Diary, do you think we'll be more than friends?

6.3K 111 61
                                    

Poi chiudi gli occhi e ti butti e sei lì. Baciarsi così è come fare l'amore, anzi è il primo atto dell'amore.

Quello che ti stupisce e ti fa dire: sì, ma sarà vero?

Diego Galdino - Il primo caffè del mattino


Elena controllò di nuovo il cellulare: nessun nuovo messaggio.

Strano.

Era una settimana che, ormai, verso quell'ora, Damon le mandava un messaggio per sapere come stava, dopo quella sera in cui si era lasciata prendere da un attacco di panico sotto ai suoi occhi.

Era anche sabato, e lui non avrebbe dovuto lavorare, a meno che non fosse un tale stacanovista da portarsi il lavoro a casa, ma insomma... era di Damon Salvatore che stava parlando. Lui e le responsabilità - o almeno così dicevano quelli che lo conoscevano bene - non andavano esattamente a braccetto, anzi.

La mattina dopo quel brutto evento, si era svegliata nel letto dei suoi, proprio come le aveva consigliato lui - solo lì era riuscita ad addormentarsi. Dopo aver raccontato a sua madre di essere stata vittima di uno dei suoi vecchi attacchi, quantomeno si era evitata una bella ramanzina, e tutti i rimproveri sul fatto che aveva conosciuto l'ex fidanzato di Katherine senza dire niente erano stati rimandati, e ancora non erano saltati fuori.

Era da allora che i suoi pensavano a coccolarla e basta.

Jeremy si teneva lontano, piuttosto, ma solo perché non sapeva bene come gestire i problemi di sua sorella maggiore, abituato com'era che fosse lei a risolvere i suoi, ed Elena non lo biasimava affatto, soprattutto perché capiva come si potesse sentire. Non era facile per lei, ma nemmeno per quelli che le stavano intorno.

Il cellulare le vibrò tra le mani, facendola sobbalzare di spavento, speranza e agitazione: ci sperava proprio che fosse Damon.

Quasi le scivolò dalle mani, mentre tentava di aprire il messaggio, con foga: 'Perché Damon pensa che tu abbia avuto un incidente stradale?'

Era Stefan e, suo malgrado, Elena si trovò a sospirare un po' delusa. Non aveva raccontato niente a nessuno dei suoi amici, per evitare di preoccuparli, e aveva creduto che nemmeno Damon potesse aprire bocca, dato che era un tipo piuttosto taciturno, a meno che non si trattasse di fare battute a sfondo sessuale, e veniva fuori che era stato proprio lui, tra i due, la rana dalla bocca larga?

Incredibile!

Non voleva dire a Stefan cos'era successo, non che se ne vergognasse, d'altra parte era perfettamente normale - o così aveva sentito dire - che una vittima di incidenti o di traumi ne subisse le conseguenze, ma avrebbe dovuto spiegare perché non ne aveva parlato prima. Anche solo dire che non li voleva preoccupare, sarebbe sembrato un insulto sia per lui, che per Caroline che per Bonnie.

Ma non le andava nemmeno di mentire.

Insomma, nascondere la verità era una cosa, mentire era di sicuro peggio, specialmente se si trattava di ingannare i migliori amici a cui aveva promesso di essere sempre sincera, ricevendo un uguale giuramento in cambio.

Qualcuno bussò alla sua porta, e le impedì di digitare una risposta evasiva che mettesse a tacere i suoi sensi di colpa.

«Elena, sei pronta, tesoro?» sua madre aprì uno spiraglio di porta e infilò la testa nella camera. «Immagino che i Salvatore ci stiano aspettando.»

E anche quello era stato fonte di preoccupazione, per la diciottenne: sarebbero stati a pranzo dai Salvatore, forse per festeggiare il ritorno di Damon a Mystic Falls... Elena non ne aveva idea: aveva smesso di ascoltare quando i suoi le avevano comunicato la notizia.

Dear Diary - The Vampire DiariesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora