ℂ𝕒𝕡 𝟙𝟛. ℂ𝕖𝕟𝕖𝕣𝕖

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Sono l'incarnazione dell'insoddisfazione, dell'insofferenza e dell'insopportazione...
(LowLow)

(1543 Parole)

Parlerò di te fino alla fine.

POV T/n:
Ora sono veramente rimasta completamente da sola, niente famiglia, niente amici e niente Reki, non ho nulla da perdere, posso prendere e partire senza alcun rimpianto, o almeno è quello che vorrei dire, il rimpianto che mi porterò sempre dietro sarà quello di non aver urlato i miei sentimenti quel giorno.
Presi una valigia a caso, avevo ancora gli occhi gonfi dal pianto, erano giorni che non facevo altro che piangere, ci misi dentro più vestiti possibili, tanto sarei tornata prima o poi, chiusi casa e iniziai a camminare.
"Sai mamma, quanto vorrei tu fossi ancora qui, vorrei raccontarti tutto e magari ricevere un tuo caldo abbraccio, perchè mi hai abbandonata?" ripresi a piangere, ero davanti alla tomba di mia madre, addobbata di rose rosse e bianche "mi manchi mamma, non lo meritavi, sarei dovuta morire io quel giorno" iniziai a tremare, quasi non riuscivo a parlare "Ora sto per partire da qualche parte, probabilmente in Italia, mi prenderò una vacanza da tutti questi problemi, ti voglio bene" dissi per poi prendere la mia valigia e recarmi in aeroporto.

POV Takashi:
Ero davanti all'entrata dell'aeroporto a controllare di non aver dimenticato nulla, quando noto una persona molto famigliare "T/n?" la ragazza si gira, e si, era proprio lei, aveva il viso distrutto dalle lacrime, appena mi vide ricominciò a piangere, così corsi da lei abbracciandola "Ascolta T/n, non so cosa sia successo e non ti forzerò a raccontarmelo, ma respira, non mi piace vederti piangere, per favore, sorridi".

POV T/n:
Mi sentivo stranamente bene tra le braccia di Takashi, non so se sia stata una fortuna o una sfortuna incontrarlo.
Dopo essermi calmata iniziammo a parlare, non me la sentivo di dirgli il motivo per il quale io fossi in quelle condizione, ma scoprì che anche lui era diretto in italia, per giunta nel mio stesso identico posto, in italia aveva la nonna da parte della madre e la andava a trovare molto spesso.

incredibile come con lui mi sentissi estremamente libera da tutte quelle fatiche che mi avevano oppressa per troppo tempo, ogni tanto mi incantavo a guardare il suo profilo, sembrava scolpito da un grande scultore, dall'attaccatura dei capelli fino alla punta del nao, estremamente perfetto e le labbra rosee carnose, lui mi notava, ma non sembrava darli fastidio, anzi, era quasi compiaciuto.
Takashi:"vuoi continuare a guardarmi o pensi anche di scendere da questo aereo?" disse con una risatina, io completamente rossa in volto risposi "Disse colui che per poco non mi saltava addosso" risi anche io vedendo la sua faccia leggermente imbronciata, dopo di chè scendemmo da questo aereo.

si respira un'aria completamente diversa dal quella che c'era in giappone, è tutto così bello, a risvegliarmi dal mio sogno fu takashi che mi disse di muovermi siccome stava per mettersi a piovere.

prendemmo i nostri bagagli dal rullo trasportatore o come si chiama e raggiungemmo l'uscita dell'aeroporto.

all'esterno pioveva, io feci cadere i bagagli a terra e corsi sotto la pioggia con la voce di takashi che mi incitava a non farlo perchè il giorno seguente mi sarebbe venuta l'influenza, ma da brava ragazza che sono, ho continuato a saltare sotto quella pioggia, il silenzio della strada era accompagnato dalle mie risate e le mie varie cadute a terra, ad una di essere mi arresi e mi stesi a terra con le gambe e le braccia completamente spalancate.

Takashi POV:

Come fa una ragazza tanto bella essere anche così tanto stupida?

La mia Luce (Sk8 the infinity x reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora