chapter thirty.

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Nessuno si era mosso da quella spiaggia, di sicuro Harry non aveva nessuna intenzione di alzarsi e andare via, ma purtroppo dovevano tornare in aeroporto.

"Haz, dovremmo andare." Disse Zayn facendolo così annuire lievemente mentre si alzava e si toglieva un pò di sabbia dai pantaloni.

Tutti e cinque tornarono verso la strada, dove Liam aveva chiamato un taxi per poter raggiungere l'aeroporto.

Arrivarono lì giusti in tempo, salirono in aereo e si misero tutti con la testa appoggiata al sedile. Harry sentiva la pesantezza di quella giornata, gli mancava Louis ma doveva andare avanti.

"Ragazzi, vi va di venire da me sta sera, non voglio stare solo." Karol che era accanto a lui gli accarezzò i capelli ed annuì come fecero gli altri.

Il viaggio era leggero, il tempo passò in fretta e loro si trovavano già con i piedi per terra a Londra.

Avevano preso la macchina di Liam per arrivare lì, così bastava che la raggiungessero per tornare a casa, tutti aprirono le portiere così che Liam poi potesse mettere in moto e partire.

Harry stava sulle sue, voleva Louis, ma allo stesso tempo non lo voleva. Era in una situazione di stallo tra amore e odio verso di lui.

Erano praticamente arrivati, Liam parcheggiò la macchina davanti al vialetto e fece scendere tutti.
Harry si avviò verso la porta per suonare il campanello.
Ad aprire la porta fu sua madre che si mise ad abbracciarlo forte.

"Mamma, possono rimanere i miei amici sta sera?" Anne stirò un sorriso meraviglioso, perché era felice per suo figlio.

"Certo tesoro, entrate pure ragazzi." Loro ringraziarono con un cenno del capo e seguirono Harry verso la sua stanza.

Harry stava salendo le scale con i suoi amici dietro, mise la mano sulla maniglia e aprendo la porta rimase fermo come una statua.

"Haz, che succede?" Zayn si fece avanti per vedere cosa ci fosse ed anche lui rimase lì fermo come un'idiota.

"Avanti ragazzi cosa fate fermi davanti alla porta." Intervenne Liam che non stava minimamente capendo la situazione.

"C'è Louis." Tutti rimasero in silenzio mentre Louis iniziava a muoversi nel letto, nelle braccia teneva stretta una felpa di Harry e si poteva anche vedere che era un pò bagnata.

"Io direi di lasciarli soli, andiamo di sotto noi." Disse Karol prendendo gli altri ragazzi per le braccia e portandoli in salotto.

Harry chiuse la porta e posò la macchina fotografica sul comodino, poi si tolse le scarpe e si mise di fianco a Louis.

"Harry." Disse Louis con quella sua voce impastata dal sonno e gli occhi chiusi. Continuava a muoversi e tenere stretta quella felpa.

"Sono io." Rispose lui mentre tentava di contenersi dal baciarlo e tenerlo stretto a sé come un orsacchiotto.

"Cosa ci fai nel mio letto?" In realtà era felice di vederlo, il suo cuore stava impazzendo dalla gioia.

"Sono venuto a cercarti, tua madre mi ha detto che non c'eri allora ti ho aspettato qui." Si mise su con la schiena e incrociò le gambe, la stessa cosa fece Harry.

"Louis mi hai lasciato." Abbasò la testa iniziando a giocare con gli anelli che aveva sulle dita, lo faceva sempre quando era nervoso.

"Lo so, scusa." Dire scusa non sarebbe mai bastato, ma almeno era un inizio.

"Hai intenzione di continuare?" Harry non avrebbe accettato delle banali scuse, voleva delle spiegazioni niente di più.

"Si certo, hai ragione. Quella mattina quando me ne sono andato non l'ho fatto con cattiveria, io volevo solo insegnarti a cavartela da solo. Volevo renderti forte per il futuro, ma mi sa che ho sbagliato." Indicò la garza che Harry aveva al polso e si sentì male per averlo portato a fare una cosa del genere.

do you know who you are? // harry e louis.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora