chapter nine.

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Harry era un po' stremato dalla serata fatta a piangere tra le braccia di sua madre. Gli bruciavano gli occhi, erano rossi e gonfi, vedeva ancora appannato perciò decise di alzarsi e aprire le tende. I raggi del sole filtravano forte dalle finestre, era una bella giornata, ma con sua madre aveva già deciso che sarebbe rimasto a casa ed era una fortuna visto che era lunedì, lui lo odiava.

Decise così di farsi una doccia veloce, entrò in bagno e accese l'acqua aspettando che si riscaldasse, si tolse i vestiti da dosso e si immerse sotto l'acqua calda. Solo lui e i suoi pensieri. Dopo una bella mezz'ora uscì e avvolse il suo fragile corpo in un morbido accappatoio.

Con ancora gli occhi assonnati e le forze instabili decise di andare davanti all'armadio e prendere qualcosa di comodo, così scelse dei pantaloni di una tuta abbastanza pesanti ed una felpa, ma non era una semplice felpa, perché quella felpa aveva il profumo di Louis addosso.

Pensando a Louis il riccio si ricordò che avrebbe dovuto avvisarlo che oggi sarebbe mancato, infatti il suo telefono era pieno di notifiche di un Louis preoccupato.

Da Louis:
Amore, non ti ho visto oggi, dove sei?

Da Louis:
Haz ci sei?

Da Louis:
Harry, mi devo preoccupare?

Pensò subito che il suo comportamento era super dolce così sorrise a quei tre messaggi, erano semplici, sì, ma per lui erano speciali, nessuno si era mai preoccupato così per lui.

A Louis:
Scusa Lou, ieri ho avuto una brutta serata, ho discusso con mia madre e sono rimasto a piangere tra le sue braccia tutta la notte, per questo ho deciso di non venire oggi. Però se vieni dopo scuola ti presento volentieri mia madre e mia sorella, un bacio :)

Nemmeno il tempo di inviarlo, che una risposta non tardò ad arrivare.

Da Louis:
Non preoccuparti Haz, l'importante è che ora tu stia bene. Vengo volentieri da te dopo scuola, anche se devono ancora passare cinque ore :(

A Louis:
Nessun problema, ti aspetto play boy ;)

Dopo l'ultimo messaggio decise di sua spontanea volontà di scendere e fare colazione con sua madre, era la prima volta che lo faceva. Perciò scese le scale e con sua grande sorpresa a casa era rimasta anche Gemma.

"buongiorno." Disse con un leggero sorriso.

"Buongiorno tesoro, oggi ti va di fare colazione?" Il ragazzo annuì e la madre né fu contenta.

"Mamma, Gemma se non vi dispiace dopo scuola viene Louis, ve lo voglio presentare." Le due donne sorrisero e poi iniziarono la loro colazione, composta da muffin al cioccolato, con latte caldo o succo d'arancia.

Harry per ammazzare il tempo decise di farsi un po' di popcorn e di guardare gli episodi restanti di atypical, gliene mancavano pochi per scoprire se alla fine Sam sarebbe partito per l'Antartide o meno. Aveva fatto partire da poco l'episodio che un messaggio lo fece distrarre.

Da Louis:
Ei riccio, mentre io mi rompo nettamente le palle, tu che fai? :)

A Louis:
Avevo appena fatto partire un episodio di atypical.

Da Louis:
Oddio, bellissimo, sono riuscito a finirlo qualche giorno fa.

A Louis:
A be allora non dirmi niente.

Da Louis:
Non lo farò, solo perché sei tu ;)

Chiuse lì la conversazione notando l'orario, ancora un'ora e la sua famiglia avrebbe conosciuto il suo ragazzo.

...

L'ora rimanente passò molto in fretta, così in fretta che non appena Harry ebbe finito di piangere per atypical sentí il campanello suonare.

"Mamma, è arrivato." Urlò per farsi sentire.

Corse davanti alla porta, è quello che vide era davvero mozzafiato, un Louis con dei jeans neri, una camicia bianca e delle vans nere.

"Ciao Harry, stavi piangendo?" Chiese preoccupato.

"Si ma tranquillo, è per atypical. Sono molto emotivo." Disse mettendo su un finto labbruccio, che fu interrotto da un dolce bacio da parte del suo ragazzo.

"Dai Lou, entra." Lui non esitò a farlo, si fermò in mezzo alla stanza e si mise ad osservare o meglio studiare la piccola casa dalle pareti gialle.

"Mi piace casa tua, è accogliente, tua madre e tua sorella?"

"Proprio dietro di te." Harry fece una lieve risata.

"Oh, Salve signora Styles, Gemma, è un piacere conoscervi." Mise su un bel sorriso e porse la mano alle due donne.

"Dammi pure del tu Louis, comunque il piacere è tutto nostro." Disse Anne stringendo la mano al ragazzo.

"Dai sediamoci in salotto." Tutti si misero sul divano, tranne Harry che decise di mettersi su una piccola poltroncina lì accanto.

"Allora Louis, tu tratti bene il mio bambino vero?"

"Mamma dai." Esclamò Harry un po' a disagio, mentre Louis rideva.

"Certo che lo tratto bene, non potrei fare altrimenti signora Styles. Mi potrebbe dire il suo nome? Così mi viene più semplice darle del tu." Domandò in imbarazzo.

"Oh si certo, mi chiamo Anne." Il ragazzo sorrise.

"Ora tocca a me." Urlò come suo solito Gemma.

"Quindi Louis, ti piace molto mio fratello. Per essere passato dal picchiarlo al starci insieme deve essere per forza così." Ridacchiò un po' la sorella, mentre Louis stava andando a fuoco dall'imbarazzo.

"Diciamo che, si insomma mi piace molto." Si grattò la nuca per poi fissare il riccio seduto con le gambe al petto.

"Bene dopo questo interrogatorio direi che possiamo pure pranzare." Disse Anne mentre tutti la seguivano, tutti tranne Harry, che rimase con lo sguardo al pavimento.

"Ei piccolo, che succede?" Le lacrime di Harry si stavano facendo spazio su quelle sue guance morbide. Notando la scena Louis decise di stringerlo a sé con un caloroso abbraccio.

"Dimmi che succede Harry, ti ascolto."

"Ti ho mentito Lou." Il ragazzo sgranò gli occhi ma senza farsi prendere dal panico.

"Su cosa? ..."

"Su mio padre." Disse prima di iniziare a piangere più forte, per fortuna sua madre e sua sorella erano impegnate in cucina.

"Cosa è successo con tuo padre?"

"Ti ricordi quando ti ho detto che lui era in viaggio, bene in realtà non era vero. Un maledetto cancro si è portato via mio padre, si è portato via la cosa più bella che avevo. Così per un bel po' di tempo ho sofferto di depressione, non riuscivo a fare niente, ed a causa di questo avevo abbandonato la fotografia. Poi qualche giorno fa trovo un pacchetto sul letto con una lettera da parte di mio padre e dentro c'era questa catenina con attaccati due ciondoli." Pianse ancora per poi tirare su col naso ed asciugarsi le lacrime sulle maniche della felpa.

"Scusa se non te l'ho detto prima..." Disse con tono amareggiato.

"Harry tranquillo, era una cosa personale, lo capisco. Ma non agitarti io sono qui, potrai dirmi quello che vuoi quando vorrai e quando te la sentirai di farlo. Non metterti fretta, io non vado da nessuna parte, ti amo e non voglio lasciarti, e non lo farò." Dopo queste sue parole appoggiò le sue labbra contro quelle di Harry per assaporarne il sapore che tanto gli mancava.

"Ora andiamo a pranzare, ti va?" Il riccio annuì e si recarono in cucina.

Il pranzo si svolse tra risate e complimenti sul cibo cucinato, dopo tanti anni Harry finalmente riusciva a vedere quello spiraglio di luce che tanto gli era mancato.

do you know who you are? // harry e louis.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora