"Forza Harry, dobbiamo andare." Louis aveva il suo primo appuntamento nello studio di registrazione con Stefany.
Era emozionato, anzi dire emozionato è dire poco, lui era entusiasta, tremava all'idea di creare un suo disco, un suo album, in pratica una nuova vita."Eccomi, eccomi, non ti agitare Lou, siamo in orario." Lo avvicinò a sé dandogli un bacio delicato sulla tempia, questo era l'unico modo per far calmare Louis, aveva sempre funzionato.
Uscirono di casa e presero il taxi che avevano chiamato poco prima di recarsi in strada.
Le luci della città erano miravigliose, New York era piena di palazzi enormi, tutti illuminati, a Harry piaceva da matti."Ci siamo Lou, sei pronto per un nuovo capitolo della tua, nostra storia?" Louis annuì stringendo poi la mano di Harry per avere la forza necessaria di entrare nel palazzo.
All'interno trovarono molti vinili appesi alle pareti che erano ricoperte di un tessuto rosso, era molto morbido ed altrettanto lo era il pavimento, le luci erano soffuse e da non troppo lontano si sentivano le prove di altre persone che erano lì, come lo era Louis."Lou finalmente sei arrivato." Stefany si diresse verso di lui con un sorriso smagliante ed un completo stile segretaria.
Stefany era lì per uno scopo solo, far diventare Louis famoso ed amato come ha sempre desiderato.
Mentre a Harry bastava sentirsi dire da Louis quanto fosse fiero di lui, Louis aveva quel vuoto ancora nel petto, che solo il tempo poteva curare, un vuoto che doveva essere riempito d'amore anni fa, ma purtroppo non ne è mai arrivato abbastanza.
A Louis ovviamente bastava ciò che aveva con Harry, ma si sentiva incompleto, come se l'amore perso da suo padre fosse stata colpa sua, per questo aveva bisogno di sentirsi amato da più persone."Oddio, sono così emozionato Stefany, cosa devo fare?" Lei sorrise come per rassicurarlo mentre si sistemava la giacca.
"Tu devi solo seguirmi, tutto il resto verrà automaticamente da solo." Si misero a camminare verso un corridoio pieno di luci a led, alle pareti erano appese moltissime foto che ritraevano persone di tutti i tipi, da chi suonava la batteria a chi cantava soltanto.
Louis rimase a fissare tutto quello per un paio di secondi poi continuò a seguire Stefany fino ad arrivare davanti ad una porta color caffè.
Dietro quella porta c'era il sogno di Louis, tutto ciò che desiderava ora poteva ottenerlo."Eccoci arrivati, qua dentro registrerai, proverai e scriverai le canzoni per il tuo album." Strinse forte il braccio di Harry perché aveva bisogno di sentire che quello non era un sogno, voleva capire se quella era la realtà, ed effettivamente lo era.
"Amore stai tranquillo, la gente ti amerà, le tue canzoni saranno meravigliose ed io sarò il tuo fan numero uno." Lo guardò sorridendo mentre gli accarezzava la schiena.
"Bene Louis, ti lascio un paio di minuti per poter mettere giù qualcosa, fra poco ritorno." Stefany uscì dalla stanza lasciando al centro Harry e Louis che rimasero in piedi.
"Mi siedo lì, ti lascio lavorare, se hai bisogno di me sono qua." Harry si mise a sedere sul divano che c'era nella stanza mentre Louis prese posto su uno sgabello di legno.
Aveva già messo giù qualche idea, soprattutto per una sola canzone, voleva che la gente si rispecchiasse nelle sue parole, per questo scriveva, per far sentire al sicuro gli altri.
"Haz, tra i due il migliore a scrivere sei tu, io non so farlo, come faccio?" Mise giù la penna è tirò un sospiro girandosi verso Harry che era seduto sul divano che lo fissava.
"Lou, sai che hai le capacità per farlo, tutto quello che scrivi è poesia, fai uscire ciò che pensi, vedrai che le parole verranno fuori da sole, io credo in te amore." Dopo quelle parole Louis riprese la penna in mano ed inizò a scrivere su un foglio bianco.
Scriveva e scriveva, i suoi pensieri erano molti è perciò riempì subito un'intera pagina, forse con la sua prima canzone.
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do you know who you are? // harry e louis.
FanfictionHarry, ti ricordi chi sei? Harry, da troppo tempo aveva smesso di sapere chi era, non voleva più esistere o comunque stare a vivere in un mondo che di bello non aveva niente. Le sue attività erano andare a scuola e, se era stata una brutta giornata...