38

5.4K 135 20
                                    

Arrivammo a Roma e l'ansia non tardò ad arrivare, specialmente appena vidi mio padre in macchina fuori dall'aeroporto che ci aspettava con un sorriso a trentadue denti.

"Papà!" corsi ad abbracciarlo.

"Tesoro! mi sei mancata un sacco." disse stringendomi più forte.

"Mister." disse Federico sorridendo.

"Chiesa." disse mio padre per poi abbracciarlo.

Io salii in macchina mentre mio padre e Fede posavano le valigie nel bagagliaio. Una volta arrivati a casa, prendemmo le valigie e accompagnai Federico al piano di sopra.

"Non sai quanta ansia ho in questo momento, penso che potrei esplodere." disse nervosamente Federico.

"Fede, anche io ho un po' d'ansia, ma andrà bene." sorrisi io disfacendo la valigia.

"E se non fosse d'accordo? cosa succederà?" disse lui sedendosi sul letto e nascondendo il viso con le mani.

"Amore, se lui non fosse d'accordo non succederà niente, non deciderà lui sul mio futuro, per io ho già scelto di passarlo con te." gli dissi raggiungendolo sul letto.

Mi abbracciò e mi baciò.

"Ti amo." disse.

"Anch'io ti amo." risposi io.

***

Era arrivata l'ora di pranzo de io e Fede scendemmo per aiutare mio padre a preparare da mangiare. Una volta pronto ci sedemmo tutti e tre al tavolo ed il silenzio non tardò ad arrivare. Federico mi diede uno sguardo colmo di preoccupazione.

"Allora, come sono andate le vacanze?" chiese mio padre rompendo il silenzio.

"Bene! Nicolò ha una famiglia bellissima, le sue bambine sono troppo dolci, mi sono affezionata un sacco!" dissi io prendendo l'argomento bambini.

Mio padre annuii per poi posare lo sguardo su Federico, lo guardai stranita.

"Chiesa, cosa c'è che non va? ti vedo teso." disse mio padre prendendo un altro boccone.

"Eh? -tossì Federico- no, sono concentrato a mangiare." mentì.

Io risi un po' cercando di non farmi notare da mio padre. Finimmo di mangiare e sparecchiamo la tavola, guardai Federico e lui annuii, segno che era arrivato il momento per parlarne con mio padre.

"Papà..." lo chiamai.

"Si?" disse.

"Vieni, dobbiamo dirti una cosa." dissi io iniziando a tremare.

"Oh... okay." disse venendo nel soggiorno.

"È meglio che si siede..." disse Federico facendogli segno di sedersi vicino a lui.

Io mi sedetti nel pouf di fronte.

"Ragazzi che succede? mi fate preoccupare..." disse mio padre guardando prima me e poi Fede.

"Allora, non è una cosa facile da dire, ed ho molta paura di quello che potrai dirmi. Prima di tutto ci tendo a dirti che ho già preso una mia decisione..." iniziai.

"Mia, arriva al punto." disse guardandomi.

Io guardai Federico e poi di nuovo mio padre.

"Tu mi hai sempre detto che quando una persona ama infinitamente un'altra c'è poco da fare, no? Che se ami tanto una persona alle volte queste cose capitano..." dissi guardandolo.

Federico mi prese la mano.

"Quello che vogliamo dirgli è che...aspettiamo un bambino e siamo super felici per questo..." disse Federico.

Cercava di mantenere la calma e di stare tranquillo, ma potevo sentirlo che era molto più in ansia di me. Mio padre si bloccò per un attimo guardando me, poi la mia pancia e infine Federico. Furono minuti interminabili.

"Pa'..." lo chiamai.

"Ragazzi, voi siete pazzi." disse sorridendo.

"Eh?" dissi io preoccupata.

Lui si alzò e fece alzare anche me abbracciandomi forte, per poi mettere una mano sulla mia pancia.

"Lo sai che amo i bambini, come potrei essere contrario?" iniziò mio padre.

Vidi Federico tirare un sospiro di sollievo.

"Anche se non l'ho mai detto mi sono sempre fidato di Federico, e sono felice che sia lui il padre. Ragazzi, si vede lontano un miglio che vi amate alla follia, e il vostro amore vi ha portato questo -indicò la mia pancia- wow, sono troppe emozioni insieme." continuò ad abbracciarmi.

Feci segno a Federico di unirsi nell'abbraccio e così Fece.

"E tu -indicò Federico- non chiamarmi più mister se non sul campo, chiamami Roberto, Papà, come vuoi!" sorrise e abbracciò Federico.

Just us - Federico Chiesa ෆDove le storie prendono vita. Scoprilo ora