-"Papà, che figata" esulta euforico David nel paddock, guardandosi intorno.
Oggi ho accompagnato mio figlio a Monza, dove si terrà il gran premio. Cammino accanto a Daniel e rimango zitta, come lo sono da qualche giorno con lui, da quando mi ha lasciata in quel modo qualche sera fa ed è andato via.
Mi fa ancora strano sentire mio figlio chiamare Daniel papà, come fa lo stesso effetto anche a lui. Ieri sera quando l'ho sentito per la prima volta, sono rimasta senza parole e parecchio sorpresa, per poi emozionarmi come un'idiota e andarmene subito in bagno e chiudermici dentro. Daniel è rimasto bloccato per qualche secondo e teso, per poi sorridere emozionato con gli occhi lucidi e abbracciarlo subito dopo.
-"Lo so, per questo volevo che tu fossi presente qui in modo da poter vivere quello che vivo io. La mamma non è tanto divertita invece" dice Daniel scherzando con nostro figlio.
-"Mamma ha il terrore" risponde David facendomi alzare gli occhi al cielo e sorridere Daniel.
-"Si, immagino. Ma oggi faremo solo lavori di squadra e test. Domani proverò in pista" risponde Daniel sorridendo.
-"E mamma potrà vedere tutto lo staff e il ristorante dove mangiamo" continua poi fissandomi intensamente da lasciarmi senza fiato.
-"Mamma, guarda! Guarda mamma!" grida felice quando siamo davanti al box della McLaren. Sorrido a mio figlio e gli scompiglio i capelli.
-"Calma ragazzino e comportati bene. Non fare arrabbiare Daniel" dico seria.
-"Smettila di fare la dura e sciogliti un pò, come ai vecchi tempi, El" dice Daniel fissandomi per un attimo prima di entrare nel box insieme a David con il braccio intorno alle sue spalle. Sono quasi la stessa altezza. Io rimango all'ingresso e fisso tutta la scena, mentre Daniel presenta David a tutti senza rivelare però il loro legame di sangue, almeno per il momento.
-"Ciao Ellen, benvenuta" mi saluta Mike, il suo manager e amico.
-"Salve Mike, grazie" lo saluto sorridendo.
-"Ce l'hai fatta a venire qui finalmente. Che ne dici di lasciarli un pò soli e andiamo a fare un giro?" mi propone serio e capisco che deve parlarmi dal suo sguardo.
-"Certo, andiamo" rispondo seria.
-"Tranquilla, tuo figlio è in ottima compagnia e starà benissimo" mi tranquillizza. Faccio un cenno con la testa per confermare quello che ha detto.
-"Vieni, da questa parte" dice precedendomi prima di uscire dal box della McLaren. Lo seguo e lo affianco rimanendo in silenzio per qualche minuto.
-"Qui è sempre così durante il fine settimana. Nei giorni normali è tutto calmo. Arrivano i camion con i container e tutta la roba che serve" spiega guardandomi, mentre guardo intorno a noi il caos che c'è.
-"Già, ho notato" dico seria facendolo ridacchiare.
-"Hai pensato alla nostra proposta? Ho già parlato con il boss ed ha acconsentito ad un vero chef nel team, anzi, non vede proprio l'ora. Anche Daniel" dice poi facendomi sentire alle strette.
-"Ci sto pensando Mike e non è una decisione facile da prendere con un ragazzino e la nostra vita semplice e organizzata come lo è ora. Sarà sconvolgente cambiare tutta la nostra vita, così, all'improvviso" dico seria e spaventata allo stesso tempo.
Ho il terrore di lasciare tutto per poi ritrovarmi in mezzo ad una strada, abbandonata insieme a mio figlio se Daniel si dovesse stufare di noi.
-"Daniel vi vuole con lui. Ti ha sempre amata, non ha mai smesso di amarti, di volerti. Eri sempre nei suoi pensieri in tutti questi anni. Fai in fretta, ti prego. Dopo Monza ripartiremo e Daniel non è sereno in questo momento. L'altra volta si è schiantato durante la gara e siamo morti tutti di paura. Ha bisogno di essere sereno e senza pensieri negativi durante i giorni di gara" dice serio fermandoci davanti la struttura tutta in vetri con sopra lo stemma della McLaren.
-"Mike, sono morta di paura anch'io quando il mio staff ha urlato e io ho alzato gli occhi sullo schermo. Questo mi terrorizza e il fatto che lui possa scocciarsi un giorno e mandarci via. Non sono pronta ad affrontare cose del genere e non vorrei in primis farle vivere a mio figlio" dico spaventata. Mike sorride e avvolge un braccio intorno alle mie spalle mentre fissiamo la struttura in vetro.
-"Daniel non vi manderebbe mai via ora che ti ha ritrovata e ha scoperto di David. Vedi quanto sono felici insieme? E credo che lo sarete tutti se starete tutti insieme e tu entrerai a fare parte del team" dice tranquillo e sorride.
-"Non ho scelta, vero?" chiedo con un filo di voce. Mi fissa serio e capisco subito la risposta.
Non ho nessuna scelta.
Daniel si porterebbe via David e non lo rivedrei mai più.
Sospiro e indico con la testa la struttura.
-"Andiamo. Fammi vedere" dico sospirando e Mike sorride soddisfatto.
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RITORNI
RomanceDaniel Richarde è il pilota di formula uno per eccellenza. All'età di trentadue anni vanta tantissimi podi, una vita ricca di successi e traguardi raggiunti. Una vita lunga vissuta lontano dalla sua Parigi e sempre in giro per il mondo. Daniel è il...