva dormire all'aperto, per via degli insetti e via dicendo. Io sorridevo come una pazza all'idea, idem mio fratello. Aspettavamo questa cosa da parecchio tempo, sembravo davvero felice da qui. Questo è uno dei miei ricordi, l'ultimo che ho avuto di mia madre tra l'altro. E a proposito di lei mi viene da piangere ora che la rivedo, sembrava così spensierata prima. Vorrei poterla vedere nuovamente, mi manca così tanto. E se ora non c'è la colpa è di una sola persona, e una soltanto. Ma purtroppo so che non è possibile e questo mi fa stare ancora più male. Poi nel momento in cui chiudo gli occhi e li riapro loro sono spariti. È rimasta solo la tenda accampata. Anche il tempo sembra cambiato, adesso è quasi l'alba. All'improvviso sento un'altra voce, questa voce mi sta chiamando - "Mamma...."- corro leggermente seguendo la voce di mia madre, la quale so che non è realmente lei e che è solo frutto della mia testa. Probabilmente la seconda. Ma allora perché sto andando da lei invece che provare a svegliarmi ? È come se mi stessi spostando un automatico.....Non so perché lo sto facendo, eppure ne sento il bisogno. Eccola, l'ho vista finalmente. È vicina all'autostrada, sta guardando qualcosa con sguardo terrorizzato - " Ma....?"- adesso riesco a vedere. Ci sono io incastrata dentro quel fosso che si trova nel bel mezzo dell'autostrada. Non ho memoria di come ci sia finita, stavo seguendo una farfalla non so. Comunque sia, è stato l'errore più grande della mia vita. Se non fosse stato per quel campeggio lei, a quest'ora, sarebbe ancora viva. Inizia a scendere con cautela per poi venire in mio soccorso. Rimango come paralizzata davanti a quel momento, mentre scorgo un'auto in lontananza venire nella loro direzione. Cazzo, no. Non posso vederla morire di nuovo. Devo fare qualcosa - "Ma non è reale, Jessica, cosa vorresti fare ? Non puoi cambiare quello che c'è stato" - la voce nella mia testa, come sempre, interviene ed effettivamente ha ragione. Tanto si sa come va a finire. Quindi perché intervenire ? L'auto continua ad avvicinarsi e mia madre ed io rimaniamo sempre in quel punto. Ora basta, non posso stare ferma a guardare. Non c'è la faccio. È come essere sotto tortura, non posso. Anche se non è reale, almeno posso fare in modo di cambiare il loro destino. Anche se questo, effettivamente, non è mai accaduto e mai accadrà. Sto per fare il primo passo, quando sento qualcuno sparare. Mi ha colpito da dietro prendendomi in pieno. Cado a terra addolorata mentre cerco di muovermi usando le braccia. Provo a girarmi e a vedere in faccia chi è stato, e mi ritrovo davanti niente poco di meno che lui, Connor. Ma non il mio Connor, ma lo stesso che mi ha quasi rotto un braccio e stava per uccidere me e Hank. Lo stronzo alla Cyberlife Tower, Connor 2.0. Si avvicina a me con un sorriso divertito sulla faccia, per poi schiacciarmi volutamente il braccio sinistro, come a volermelo rompere. L'unica cosa che posso fare è urlare per il dolore. Cazzo, sembra tutto così reale. Ma non lo è, Jess, devi convincerti di questo. Resisti solo un'altro po'. Continua a fare forza con la gamba, facendo più male di prima. Che gran BASTARDO - "Non puoi fare più niente per lei" - mi dice lui - "È finita" - sentire la sua voce mentre usa questo tono mi fanno venire le lacrime agli occhi. Anzi, direi che quelle c'è le ho già per il dolore estremo che mi sta causando lui -"Non puoi fare niente ora, Jess" - dice, per intromettersi, la mia coscienza. Non mi sembra il momento di pensarci, ora, ho già fin troppi problemi. Anche se ha ragione - "È colpa tua" - continua a dirmi lui ma io non lo voglio ascoltare. Non devo ascoltare, sono solo parole dette da uno stronzo - "È sempre stata colpa tua, se non fosse per te lei sarebbe ancora viva" - Connor, ti prego. Smettila, ok? Non è vero. Allora ero solo una bambina, non mi sapevo controllare - "Hai allontanato la tua famiglia da te, l'hai distrutta. Tu...sei la causa di tutto "- ti prego basta - "Sei destinata a restare da sola. Nessuno vuole stare con te, neanche quello sciocco che assomiglia a me "- basta Connor, smettila ! Ti scongiuro! Questo non è assolutamente vero, non devo dare retta a quello che dice, lo fa solo per ferirmi. E soprattutto non è reale. Poi tutta un tratto il mondo sembra andare al rallentatore, vedo la macchina a pochi passi da mia madre. Fino a quando loro non vanno a sbatterci contro. No, non ci posso credere. Ho rivissuto di nuovo lo stesso ricordo, e non sono riuscita a cambiare niente. Non sono riuscita a salvarla. Sia io che mia madre rimaniamo ferme sul ciglio della strada, senza muovere un muscolo. La me bambina ha sbattuto molto forte la testa, e adesso sta uscendo un po' di sangue. Al contrario, ne sta perdendo parecchio ora e non fare cenno di movimenti o altro. I suoi occhi rimangono fermi a fissare il vuoto, stessa cosa per mia madre. Ma siamo.....morte ? Siamo morte tutte e due ? Com'è possibile ? Tranquilla, Jess, è un ricordo. Non è REALE. Connor sembra aver smesso di torturarmi, iniziando a guardarle anche lui - "E questa la fine che avresti dovuto fare" - dice lui indicando la strada - "Saresti dovuta morire anche tu sull'autostrada. Tanto a nessuno importa di te. Sei solo un fallimento "- no -" Una delusione...."- ti prego - "La tua famiglia deve vergognarsi di te" - basta - "Sai potresti fare una cosa, ora che ci penso, potresti porre fine a tutto. E non mancheresti a nessuno "- cosa....cosa sta dicendo ? Che vuoi dire ? Poco più in là vedo una pistola, quella non c'era prima. Aspetta, vuole forse che mi uccida ? Ma è pazzo ! Non lo farò mai ! Reale o non. Ho smesso di farmi del male -" Che c'è, Jessica, perché non la prendi ? Sai, questa è la tua occasione. Almeno farai una cosa sensata nella tua vita. No ? Ok" - conclude lui vedendomi sempre ferma per poi avvicinarsi all'arma. Non proverò mai più ad uccidermi, che gli piaccia o no. Che si fotta. Adesso è a pochi passi dal l'arma, lo guardo terrorizzata perché so cos'ha intenzione di fare - "Vorrà dire che porrò fine io alle tue sofferenze" - dice lui afferrando la pistola. Cosa ? No ! Aspetta ! Provo a muovermi usando la forza nell'unico braccio funzionate, ma non riesco a spostarmi di tanto. E poi tutta un tratto il mio corpo è diventato pesante, come un macigno. Non riesco ad alzarmi. E la cosa mi spaventa non poco. Sento il mio cuore aumentare di battito ad ogni secondo che passa. Perché non riesco a muovermi, cazzo, il mio corpo non può volere questo ! Perché la mia mente folle si immagina queste cose !? - "Anche se all'inizio avrei pensato che avresti fatto tu la prima mossa. Ma "- si ferma davanti a me mentre io rimango ferma e immobile. Che altro posso fare ? Non riesco a muovermi, tanto. Ci ho provato. È come se avessi non solo un blocco fisico, ma anche mentale. Non riesco neanche ad emettere un filo di voce -" Come si dice ? Non è mai troppo tardi"- continuo a supplicarlo di fermarsi, ma tanto so che non porterà da nessuna parte. Subito dopo mi punta la pistola alla tempia e spara. E l'unica cosa che vedo è il vuoto....
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Detroit become human: Infinity 2
AdventureIl tempo sembra essere cambiato a Detroit, gli umani hanno cominciato a vedere gli androidi come specie vivente. Sono passati pochi mesi dalla manifestazione pacifica di Markus, e tutto sembra essersi aggiustato. Lara e Jake vivono tranquillamente n...