La gara

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Il lunedì alla Surfrider è sempre strano.
Noi atleti siamo rallentati, come se il riposo del sabato e della domenica più di aiutarci ci rovinasse.
Io avevo dormito poco e niente la notte, continuavo a rivivere nella mia mente il pomeriggio trascorso con Daniel.
Non era successo nulla di strano, avevamo surfato niente di più ma il suo tocco, i suoi sguardi, le sue parole mi avevano ammaliata. Ero attento alla mia formazione e so per certa che se potesse scegliere chi portare al campionato mondiale lui porterebbe me.

Scendo alle 5:30 per iniziare la giornata, Liam e gli altri sono seduti a fare colazione.
«Ehi bellezza! Che fine hai fatto ieri sera?» mi chiede Liam porgendoci un piatto di pancake

«Non ho fame grazie» rispondo volgendo lo sguardo intorno a me alla ricerca di Daniel, mi verso un succo d'arancia e mi dirigo verso l'esterno.
Dove diavolo sarà?!
Dopo poco Daniel scende accompagnato da Mary, la quale mi sembra più sorridente del solito.

«Buongiorno Amanda» mi dice con il viso imbarazzato di chi è stato colto in flagrante, non rispondo e mi accomodo sul divano accanto a Liam

Sophie entra in sala comune, come ogni lunedì, ci fa il punto della settimana.

«Bene ragazzi, oggi niente allenamenti! Non so se lo sapete ma alla Pismo beach c'è una gara oggi pomeriggio. Quella spiaggia è fantastica e l'acqua non è certo tra le più calde, ma le sue onde spettacolari fanno sognare ad occhi aperti tutti gli appassionati di surf. Inutile dirvi che, a vostra insaputa, vi abbiamo iscritti. Partiamo alle 10»

«Cosa? un torneo? oggi? all'improvviso»l'ansia di Grace è palese sul suo volto, e anche gli altri si lamentano della cosa

«Chi non vuole è libero di restarsene qui» risponde seccato uno degli istruttori.

Tutti accettano e dopo qualche ora siamo in direzione Pismo. La gente ha alte aspettative di noi, siamo la Surfrider uno di noi avrebbe dovuto vincere oggi e volevo essere io.

Le regole delle gare di surf sono abbastanza semplici. Nell'oceano viene bloccata una sezione d'acqua dove noi surfisti in gara dovremmo catturare le onde all'interno della stessa. Vengono fatti diversi turni composti da manche separate con quattro surfisti che cercano di ottenere il punteggio più alto nel tempo che viene assegnato.
I giudici daranno punteggi da 0.0 a 10.0 per ogni onda catturata.
Possiamo prendere le onde come vogliamo, veniamo giudicati per l'impegno e il grado di difficoltà, la combinazione delle manovre, la varietà delle manovre, la potenza e il flusso.

Iniziamo con le selezioni iniziali, surferemo in 5 per dieci manche iniziali.
Ci sono la bellezza di 50 surfisti oggi.

Capito nella manche con Grace e Mary e altre due ragazze che non conoscevo, le manche iniziali sono sempre molto semplici, i giudici non si aspettano grandi manovre basta restare in piedi sulla tavola.

Passo le prime selezioni, facendo fuori Grace e Mary la quale corre da Daniel per farsi consolare. Vedo Daniel allungare un braccio verso di lei avvolgendola in un abbraccio.
Liam corre verso di me sollevandomi da terra e facendomi volteggiare
«Abbiamo entrambi passato le selezioni» mi urla felicissimo

«Spera di non beccarmi in finale» gli dico scherzando

«Ottimo lavoro ragazzi» Sophie e Jhon si congratulano con noi.
Solo noi due eravamo ancora in gara.
Andiamo avanti con le manche e Liam viene squalificato nella semifinale.

Io e Hale Hoechlin siamo in finale.
Hale è una ragazza di soli 18 anni, ma è una vera macchina di muscoli sulle onde.

Tutti i miei compagni, sono accanto a me ad incitarmi per la finale.
Non potevo deludere nessuno, e ora come non mai mi sentivo parte di questo gruppo, finalmente dopo quattro mesi.

Daniel resta in disparte con Mary, sento il suo sguardo addosso nonostante la lontananza.
Mi fissa senza perdermi di vista non riesco a descrivere l'essenza del suo sguardo ma non riesco mai a coglierne il vero significato.
Ora non posso pensare a questo, devo vincere.

Entro in acqua, guardo la mia avversaria e ci stringiamo la mano.
Una folata di vento mi avverte che una buona onda è in arrivo.
Poggio la mano sulla fronte per vedere meglio. Devo spingermi verso est penso.
La tromba annuncia l'inizio della gara, e remo dritto davanti a me per confondere la mia avversaria. Se avessi preso un'altra direzione avrebbe potuto seguirmi e rubarmi l'onda.
All'improvviso mi fermo e ruoto su me stessa con la tavola, il vento aveva smesso di parlarmi.
La mia avversaria rema sempre in direzione Nord, quest'area di mare era limitata da scogliere e qui il vento soffiava in modo diverso.

Decido di rischiare, a riva il vento mi aveva suggerito est e remo verso est. Resto ferma sulla mia tavola quando dal nulla si alza un'onda che arriva a circa 24 metri.

Eseguo un take off talmente veloce da risultare inesistente, con gli anni avevo imparato ad alzarmi in una manciata di secondi.
L'onda è molto rapida quindi dovevo essere molto rapida nel salire, un take off in ritardo potrebbe avere brutte conseguenze.

Il take off è meglio eseguirlo leggermente distanti dal picco dell'onda, in modo da avere tempo per partire, con l'acquisizione di maggiore esperienza, lo si può eseguire direttamente sotto al picco.
Io ero partita addirittura prima del picco e questo tipo di mossa non si vede in gare del genere.

Eseguo una combinazione di manovre perfetta e decido di mettere in pratica l'ultima lezione di Daniel: atterrare in reentry!
Dopo un aerial dove letteralmente decollo insieme alla tavola, compio un giro di 180°, rientro nel tunnel dell'onda cercando di sfruttare la manciata di secondi che mi resta,
Scivolo velocemente sulla cresta dell'onda che frange per poi ricadere giù, mi spingo in avanti dopo una curva perfetta godendomi la schiuma della scia della mia tavola.
Mi faccio travolgere dall'onda non appena sento il suono della tromba che annuncia la fine della gara.

I miei compagni esultano e tornando a riva vedo i punteggi dei giudici 10.0!

Avevo avuto il punteggio massimo e avevo vinto la gara.
I miei compagni mi sollevano da terra osannandomi per la vittoria.
Sophie mi abbraccia forte trasmettendomi la felicità del momento.
Liam mi si avvicina facendo un inchino

«Sei la migliore Amanda, la migliore di tutti noi» mi travolge con le sue braccia e mi da un lungo e passionale bacio dal quale non mi stacco.

Daniel si avvicina e schiarisce la voce Liam subito mi molla imbarazzato dalla sua presenza

«Complimenti Amanda, sei stata brava davvero. Atterrare in reentry ha fatto il suo effetto lo sai vero?» mentre mi parla, Mary è attaccata al suo braccio come se stesse marcando il territorio

«Grazie» rispondo senza scompormi e mi allontano alla ricerca di una bottiglia di acqua.

«Amanda!» Daniel mi segue bloccandomi per un braccio mi volto infastidita sganciandomi dalla sua presa con violenza

«Cosa diavolo vuoi Daniel?» urlo senza neanche rendermene conto, più del dovuto

«Darti delle spiegazioni, so che sei arrabbiata e ieri in acqua pensavo davvero le cose che ti ho detto»

«Ah si? Pensavi anche al fatto che tra te e Mary non c'è nulla? Ma sai cosa ti dico, non voglio spiegazioni anzi non voglio assolutamente nulla da te. Stammi lontano»

«Non mi pare che tu ti stia allontanando da Liam, la colpa non può ricadere solo su di me»

«La differenza e che io non sono mai venuta da te a raccontarti balle, sei stato tu a dire certe cose e farmi credere chissà cosa. Non voglio più saperne, stammi lontano!»


Torniamo alla Surfrider e dopo aver cenato e festeggiato con Liam e gli altri me ne vado a letto.
Ero stanca, distrutta e triste.
Daniel mi aveva detto cose importanti ma allo stesso tempo con le sue azioni le aveva cancellate.
Presa da questi pensieri crollo in un sonno profndo.


«Amanda... Amanda svegliati»

«Chi è? che succede?» rispondo ancora nel sonno

«Amanda tesoro, devo dirti una cosa svegliati» apro gli occhi e trovo Sophie seduta sul mio letto

«Sophie sono le 4 del mattino, che succede?»

«Amanda, ha appena chiamato tua madre. Tuo padre e tuo fratello hanno avuto un terribile incidente»

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