ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ ǫᴜᴀᴛᴛʀᴏ

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Dopo il comportamento strano da parte di Thor e Loki, avevo deciso di indagare personalmente per saperne di più su Astrid

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Dopo il comportamento strano da parte di Thor e Loki, avevo deciso di indagare personalmente per saperne di più su Astrid. A quanto pare discendeva da una stirpe di streghe, così come Frigga.
Mi trovavo nella biblioteca per conto mio, sfogliando nuovamente le pagine di quel libro. La parte che mi interessava non si trovava neanche in altri libri, e probabilmente qualcuno non voleva che sapessi. Astrid aveva scritto personalmente ogni parola contenuta in quel libro, compresi i passi per ricreare la danza della seduzione per attirare gli Dei.
<<"Den unge bedrageren vil falle for denne dansen".>> mormorai leggendo le parole in quel libro. Non conoscevo l'asgardiano, ma sotto quella frase c'era l'immagine di una donna danzare completamente nuda, con il corpo cosparso di oli essenziali, facendo movimenti sensuali che avrebbero incantato il "giovane ingannatore".
Sentii le porte della biblioteca aprirsi di scatto, così chiusi il libro e lo nascosi.
<<Che stai facendo?>> Thor mi lanciò uno sguardo preoccupato mentre fingevo di scrutare gli scaffali alla ricerca di qualcosa. <<Volevo imparare la ricetta di un dolce, voglio stupirti.>> sorrisi lasciandomi baciare sulle labbra da lui.
<<Mi sembra un'ottima idea.>> posò le mani sui miei fianchi, accarezzandoli dolcemente.
Da quando ero arrivata non mi ero concessa neanche un attimo da sola con il mio uomo. Avevo lasciato correre per non stressarlo troppo, ma volevo essere al primo posto per una volta.
Gli misi le mani sul petto, avvicinandomi alle sue labbra. <<Non mi vedi nuda da tanto tempo.>> mormorai suadente, vedendolo un po' in difficoltà.
<<Astrid, non mi sembra saggio farlo nella biblioteca del Valhalla.>> cercò di resistere, ma lo attirai a me.
Mi sedetti sul tavolo, aprendo istintivamente le gambe per farlo sistemare vicino al mio corpo. Feci unire le nostre labbra in modo passionale, accarezzandogli la guancia velata dalla barba. Thor si lasciò andare, stendendosi sul tavolo, sopra il mio corpo, mentre allacciavo le gambe attorno al suo bacino per sentirlo meglio.
<<Il principe ha così tanti impegni che non ha tempo per la sua principessa.>> mormorai con il broncio, facendolo sorridere.
Le sue labbra scesero lungo il mio collo, lasciando una scia di baci umidi che man mano mi facevano eccitare sempre di più. Strinse il mio seno tra le dita mentre combatteva contro la voglia di strapparmi l'abito di dosso.
<<Per Odino, che state facendo?>>
Subito Thor alzò lo sguardo verso il fratello, preso di sorpresa. Mi aggiustai la scollatura per poi scendere dal tavolo e guardare Loki imbarazzata. <<Non stavamo facendo niente.>> mentii.
<<Chi vuoi prendere in giro? Avevi mezzo metro di lingua nella sua bocca.>> mormorò acidamente, sorpassandoci per prendere un altro libro.
Era incredibile che riuscisse a divorare più di un libro al giorno, aveva molta forza di volontà e poca vita sociale.
Mi schiarii la voce, guardando il mio compagno. <<Sarà meglio rimandare.>> lo vidi annuire per poi lanciare uno sguardo truce al fratello, chiedendogli di uscire.
Quando Loki abbandonò la biblioteca, Thor mi rivolse la sua attenzione. <<In realtà ero venuto per dirti un'altra cosa.>>
Non prometteva niente di buono, avevo un brutto presentimento.
<<Questa sera dovrò partire con Volstagg, Fandral e Hodun per contrastare una minaccia su Vanaheimr. Starò via per alcuni giorni, madre si prenderà cura di te in mia assenza.>> mi accarezzò la guancia con due dita, mostrandomi il suo dispiacere nel dover partire.
Appoggiai la fronte sul suo petto, abbracciandolo. <<Stai attento, ti prego. Non voglio perderti.>> mormorai.
Ogni volta che Thor andava in battaglia se ne andava anche un pezzo del mio cuore, in più venivo assalita dal pensiero che lui potesse non tornare più da me. Avevo paura che gli capitasse qualcosa, ma sapevo anche che il Dio del tuono avrebbe vinto, come sempre.
<<Combatterò per te. Ti porterò la testa dei Draugr come dono, simbolo dell'amore che provo per la mia lady.>> mi baciò la fronte, rassicurandomi.
Fu in quell'esatto momento che si congedò, tornando nelle sue stanze per prepararsi alla battaglia. Intanto continuavo a fare le mie ricerche, sfogliando ancora le pagine di quel libro, alla ricerca di qualcosa di utile. Negli ultimi capitoli c'era la rappresentazione di un incantesimo, una pozione che avrebbe influenzato i sentimenti di chi l'avrebbe bevuta.
Io non ero sicuramente in grado di ricreare un incantesimo del genere, non sapevo niente sulla magia, ma Frigga poteva aiutarmi. Ma probabilmente mi avrebbe avvertita del pericolo riguardo alle pozioni che influivano sull'aspetto mentale di una persona.
Sospirai chiudendo il libro, convincendomi che l'ignoranza era un bene, a volte. Meno sapevo di Astrid, meglio era.
Improvvisamente vidi aprirsi davanti ai miei occhi una sorta di portale rotondo, di colore arancione. Un biglietto cadde al suolo, così decisi di raccoglierlo, anche se un po' titubante.
<<Ho le risposte che cerchi. Entra nel portale.>> lessi per poi alzare lo sguardo su quel buco arancione luminoso.
<<Magia norrena...>> mormorai attraversando il buco tenendo il libro stretto al mio petto.
Mi ritrovai in una specie di luogo sacro, quasi oscurato del tutto, se non per una finestra rotonda che rivelava la città di New York. Forse sarei dovuta rimanere su Asgard.
<<Astrid Morgan.>>
Mi voltai di scatto, sentendo i battiti del mio cuore accelerare per la paura. Mi ero infilata in buco luminoso senza sapere cosa fosse, da vera stupida.
Davanti ai miei occhi si manifestò un uomo dal mantello rosso. Al collo portava una strana collana con un ciondolo a forma di occhio, in più indossava un abito molto bizzarro.
<<Lei chi è?>>
<<Sono il Dottor Stephen Strange. Mi sono offerto di aiutarti nella tua ricerca.>> sorrise per un secondo, chiedendomi di accomodarmi nella poltrona di fronte a lui. <<Del tè?>> domandò.
Mi guardai intorno, notando artefatti di ogni genere, diversi da quelli asgardiani. <<Sì... grazie.>> mormorai per poi vedere apparire magicamente una tazza di tè fumante nelle mie mani. Ma come diavolo c'era riuscito?
<<Sei uno stregone o che altro?>> bevvi il mio tè, guardandolo dritto negli occhi.
<<Il termine che ho scelto è "maestro delle arti mistiche".>> specificò prendendo il libro che avevo posato sulle mie ginocchia.
<<Dunque vuoi conoscere la storia di Astrid, figlia di Eivind.>> lo stregone sfogliò le pagine di quel libro, notando che ne mancassero alcune. <<Sei più coinvolta di quanto immagini. Ma ti avverto che è un viaggio senza ritorno.>>
Non capivo il perché di tutto quel mistero. Dopotutto Astrid, per quanto ne sapevo, era soltanto la Dea della seduzione, uccisa dal principe dopo averlo tradito con il fratello. Perché mai ero coinvolta? Io non c'entravo niente, ma forse non era un caso che avessimo lo stesso nome.
<<E perché mai vuoi aiutarmi?>> c'era per forza sotto qualcosa, un secondo fine.
<<Perché sono curioso quanto te. Se la mia teoria è corretta, sarai il mezzo per scatenare una guerra.>>
Lo diceva come se niente fosse. Perché avrei dovuto scatenare una guerra?
Lo fissai mentre faceva uno strano incantesimo. Aprì quella collana che teneva così gelosamente, rivelando una gemma verde. Fece degli strani movimenti con le braccia, facendo apparire attorno al suo polso una luce verde di forma circolare. Fece roteare il braccio in senso antiorario contro il mio libro e quel punto le pagine che mancavano tornarono magicamente. Rimasi senza parole davanti a tanta maestria, neanche Frigga avrebbe saputo fare di meglio.
Abbandonò l'incantesimo, leggendo ogni parola delle pagine che, fino a un momento fa, mancavano. <<Cosa c'è scritto?>> domandai.
Lui sospirò, passandomi il libro. Lessi con attenzione ogni parola contenuta tra quelle righe, scoprendo della profezia, della danza e, sopratutto, scoprii la verità che mi tenevano nascosta.
Astrid aveva sedotto Loki centinaia di anni fa, provocando la rabbia di Thor che la uccise in malo modo. La profezia citava di una giovane donna di nome Astrid che avrebbe sposato il primogenito maschio di Odino e che avrebbe portato scompiglio nel Valhalla. A quanto pare quella profezia si era compiuta quel centinaio di anni fa, ma forse riguardava anche me.
Non potevo credere di essere coinvolta in qualcosa di tanto grande, quanto pericoloso, forse era per questo che qualcuno aveva strappato le pagine, per proteggermi.
Ma era inconcepibile che né Thor, né Loki mi avessero informata di tutto ciò.
<<Potrei essere coinvolta?>> domandai.
Strange mi fissò in silenzio per qualche secondo, prendendo parola. <<Astrid, figlia di Eivind è la tua antenata. Dunque, immagino che la profezia possa avverarsi per causa tua, ma dipende da te e dalle scelte che farai.>> fece una pausa, studiando la mia reazione confusa. <<Dimmi, da quanto tempo tu e il figlio di Odino non... insomma, fate sesso?>>
Spalancai la bocca, offesa dalla sua domanda. <<Chiedo scusa, ma non credo siano affari tuoi.>> alzai il tono della voce, facendogli abbassare lo sguardo.
<<Te lo chiedo perché Astrid, sessualmente frustrata, aveva deciso di concedersi al Dio dell'inganno per placare il suo piacere personale.>> spiegò. <<La frase "Den unge bedrageren vil falle for denne dansen" cosa sta a significare, secondo te?>>
Ci riflettei un po' su, ma non avevo la risposta.
<<"Il giovane ingannatore cadrà con questa danza".>>
Deglutii a fatica, rendendomi conto della gravità della cosa. Dovevo tirarmene fuori, prima di commettere un errore che mi avrebbe costato la vita.
<<Astrid, per nessuna ragione dovrai rimanere sola con Loki. Lui rivede in te la sua vecchia amante, e tu potresti cedere alle sue tentazioni, è più losco di quanto immagini.>> spiegò Strange, porgendomi nuovamente il libro.
Io e Loki? Non sarebbe mai potuto accadere, lui non mi interessava minimante e non provavo neanche lontanamente attrazione fisica per lui. In più eravamo troppo diversi, non sarebbe potuto succedere. Astrid era una Dea, era bella e in più lo aveva sedotto con quella maledetta danza; io non avrei mai fatto niente di tutto ciò.
<<A stento ci parliamo, non penso che verrà a chiedermi di andare a letto con lui, è troppo orgoglioso.>> ridacchiai convincendomi di questa versione.
<<Nel corso di questi anni sarà anche cambiato, non lo metto in dubbio, ma non si può mai sapere. Lui è pur sempre il Dio dell'inganno, ti chiedo di stare ben attenta, o Thor ti ucciderà senza pensarci.>>
Ero convinta che Thor non avrebbe mai potuto farmi del male in alcun modo. Forse avrebbe potuto uccidere Loki ma, nonostante i molteplici tradimenti da parte sua, continua a volergli bene e non gli avrebbe mai fatto del male.
Ringraziai Stephen per l'aiuto e mi riportò su Asgard con l'aiuto di quel cerchio luminoso. Nascosi il libro sotto al mio letto, in modo che nessuno potesse trovarlo.
A quanto pare l'assenza di Thor aveva fatto sì che Astrid e Loki si avvicinassero più; cosa che sarebbe potuta accadere anche a me, ma dovevo resistere e fare appello al mio buonsenso. Dopotutto io amavo Thor e non l'avrei mai tradito.

𝐿𝑎 𝐷𝑎𝑛𝑧𝑎 𝑑𝑖 𝐴𝑠𝑡𝑟𝑖𝑑 - 𝐿𝑜𝑘𝑖Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora