chapter forty-six.

65 5 4
                                    

Londra, St George's Hospital, ore 16:00 (quarto giorno di chemio.)

Harry si sentiva tremendamente stanco, sapeva che la chemio non sarebbe servita a niente, ma lui credeva nei miracoli o meglio ci sperava.

In realtà voleva poter andarsene senza che le persone che ama ci rimangano male, ma lo sa anche lui che è una cosa impossibile.

Era seduto al tavolo del bar all'interno dell'ospedale, stava aspettando che Louis gli portasse il succo alla pesca che aveva chiesto.

Vedeva il corpo di Louis così stanco, aveva fatto mandare Aurora a casa perché una bambina di sette anni non poteva stare ventiquattro ore su ventiquattro in ospedale con l'odore di chimico.

"Ecco il tuo succo." Si mise a sedere sulla sedia di fronte a lui poggiando il bicchiere sul tavolo.

"Tutto ok?" Louis annuì sorridendo lievemente, sapeva che il dolore che lo stava avvolgendo era troppo e lui non voleva che provasse le sue stesse cose.

"Lou, permettimi di aiutarti, di ascoltarti finché posso farlo." Scosse la testa in segno che no, non avrebbe parlato.

"Non voglio caricarti i mei problemi Harry." Rise amaramente. Lui aveva sempre preso i problemi degli altri sulle sue spalla, nessuno lo faceva con lui allora aveva iniziato a farlo con gli altri per non far sentire nessuno escluso.

"Lou, è da tutta la vita che faccio questo lavoro, ti ricordo che io dopotutto sono ancora uno psicologo." Sorrise leggermente mettendo le mani sopra al tavolo di metallo, era freddo, un pò come la pelle di Harry quando la toccava delicatamente con le dita.

"Ho solo paura di perderti Haz, penso sia lecito." Il riccio annuì prendendo le mani di Louis per accarezzarle dolcemente.

"Lo so Lou, vorrei tanto poter cambiare le cose." Il suo sorriso si fece più amaro.

"Bevi il tuo succo dai." Lasciò andare le sue mani per poter prendere il bicchiere in mano, ma ad un certo punto, prima che potesse toccare il vetro con le labbra, le sue mani iniziarono a tremare, fece cadere il bicchiere sul pavimento e perse i sensi.

Ormai il tempo stringe Harry, lo sai.

Sì, lo so. Non ho bisogno che tu me lo ricordi in ogni momento.

Louis si alzò di scatto prendendo Harry al volo evitandogli di far sbattere la testa sul pavimento.

"Aiuto! Qualcuno chiami il dottor Taylor." Una paio di lacrime si fecero spazio sulle sue guance.

"Sono qui Harry, ci sono io con te." Accarezzava lentamente i suoi capelli sentendo poi la porta del bar aprirsi violentemente.

"Il battito è quasi assente. Va portato subito in terapia intensiva." Gli infermieri corsero subito verso Harry mettendolo sulla barella e portandolo velocemente nell'area di terapia intensiva.
Louis non sapeva cosa fare se non seguire gli infermieri ed aspettare fuori.

Vide Taylor uscire così alzò immediatamente lo sguardo.

"Sta bene?" Il dottore sospirò spostandosi i capelli con una mano.

"Il tumore è peggiorato, lo so che non ha senso, ma anche un tumore terminale può diventare ancora più pericoloso ti quanto non lo sia già." Louis chiuse gli occhi cercando di rimanere lucido.

"Puoi andare da lui." Gli mise una mano sulla spalla e gli sorrise.

Louis corse da lui nella stanza. Vide come lo avevano intubato e vide anche la sacca che usava per la chemio, l'avrebbe fatta in quella stanza d'ora in poi.

do you know who you are? // harry e louis.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora