Macchina o deviante? Questo è il dilemma

37 2 1
                                    

Pov Connor



















































DATA
12 GENNAIO 2039
ORA
10:17:30


























Arriviamo di fronte alla fabbrica, ha un aspetto un po' tetro visto dall'esterno. Non immagino l'interno. Devo essere sincero, il fatto che Richard volesse venire con me mi ha sorpreso. Ma non così tanto, si tratta sempre di Gavin. Anche se non è poi così strano. È comunque il suo partner, giusto? Si è preoccupato per lui. Anche se, da suo programma, non dovrebbe farlo. Non dovrebbe pensare solo alla sua missione? Non vorrei pensare subito male, ma forse lui potrebbe diventare. Bhe non si sa ancora in realtà. Non è detta l'ultima parola. E poi non mi darebbe fastidio, almeno così gli potremmo dire tutto. Non mi fido a raccontargli tutto adesso, specie per una persona. Amanda
Ecco perché ho fermato Jessica, esattamente per questo motivo. Non voglio che lo sappia, non ancora. Non finché non è deviante. Non mi fido di lui, non finché è ancora in contatto con lei. Per ora. Non voglio ancora dirgli tutto, per il momento deve sapere solo questo. Non so se glielo direbbe, se le interessa non lo so. Ma lasciamo perdere questo. Questo posto mi fa sentire angosciato, come se fosse abbandonato da molto tempo. È una situazione piuttosto delicata. Però c'è una strana aria, troppo silenzio. Non credo mi faccia sentire tranquillo. Ma devo restare concentrato. Non potevo lasciar venire Jessica con noi. Lei voleva venire ma non posso permettere che le accada qualcosa. Non me lo perdonerei mai. Ci tengo troppo a lei, spero che non mi segua anche se mi ha promesso che sarebbe rimasta lì. Dopo quello che mi sta succedendo fa di tutto per restare con me e starmi vicino. Devo stare molto attento a non farmi male, non so cosa succederebbe dopo. Ne cosa sentirò. Mi viene l'ansia solo a pensarci. A dover sentire un dolore mai provato prima. Quando arriviamo mi fermo ad osservare l'edificio. Fuori non sembra esserci nessuno, fino ad adesso. Meglio essere prudenti - "È questo il posto" - affermo io. Non possiamo perdere altro tempo, sarà meglio entrare. Non sappiamo neanche chi ci sia all'interno, né quante persone ci siano. Ci avviciniamo all'ingresso ed entriamo, è molto buio qui ed è tutto molto vecchio e abbandonato. È enorme questo edificio, sarà difficile cercare qui - "Credi che dovremmo dividerci?" - gli chiedo. Magari così copriamo un'area più distesa, visto l'immensità di questo posto. Sembra tutto uguale qui, potremmo anche perderci - "Meglio di no, non sappiamo chi c'è qui. Se rimaniamo isolati non avremmo scampo" - spiega lui. Si, ha ragione dopotutto. Ma è pur sempre una zona immensa. Cercare in giro stando insieme non è neanche una passeggiata. Qualcuno ci cercherà prima o poi, e ci troverà. E ci prenderanno insieme. Dobbiamo evitarlo. Facciamo attenzione - "Stando insieme non è che cambierà qualcosa. Ma teniamo gli occhi aperti, ok? " - gli dico, non vorrei avere brutte sorprese. Ma preferirei prestare un po' più d'attenzione adesso. Perché se dovessero scoprirci siamo fregati. E non sarebbe positivo. Tutto quello che voglio è trovare Gavin e uscire il più in fretta da qui. Mi sento un po' a disagio stando in questo luogo. In questa zona ci sono due scale ai lati del muro e al centro ci sono altre stanze. Cavolo non saprei proprio da dove cominciare. Voglio provare prima al controllare il piano di sotto per essere sicuro. Mentre mi avvicino all'improvviso sento echeggiare nella stanza un rumore metallico come se cadesse a terra -"Hai sentito?" - mi fa lui - "Si, non siamo soli. Stiamo attenti " - bhe, naturale. Sarebbe stato sospetto se avessimo trovato solo lui qui. Controllo nella prima stanza e ci sono solamente tavoli con dei computer sopra all'interno. Ok, qui non c'è niente. Mi sta venendo l'ansia, sul serio. Spero davvero di trovarlo e che stia bene. Sennò sarebbe tutto inutile. Controllo tutta la fila di stanze, ognuna è diversa dall'altra, credo che siano quasi tutte così. In fondo c'è un corridoio sulla destra, ci entro, e noto un'altra stanza piuttosto piccola, un po' più da ufficio con una scrivania con un portatile e dei cassetti in fondo. Nulla di strano. Non vedo niente di rilevante. Mi giro e noto che c'è un'altro corridoio dalla parte opposta alla mia. Uguale a questo. Un secondo, dov'è andato Richard? Cazzo. Ritorno al centro della stanza ma non lo vedo più. Non promette affatto bene, dove si sarà cacciato? Forse abbiamo compagnia. Dannazione, perché non mi controllo alle spalle ogni due secondi? Adesso non devo trovare solo Gavin. Entro verso l'altro corridoio, ma qui c'è lo stesso tipo d'ufficio. Di lui nessuna traccia. Sospiro rumorosamente, in modo anche piuttosto frustrato. Non avrei dovuto portarlo con me, è colpa mia. Se gli dovesse succedere qualcosa sarà mia la responsabilità. Perché ho deciso che doveva venire con me. Lui voleva aiutarmi e io lo glielo permesso. Era meglio se ci andavo da solo. Bhe, ormai è tardi. Adesso devo trovare anche lui però, come faccio? Questo posto è enorme, può essere ovunque. È quasi impossibile ricordarsi la strada. Almeno ci sono i segnali con i vari nomi delle stanze, sennò era impossibile. Al piano di sopra ho sentito altri rumori, piuttosto sinistri. Già il posto è abbandonato da chissà quanto, ora non capisco se è perché l'edificio che sta cedendo oppure qualcuno mi stia seguendo. E ha preso Richard, cazzo, no. Devo trovarlo. Forse è andato di sopra.

Detroit become human: Infinity 2 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora