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Mi svegliai di scatto, presi il telefono
controllando l'ora, andai in bagno a sciacquarmi la faccia, mi feci una doccia veloce indossando dei pantaloncini morbidi e un top dello stesso colore. Scesi di sotto per cenare, cercai mi padre con lo sguardo e mi sedetti di fianco a lui.

"Come va?" mi disse lui.

"Meglio." sforzai un sorriso.

"Sempre la stessa storia, vero?" mi guardò.

"Esatto, sempre lei che a tempo perso mi scrive." dissi io sbuffando.

"Tesoro, hai pienamente ragione, ma non dimenticarti che è pur sempre tua madre." disse lui.

Sbuffai nuovamente e mi misi a mangiare. Una volta finito, diedi la buonanotte a mio padre, salutai i ragazzi e salii in camera buttandomi sul letto. Dopo un po' sentii bussare alla porta, mi alzai e la aprii ritrovandomi Federico. Lo feci entrare. Lui si buttò sul letto seguito da me.

"Allora? cosa c'è che non va?" disse lui guardandomi.

"Mia madre è il mio problema." dissi io.

"Tua madre? non me ne hai mai parlato." corrugò la fronte.

"Perché non c'è ne motivo, o almeno cerco di non pensare a lei." nascosi io mio viso nel cuscino.

"Come mai?" chiese.

"Perché -mi misi a sedere- quando i miei si lasciarono mia madre trovò lavoro all'estero e non esitò un secondo ad accettarlo, ma di questo non la biasimo anch'io avrei fatto così, ma lei decise bene di lasciarmi con mio padre, senza neanche chiedermi con chi dei due preferivo stare. E una volta lì, trovò subito un compagno, o meglio dire il primo dei tanti, e non mi scrisse quasi mai, davvero di rado, come per esempio per il compleanno o per gli auguri delle varie festività, e quando decidevo di scriverle io lei mi rispondeva con "non posso parlare adesso sono impegnata". Ora mi scrive solo quando si lascia, oppure quando sente il bisogno di non sentirsi in colpa... e tutto questo mi da su i nervi e mi fa stare male." dissi tutto d'un fiato.

"Wow, non pensavo..." disse Federico.

"Già... adesso ha avuto pure il coraggio di dirmi di andarla a trovare." alzai gli occhi al cielo.

"Non vuoi andare?" disse lui mettendosi a sedere di fronte a me.

"Non ci penso nemmeno." dissi io.

"Mi dispiace tanto Mia." mi abbracciò.

"Grazie Fede, scusami se ti rompo sempre con i miei problemi." dissi io ricambiando l'abbraccio.

"Scherzi? io amo sentirti parlare, e mi dispiace veramente tanto che stai male, ma tu lo sai, io per qualsiasi cosa ci sono sempre, non dimenticartelo." sorrise.

Sorrisi anch'io, per poi lasciargli un piccolo bacio a stampo.

"Wow." disse lui immobile.

"Cosa?" lo guardai stranita.

"Ti prego, fallo ancora." si avvicinò.

Lo baciai.

"Ancora." sorrise.

Lo baciai di nuovo.

"Non smettere mai, ti prego." disse lui.

Sorrisi e lo abbracciai. Mi accarezzò i capelli, appoggiai la testa nell'incavo del suo collo tanto da sentire il suo profumo, le sue dita che sfioravano la mia pelle mi davano una sensazione indescrivibile. Spostò i capelli e mi lasciò tanti baci umidi sul collo. Il cuore mi accelerò, lo guardai senza distogliere lo sguardo, mi fiondai sulle sue labbra chiedendo l'accesso alla lingua. Mi misi a cavalcioni su di lui facendolo stendere sul letto. Senza neanche accorgermene gli stavo togliendo la maglietta.

"Mia." mi fermò afferrandomi i polsi.

"Cosa?" lo guardai.

"Sei sicura?" disse lui.

"Di che?" dissi.

"Di farlo." disse ovvio.

"Si..." dissi timidamente.

"Beh allora." disse con sguardo perverso.

Mi afferrò facendomi girare, prese lui io mio posto, mettendosi sopra di me.

"Non farò nulla se non mi darai il permesso, lo vuoi davvero?" mi guardò.

"Si Fede, ti voglio, ora." dissi io mordendomi il labbro.

Lui sorrise maliziosamente. Iniziò a baciarmi, scendendo con le mani fino all'orlo della maglietta per poi levarmela lentamente. Riprese a baciarmi il collo fino ad arrivare al mio seno, e con le mani mi sgancio il reggiseno.  Si soffermò pochi secondi a guardarmi, per poi prendere a baciare pure quello. Io nel mentre gli tolsi la maglietta, e finalmente potei passare le mie mani sui suoi addominali. Scese fino ai miei pantaloncini, sfilandomeli lentamente, per poi sfilarmi anche gli slip.

"Sei bellissima." mi disse.

Io sorrisi. Mi diede dei baci a partire dalla coscia fino ad arrivare nella mia parte bassa, iniziando a stimolarmi. Gemetti. Dopo un po', gli levai i pantaloni e i boxer.

"Fede, ti prego." dissi guardandolo intensamente.

Infilò il preservativo ed entrò in me.


Spazio autrice

Ciaoo! Scusate ma non ci so fare nel scrivere certe cose😅 ma spero che vi sia piaciuto, fatemi sapere!

Just us - Federico Chiesa ෆDove le storie prendono vita. Scoprilo ora