Piacere, Amanda!

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Non mi aspettavo nessuna festa di benvenuto, nemmeno un abbraccio di gruppo.
Cordialità, questo mi aspettavo di trovare.
Dovetti subito ricredermi.

Nella sala comune mi attendevano i miei nuovi compagni/coinquilini con cui avrei trascorso un anno della mia vita.
Loro sono arrivati qualche giorno prima di me, hanno avuto modo di conoscersi.
Io ero l'ultima arrivata, quella superflua.

Resto impalata davanti a loro come un tronco.
Per fortuna Sophie rompe il ghiaccio.

«Bene ragazzi, lei è l'ultima arrivata Amanda Khloe 22 anni da Maui nelle Hawaii»

Mi guardano tutti con superficialità, come se la mia presenza non importasse a nessuno.

Arrivano dei saluti stentati fin quando uno di loro prende in mano la situazione.

«Ciao Amanda piacere di conoscerti, io sono Liam!»
Liam mi stringe forte le mano quasi stritolandola.

«Piacere mio!» sorrido con difficoltà.

Di seguito tutti pronunciano il loro nome: Noah, Oliver, Benjiamin, Lucas, Cloe, Grace, Gwenda, Heidy, Mary.
Cerco di squadrarli cercando di capire qualcosa di loro, ma non mi rivolgevano neanche lo sguardo. Eppure non era una gara, non eravamo rivali.

«Allora Amanda, so che vai forte con la tavola da surf!»
Liam sembra quello più simpatico e carino, l'unico che mi stia dando delle attenzioni.

«Insomma, diciamo che me la cavo!»

Liam mi lancia uno sguardo di sfida

«Beh che aspetti allora?!» mi chiede

«Come scusa?»

«Corri a prendere la tua tavola da surf!»

Non me lo faccio ripetere. L'unico modo per integrarmi era far capire a tutti quanti fossi brava in acqua.

Dopo pochi minuti ero in muta da surf con la tavola, erano tutti già fuori a spalmare la cera sulle tavole.
Faccio la stessa cosa anche io, avendo cura di metterne in più visto che la tavola era nuova.

«Vediamo se sei così brava quanto dicono» dice Mary con aria malefica.

Entro in acqua e poggiata sulla tavola remo con le braccia fin quando l'acqua non è abbastanza alta. Mi siedo e chiudo gli occhi, in quel momento accade la magia, in quel momento il vento mi dice esattamente dove andare.
L'onda bisogna saperla aspettare.
Non arriva mai quando vorresti tu.
Non puoi imporre nulla al mare e al vento, le regole della natura sono chiare.
"Tesoro non esiste l'onda perfetta" mi vengono in mente le parole di mio padre.
Inizio a remare in direzione est, gli altri restano fermi a guardare, una volta arrivata sulla line-up, aspetto l'arrivo di una buona onda seduta sulla tavola

«Dove diavolo sta andando?» sussurra Noah

«Tornerà nelle Hawaii a nuoto suppongo» risponde Gwenda.

Il mio istinto sbaglia raramente, e in quel momento mi aveva detto chiaramente "nuota verso est".
Dopo aver nuotato abbastanza ecco che si alza un'onda, nata praticamente dal nulla.
Ecco che eseguo il mio take off, facendomi forza sulle braccia mi alzo sulla tavola in modo perfetto.
Subito dopo eseguo un Bottom turn, consiste in una curva fatta alla base dell'onda, lo scopo di questa manovra è di risalire verso il margine superiore dell'onda oppure curvare verso la parete.
Questa è la manovra più importante per surfare con il massimo rendimento, e io c'ero riuscita alla grande!
L'onda accompagna il mio moto, è rischioso ma proverò un aerial, se dobbiamo dare spettacolo facciamolo come si deve!
Decollo insieme alla tavola, staccandomi dall'onda per poi rientrarvi al termine della manovra stessa.
Dopo ciò mi lascio travolgere dall'onda e nuoto in direzione dei mio compagni.

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