I can't get him off my mind (parte 2)

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«Quando, esattamente, avevi intenzione di dirmelo?» una serissima Caroline irruppe nella stanza di Elena, che era rimasta ad oziare sul letto in attesa di lei e di Bonnie.

Era arrivata a passo di carica, e adesso aveva stampata in faccia un'espressione sostenuta, e le sopracciglia inarcate, in attesa.

Elena optò per un silenzio sorpreso, e non solo perché sorpresa lo era davvero, ma proprio non sapeva a che si stava riferendo di preciso.

«Quando avevi intenzione di dirmi che hai pomiciato con Damon in modo vergognosamente segreto?» chiese, in modo più specifico. «Elena, quando abbiamo smesso di raccontarci le cose?»

Si sedette sul letto, improvvisamente più spompata di quando era entrata, forse anche meno arrabbiata, solo un po' amareggiata. Un classico sbalzo d'umore dei suoi.

«Quando hai baciato Matt mi hai chiamato due minuti dopo, e questo lo vengo a sapere da Bonnie che credeva che tu me ne avessi parlato da giorni.» proseguì, mogia. «Perché non me l'hai detto?»

Elena si portò il cuscino in grembo, sopra le gambe incrociate, con un lungo sospiro. «Perché non sapevo come dirtelo, e l'ho detto a Bonnie in un momento in cui avevo un disperato bisogno di confessare, di farmi dire che era la cosa sbagliata, solo che tu ci saresti andata giù più pesante, e ho pensato di aspettare, solo che più aspettavo più mi rendevo conto che te la saresti presa perché l'avevo fatto e... alla fine non trovavo mai il coraggio e il momento di dirtelo.»

Sprimacciò il suo cuscino, anzi, lo torturò per diversi minuti, mentre una mano di Caroline andava a posarsi sul suo ginocchio, un po' per rimprovero e un po' per conforto.

«E poi tu mi avresti detto quella verità che non volevo ammettere a me stessa, quella che oggi Damon mi ha messo sotto al naso senza la minima grazia.» e il Cielo solo sapeva quanto ci era rimasta male, e quanto stava ancora tentando di non darlo a vedere. «E la verità è che penso di essere sulla buona strada per innamorarmi di lui.»

Lo ammise ad alta voce, ormai più senza la volontà di nascondersi dietro a un dito, perché così aveva promesso a se stessa di fare, dopo aver pianto lacrime amare contro se stessa, forse era per questo che non era più arrabbiata con Damon.

Forse non lo era stata mai.

Forse era stato solo un risentimento verso di sé per essersi scoperta meno matura o meno capace di affrontare un imprevisto di quanto si fosse creduta.

«Lo conosci così poco, Ele...» fu la constatazione scettica della sua migliore amica.

«Lo so. E questo lo rende infinitamente peggio, sai?» si portò le gambe al petto, mettendo da parte il cuscino, perché proprio non riusciva a stare ferma. «Il fatto è che più lo conosco più ho voglia di continuare a farlo, e... Care, quando lui mi bacia, io...»

Si ritrovò a stringersi nelle spalle, incapace di comunicare a parole il crampo nel suo stomaco, la mancanza d'aria nei polmoni, il cuore che sembrava dover partecipare alla maratona di New York, anche se solo ci ripensava.

«Io mi sento...» si bloccò, di nuovo.

«Ti senti come se avessi trovato il tuo posto nel mondo, è vero?» la precedette la sua migliore amica, con un sorriso complice. «Come se volessi che durasse per sempre, sei completamente rilassata, non riesci a pensare a niente. Tutto ciò che ti resta quando poi si allontana è la consapevolezza che non ti è bastato, e che forse non ti basterà mai.»

Elena le rivolse uno sguardo esitante. «Tu lo provi... con Klaus?»

«Sì.» confermò lei, con un sorriso esaltato. «È stato così fin dall'inizio, El. Non l'ho voluto ammettere, perché ancora stavo con Tyler e non ero pronta a lasciarlo andare, ma... sentimenti così sono il preludio di una... relazione complicata. Te lo dico non per invogliarti a lasciar perdere, anche se sai come la penso su Damon Salvatore, ma solo per metterti in guardia.»

Dear Diary - The Vampire DiariesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora