Atelophobia: 𝚃𝚑𝚎 𝚏𝚎𝚊𝚛 𝚘𝚏 𝚒𝚖𝚙𝚎𝚛𝚏𝚎𝚌𝚝𝚒𝚘𝚗

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Pov Gavin

DATA
13 GENNAIO 2039
ORA
09:32:15

















Di solito Tina non si comporta in questo modo. Questa non è lei. Non beve mai sul lavoro, fa sempre le cose per bene. Lei è una persona per bene. Deve esserle successo qualcosa, anche perché è sempre stata una donna forte. Cos'è cambiato questa volta? Naturalmente è stato difficile riuscire a farla allontanare da qui, ci abbiamo messo un po'. Ah, ed è riuscita a mettere tutti in imbarazzo, me e Richard compresi. Dato che a lei le racconto sempre tutto, bhe quasi, mi è sembrato opportuno dirle quello che pensavo in quanto amica su ogni cosa mi passasse per la testa. O che provavo. Bhe, non è stato così. E adesso lo sta per dire davanti a tutti, dio. Non che mi dispiaccia, è solo che...non so esattamente cosa siamo ecco. Cioè si, ne abbiamo quasi parlato ma...non eravamo niente fino a ieri. Comincio a sentirmi in imbarazzo.
È palese ormai, dato che non posso più ignorare il rossore sulle mie guance. Incrocio lo sguardo impacciatamente con Richard, sperando che in parte potesse replicare lui al posto mio, ma cosa poteva dirle? Tina ci sorride piuttosto compiaciuta, dato che secondo lei ha centrato il bersaglio. C'è senz'altro qualcosa sotto. Fino ad ora non ho proferito parola, ma adesso basta. Deve tornare a casa - "Ok, Tina adesso vai a casa. Ti ci porta Chris, va bene?" - le ammonisco un po' infastidito. Lo so che non è colpa sua, non è lucida in questo momento. Mi avvicino a lei e la guardo piuttosto seccato e innervosito dal suo comportamento. Ma che ti prende, oggi? Cazzo - "Stamattina sei arrivata su una scena del crimine completamente sbronza, e stai distraendo anche gli altri. Dato che qui dobbiamo lavorare, e sicuramente tu non sei nelle condizioni di farlo, finiamo noi qui. Grazie, Chris portala via" - dico, parlando per ultimo a Chris che è poco distante. Lui annuisce e cerca di portarla via verso la macchina - "Eddai, Gavin"- alza le spalle ma non si smuove lo stesso da lì. Dio santo, come devo fare con lei? Come? - "Lo sai che scherzo. Siamo amici, ricordi?" -
Si, e da parecchio tempo aggiungerei. E proprio per questo che non capisco come... -"Lo so, ma infatti non è per quello. Non sono arrabbiato. Io voglio solo il tuo bene capisci? Vai a riposare, te lo meriti " - ok, forse la sto convincendo sul serio - "Ok, perciò non sei incazzato sul serio, vero?" - mi chiede dispiaciuta - "No, certo che no. Mi conosci lo sai come sono fatto. Ma ci resterò solo se ti prendi una pausa e ti schiarisci le idee, mh? Ora lasciaci finire il lavoro, ce la caveremo. Ci sentiamo dopo" - va bene, pare stia funzionando. Non proferisce parola e insieme si allontanano in silenzio fino ad entrare in auto. Dio santo, che sudata. Per fortuna è andato tutto bene. Tranne che per lei, immagino. Cristo, chissà cosa sta passando veramente. Nessuno riesce più ad emettere fiato, tutto è rimasto imbarazzante così com'era anche prima. Anche perché dubito che ci sia qualcosa da dire o da fare. Improvvisamente sento che è colpa mia, che forse la sto trascurando. Ma no, è una pazzia. E poi non è vero, stiamo sempre insieme. Nah, non penso che io centri qualcosa. Inutile riaprire il discorso, perciò ci conviene andare avanti come sempre. Richard mi guarda perplesso e preoccupato
-"Ma che cos'ha?" - sono felice di sapere che si preoccupa per gli altri. Adesso ha una percezione del mondo completamente diversa. Lo trovo persino adorabile così - "Vorrei saperlo" - è la verità. Non ne ho la benché minima idea. E sto iniziando a preoccuparmi sul serio. Spero tanto che non faccia cazzate - "Si riprenderà, tranquillo" - le nostre mani si stringono fra di loro e percepisco quel calore che emana con il suo tocca. Rivolgo lo sguardo e gli occhi altrove, sia per il profondo imbarazzo e sia perché tutto quello che ha detto è vero. Nonostante tutte le stronzate che abbia detto su di loro ora come ora sono attratto da lui. Posso anche provare a nasconderlo, ma tutte le persone che mi conoscono piuttosto bene lo noteranno se sono abbastanza attenti. Non ho ancora abbastanza coraggio per dichiararlo al primo che capita, è ancora nuovo per noi. Buffo, adesso ci sarà sempre un noi - "Se le cose sembrano andar meglio agli altri, c'è qualcosa di cui non stiamo tenendo conto" - e forse questa è davvero colpa mia. Perché fino ad ora non ho tenuto conto di quanto stesse soffrendo. Ma se è così allora perché non me ne parla? - "Si, forse è davvero così" - faccio un sospiro quasi sollevato, rivolgo lo sguardo a lui un'ultima volta prima di raggiungere Hannah vicino al cadavere mentre sta facendo delle foto. Ma non è bastato neanche un secondo che ci nota e ci sorride in modo strano - "È quasi giunto il momento di alzarsi, uno dei due fa per alzarsi e ad accendere la luce. Una luce che emana forza, passione, ma soprattutto amore. Uno dei due amanti chiede all'altro di alzarsi e di inseguire l'alba insieme. E gli fa: "buongiorno, splendore". Insieme sono due anime con un singolo pensiero, con due cuori che battono per uno. "Posso renderti felice" gli disse "Ogni volta che alzerai lo sguardo e ammirerai la luce intensa delle stelle io sarò lì. E ogni qualvolta rimarrò accecato da questa luce abbagliante tu sarai lì""- ehm...ok? Cos'ho appena ascoltato? Ma che sta succedendo oggi? Non sembra avere altro da dire, e neanch'io effettivamente. Cosa potrei risponderle dopo tale affermazione? -"Non l'avete capito? Siete voi quella luce" - si, certo...va bene...Credo che sto cominciando a capire. Mi sto sentendo a disagio. Se prima stavo per rilassarmi adesso torno a sentirmi in difficoltà. Dio santo, ha capito tutto anche lei. Ma com'è possibile? E menomale che lavoriamo l'uno accanto all'altro, senza ostacoli. A parte interagire fra di noi sul controllare le prove, varie indicazioni, chiamare la scientifica....Iniziamo bene. Dopo una bella mezz'ora che abbiamo perso a cercare di tenere a freno una versione strana di Tina ubriaca ed evitare che facesse dei guai irreparabili. Per fortuna che la cosa non è andata a prolungarsi oltre quello, altrimenti sarebbero stati guai. Continua a guardarci ammiccante, anche se è più corretto dire innamorata. Come se fosse felice di vederci insieme. Cristo santo... -"Ecco,io ehm...non so di cosa stai parlando" - adesso mi sembra una bambina quando arriva il compleanno. Ci osserva entrambi compiaciuta, guardandoci con un mix di affetto e soddisfazione. Certo, questo mi fa sentire ancora più a mio agio ed è tutto perfettamente normale, romantico ecc come voleva lei, per quanto tutto questo non è successo da neanche un giorno - "Ragazzi...non c'è problema" - ah, si? Davvero? Non mi fa stare meglio. Sembra che abbia una mente ben aperta, l'odore si sente da chilometri di distanza. Ma io sono convinto che il mondo sia un illusione e che non dovremmo prenderci troppo sul serio. Devo tenermi d'occhio più spesso, perché a volte potrebbe uscirmi qualcosa di serio dalla bocca - "È tutto apposto, non c'è alcun problema, ormai mi conoscete. Bhe, più o meno sono qui solo da pochi giorni ma il punto è che...è così adorabile vedervi insieme finalmente. Era anche ora aggiungerei " - si, certo...hai ragione - "E comunque no, grazie. Non serve che mi ringraziate. Il vostro segreto è al sicuro con me, voi però dovete ascoltare i vostri sentimenti perché non ci sarà nessun'altro a farlo per voi. Anche perché la maggior parte delle persone parlano senza ascoltare. Dovete esserci l'uno per l'altro "-
-" Se vuoi possiamo...ecco, andare avanti, se vuoi. Sai, con il caso "- cerco di replicate in modo veloce. Mi stava mettendo troppo in imbarazzo, non sono cosi aperto a livello emotivo. Ma poi scusate, ha davvero ha 25,26 anni? Quant'è che ne aveva? Non so, non stavo mostrando particolarmente attenzione quando si è presentata in centrale. Ma se anche fosse lievemente vicina a quella fascia d'età all'apparenza sembra decisamente più grande. Molto più grande. Cristo, ragazza se davvero è così te li porti veramente male. Ho un bisogno urgente di fumare, non ne tocco una da troppo tempo - "Oh, si si certo. Hai ragione, scusa" - annuisce e abbassa la testa. Una piccola parte di me è sicura di aver visto Richard sorridermi imbarazzato, ma preferisco non farci caso. Anche se con la coda dell'occhio lo guardo anch'io e lui mi offre il suo sorriso migliore. È impossibile non amarlo, perché è vero io lo...non ci credo. Stavo per pensarlo sul serio. Si, pensarlo...ma non dirlo. Credo che sia decisamente troppo presto per quello. Non voglio correre con lui, per la prima volta non voglio farlo - "Allora, il nome della vittima è Richard Williams, 54 anni..."- Williams? Aspetta un attimo... - "U-un momento: Williams? Cioè, il padre di...?"- no, non può essere vero. Non ci voglio credere. Infatti, mi è sembrato strano non averla vista. Pensavo stesse male. Certo, che idiota che sono - "Ha ha, si. Proprio lui" - credo che non può fare a meno di sentirsi striste per questo. Non me lo sarei mai aspettato. Fa una lunga pausa guardando noi e poi il cadavere -"Comunque...era disoccupato. Gestiva un bar a suo nome nei pressi del centro di Berlino, in Germania, dove poi ci ha convissuto per circa 10 anni con la sua ragazza per poi ritornare in America un paio d'anni fa. Abbiamo già lavorato a casi simili, ma questo è veramente complesso. Nessuna pista, nessun testimone, nessun indizio. Non era molto loquace, stava sempre fra le sue..."- ho dato un occhiata qui intorno, c'è un sacco di robaccia inutile. Qualcuno deve essersi accampato qui sotto, vedo delle tende, un bidone logoro con un falò acceso, varie buste della spazzatura ovunque, oltre a vari cesti usati per quelli che abitavano in zona - "A quanto sembrava volevano farlo passare per suicidio, ma questo non è possibile anche perché non abbiamo ancora trovato l'arma del delitto, e non può essere un problema familiare...lui amava molto la sua ragazza e i suoi figli ma cosa più importante non era indebitato, lui era un uomo pulito"- non ha senso. Deve pur esserci qualcosa. Noto che che anche altri agenti in zona stavano cercando di capire la ragione per cui questo povero uomo è morto. Non doveva succedere questo, non a Jessica. Aveva già perso la madre, ora questo. Se nessuno l'ha avvisata l'avrà già visto da un sola. Cristo, perché proprio a lei? - "Chi ha trovato il corpo?" - esclamo, il sorriso che avevo prima si è spento da un bel po' - "Evelyn...la sua ragazza. È laggiù" - la vedo affiancata da altri due agenti di scorta. Cazzo, deve essere stato orribile trovare qualcuno che amavi tanto morto. Si, ma perché era qui? - "Perfetto, le andiamo a parlare. Grazie" - cerco di smorzare un sorriso ma non serve a sollevare l'umore di Hannah. Non credo sia nelle condizioni per farlo a prescindere da tutto - "Si, a più tardi allora. Devo finire di sistemare delle cose" - Hannah si allontana ma non di buonumore. Per quanto si tratti di un uomo che non conosce è pur sempre il padre della sua migliore amica.

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