Dopo quell'esperienza, io e Loki avevamo esplicitamente evitato di vederci o di parlare. Eravamo entrambi troppo imbarazzati per parlare o soltanto per guardarci negli occhi.
Pranzavamo e cenavamo ogni giorno seduti alla stessa tavola, eppure ci lanciavamo degli sguardi ogni tanto. Nonostante volessi evitarlo, il mio corpo mi urlava di andare da lui e riprovare quella sensazione, quel piacere. Mi sentivo sessualmente appagata per la prima volta dopo settimane e probabilmente iniziavo a provare qualcosa per lui. Non era stato solo sesso, il fatto di avere quella piccola cosa in comune poteva rafforzare il nostro legame.
Si erano invertiti i ruoli cento anni dopo: in quel momento era Loki quello menefreghista e disinteressato, e io ero quella che gli correva dietro come una bambina.
Mi ero concessa una pausa da tutto, decidendo di starmene immersa nelle acque calde delle terme asgardiane, precisamente collocate in una delle sale sotterranee del Valhalla. Avevo chiesto alle ancelle di non essere disturbata, anche perché mi trovavo completamente nuda immersa in quell'enorme vasca quadrata di acqua bollente.
Mi stavo realmente rilassando, scacciando i brutti pensieri dalla mia mente. Ogni tanto pensavo a Thor, dove potesse mai essere e come stava. Ultimamente non me ne importava molto di lui, e non ero neanche così sicura di volerlo sposare dopotutto. In fondo mi ero invaghita di suo fratello con cui ero andata a letto senza rimorso.
C'erano troppe domande che invadevano la mia mente, troppi pensieri e paure. Se la profezia si fosse avverata, non avevo idea di come avrebbe reagito il Dio del tuono, ma sicuramente avrebbe scatenato una tempesta di fulmini.
Eppure la mia mente vagava sempre a quel momento intimo con Loki, a quando mi aveva baciata e mi aveva presa in quel modo così rude. Sentii un intenso calore farsi spazio in mezzo alle gambe, una sensazione che avrei voluto placare in un solo modo: con il sesso.
Ci desideravamo entrambi, ma a nostro rischio e pericolo. Mantenere una relazione fisica del genere segreta era più difficile di quanto sembrasse. Ma prima o poi le bugie tornano sempre a galla, anche se tentavamo di nasconderla per bene.
Sentii le porte della sala spalancarsi, rivelando la figura di Loki con indosso solo un asciugamano legato attorno alla vita. Il mio compleanno sarebbe stato tra qualche mese, ma se aveva voglia di regalarmi visioni così perfette del suo fisico, ben venga!
<<Che ci fai qui?>> domandai immergendomi fino al collo, evitando che potesse anche scorgere un pezzo della mia pelle nuda.
<<Potrei domandarti la stessa cosa.>> mormorò prima di far cadere l'asciugamano, restando nudo davanti a me.
Mi voltai di scatto dall'altro lato. Un po' per non fargli capire che l'avrei fissato, un po' per me stessa e per preservare quella poca dignità che mi era rimasta.
Lui si accorse del mio gesto ma non disse nulla. Si immerse in acqua, arrivando a coprire fino ai pettorali, iniziando a fissarmi. Ci trovavamo all'incirca a due metri di distanza l'uno dall'altra, senza proferire parola.
Appoggiò le braccia al bordo della vasca, rivelando perfino i suoi bicipiti ben vigorosi. Il vapore inumidiva i suoi capelli corvini, rendendolo ancora più attraente di quanto già non fosse. Come avrei dovuto resistergli se faceva di tutto ciò per provocarmi in quel modo? Sembrava lo facesse apposta.
<<È un caso che mi raggiungi ogni volta che sono nuda?>> domandai acidamente, lanciandogli uno sguardo truce.
<<Non dirmi che ti dispiace. Hai la faccia di colei che desidera essere presa da dietro e penetrata a sangue.>>
Mi stava leggendo nella mente per caso? Aveva anche quello specifico potere o avevo realmente la faccia di una che si sarebbe fatta montare da lui?
<<Sei ridicolo, Loki. È successo una volta e basta, non montarti la testa.>> incrociai le braccia al petto, guardando altrove.
Il Dio dell'inganno nuotò verso di me, restando a pochi millimetri dal mio corpo. Iniziò a fissarmi come solitamente si fissa un dolce, con bramosia. << Ti manca la sensazione delle mie labbra sul tuo collo...>> con due dita accarezzò la mia guancia rosea, non smettendo un attimo di guardarmi. <<...Le mie mani che vagano sul tuo corpo nudo e la sensazione della mia durezza che scivola dentro di te. Non è vero, mia regina?>>
Come poteva chiamarmi così? Dopo tutto quello che mi aveva fatto, dopo avermi presa e poi respinta malamente. Io non gli appartenevo in alcun modo, non come desiderava lui. <<Non chiamarmi così. Non sono la tua regina, non siamo niente di niente.>> lo spinsi via, facendolo indietreggiare di qualche centimetro.
Odiavo il suo modo di provocarmi, lo faceva apposta per innervosirmi. Sorrise beffardo, ponendosi di fronte a me mentre si leccava le labbra. <<Tu sei diversa da lei in molti aspetti, ma avete e entrambe la stessa superbia che vi acceca. Credi che abbia bisogno di scoparmi te? Posso avere tutte le ancelle che desidero nel mio letto; a differenza tua, sono sessualmente appagato.>>
Perché ci teneva tanto a farmelo sapere? Forse per provocarmi ulteriormente, ma non avrei ceduto al suo modo così puerile di mandarmi in bestia.
Feci una risata amara, spostando lo sguardo su di lui. <<Sprechi il tuo tempo, Loki. A me non interessa niente di te e, francamente, non sei poi così eccezionale come credi di essere.>> esordii trattenendo una risata.
Il mio intento era quello di mandarlo in collera, e a quanto pare c'ero riuscita benissimo. La sua mano andò a stringere il mio collo, ma non in modo da strozzarmi; ci teneva a dimostrarmi che avrebbe potuto farmi del male se solo avesse voluto.
<<Ascolta, piccola midgardiana. Non oserò torcerti un capello, ma finché avrai un atteggiamento così irriverente con me, ti farò soffrire in tutti i modi in cui Thor sa che tu temi.>> ringhiò cercando di mettermi paura.
Invece di scoppiare in lacrime come lui si aspettava, sorrisi in modo malizioso. <<Dillo ancora, suona molto bene.>> ammiccai mentre avvicinava il suo corpo al mio ancora di più, sfiorando il mio petto con il suo.
<<Tu fingi che non ti importi, ma so che brami il mio corpo più di ogni cosa. Ne hai avuto un assaggio l'altra volta e non ti è bastato, hai bisogno di saziarti ancora mille volte prima di poter essere realmente soddisfatto. Quindi, mio re, non ho bisogno di incantarti con una danza, sei già caduto ai miei piedi senza che muovessi un dito.>> mi avvicinai alle sue labbra, fissandole con l'intento di unirle con le mie.
Loki sorrise nuovamente, avvicinando le labbra al mio orecchio. <<Ci sono tante donne con le quali posso farlo. Non sei speciale come credi.>> tornò a fissarmi, appoggiando le mani ai bordi della vasca, intrappolando il mio corpo contro il suo.
<<Allora perché sei qui?>> alzai un sopracciglio.
<<Perché ho assaggiato il tuo corpo e non intendo rinunciarvi per orgoglio personale.>>
Ma lo faceva apposta o mi prendeva per il culo?
<<Sei stato tre giorni senza parlarmi e ora vuoi venire a letto con me? Prendi una decisione, per l'amor di Odino!>> strillai. Era incredibile che fosse così indeciso o semplicemente stronzo.
Loki mi prese il viso tra le mani, costringendomi a guardarlo negli occhi. Potevo sentire il suo respiro incontrollato mentre cercava di formulare una frase sensata.
<<Astrid, ho paura che mi sia innamorato di te, ed è per questo che devo tenerti lontana.>>
Schiusi le labbra cercando di capire cosa intendesse. Non ero riuscita ad elaborare una frase simile, non potevo credere che provasse dei sentimenti per me.
<<È l'incantesimo che ti fa provare un sentimento del genere.>> cercai la spiegazione più logica, ma non voleva saperne.
<<Ti amavo da prima che pronunciassi la frase per l'incantesimo e Frigga ne era consapevole. Ha fatto in modo che sapessi della profezia per indurti in tentazione e cadere tra le mie braccia, e ha funzionato.>>
Non riuscivo a capacitarmi del fatto che Frigga potesse aver fatto una cosa simile a Thor. Per quale motivo poi?
<<Se mi ami perché mi tieni lontana da te?>>
<<Ho paura di perderti come è successo con lei.>> mi accarezzò la testa in modo dolce, tornando a guardare le mie labbra.
Il Dio dell'inganno era innamorato di me e aveva fatto di tutto per tenermi lontana a causa della mia relazione con Thor e di quella dannata profezia. In più la madre del mio compagno aveva fatto in modo che sapessi della mia antenata e che tradissi suo figlio con l'altro figlio adottivo.
Che famiglia di scellerati!
Ci mancava solo Odino a complottare contro di me.
Mi allontanai da lui, mettendogli le mani sul petto. <<Ho bisogno di rimanere da sola.>> uscii dalla vasca per poi infilarmi l'accappatoio, il tutto sotto lo sguardo attento di Loki che non la smetteva di fissarmi.
Dovevo ancora una volta elaborare ciò che stava accadendo e prendere una decisione che avrebbe messo fine si miei dilemmi una volta per tutte.
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𝐿𝑎 𝐷𝑎𝑛𝑧𝑎 𝑑𝑖 𝐴𝑠𝑡𝑟𝑖𝑑 - 𝐿𝑜𝑘𝑖
Fanfiction[La storia segue degli eventi propri, con alcuni rifermenti ad eventi accaduti durante la trilogia di Thor, ma hanno subito delle variazioni per concepire meglio la narrazione] "Den unge bedrageren vil falle for denne dansen" Mi ero lasciata andare...