Probabilmente Strange avrebbe avuto bisogno dello Sling Ring più di me, forse per un'eventuale minaccia a New York o per salvare l'universo, dunque glielo lasciai prima di finire nei sotterranei di Asgard. Mi trovavo lì per riprendere ciò che apparteneva al mio re: il Tesseract. Ne aveva bisogno per combattere, altrimenti quando avremmo governato insieme. C'era una sezione dei sotterranei interamente dedicata alle reliquie di Odino, tra cui lo Scrigno degli Antichi Inverni e il Tesseract. <<Bingo.>> mormorai prima di afferrarlo, percependo la sua energia ultraterrena.
<<Astrid.>>
Mi voltai di scatto, sentendo la voce di Thor. Mi raggiunse a grandi falcate, accogliendomi tra le sue braccia possenti. <<Credevo che te ne fossi andata per sempre. Heimdall non riusciva a vederti.>> mi prese il viso tra le mani, non curandosi minimamente dell'oggetto che avevo preso.
<<Avevo bisogno di staccare la spina per un po' dalla famiglia di Odino.>> mi staccai da lui, sorpassandolo. <<Se vuoi scusarmi, devo andare a liberare Loki.>> mormorai prima che il Dio del tuono mi puntasse il martello al petto.
<<Che ti salta in mente? Non puoi farlo.>> mi afferrò per un braccio, costringendomi a guardarlo negli occhi. <<Si può sapere che ti prende ultimamente? Sei diversa, non ti riconosco più.>> il suo sguardo era spento, come se l'avessi ferito. E in un certo senso aveva ragione.
Forse era arrivato il momento di dirglielo. <<Thor, ascoltami, questo probabilmente ferirà più te che me, ma...>> cercai le parole giuste per dirglielo, ma in realtà non c'erano parole giuste. C'era solo l'inevitabile. <<Non ti amo più, mi dispiace.>> abbassai lo sguardo.
Lui lasciò la presa sul mio braccio, stringendo il martello tra le mani. <<C'è un altro, non è forse così?>>
Annuii abbassando lo sguardo. <<Si tratta di Loki, aspettiamo un bambino.>> trattenni le lacrime nel vedere il suo sguardo così triste e disorientato.
Gli avevo sganciato una bomba addosso e forse non era neanche il momento giusto. Ma improvvisamente sorrise debolmente, mettendomi una mano sulla spalla. <<Dici sul serio?>>
Annuii ancora una volta, vedendolo poi abbracciarmi. <<Congratulazioni.>>
Rimasi a bocca aperta davanti a quel gesto totalmente inaspettato. Mi sarei invece aspettata che mi pugnalasse, che mi urlasse contro o che mi lanciasse il martello in testa. Ma cosa gli aveva preso?
Sciolsi l'abbraccio, guardandolo negli occhi. <<Non sei arrabbiato?>>
<<Sono deluso che tu e Loki abbiate agito alle mie spalle. Ma non posso fare a meno che essere felice per questa notizia e che Loki abbia finalmente messo la testa a posto.>>
Ma si era per caso drogato? Quali erano le droghe di Asgard? Forse si era annusato gli oli essenziali di Frigga. Sì, doveva essere quello.
<<Perché sei felice? La Dea Astrid aveva avuto un figlio da Loki centinaia di anni fa e l'hai uccisa.>> urlai gesticolando.
Lui corrugò la fronte sentendo quelle parole. <<Io non ho ucciso Astrid. È stato mio padre a pugnalarla.>>
Allora tutto si fece più chiaro. Thor non avrebbe mai fatto del male alla donna che amava, lui era felice che suo fratello avesse finalmente trovato l'amore, anche se significava rinunciare alla propria felicità per veder felice Loki. Odino non avrebbe mai approvato che la Dea della seduzione portasse in grembo il figlio di un Gigante di ghiaccio.
Mi fiondai tra le braccia di Thor, stringendolo a me. <<Sapevo che fossi innocente.>> affondai il naso tra i suoi capelli biondi, vedendolo ricambiare l'abbraccio.
<<Aspetta.>> mi staccai da lui. <<Allora perché Loki e Frigga mi hanno mentito? Sono stati loro a dirmi che hai pugnalato Astrid al cuore.>>
Thor fece una grassa risata. <<Ti stupisci ancora che mio fratello ti menta? Quello ingannerebbe anche se stesso. E forse ha convinto nostra madre a reggergli il gioco.>>
Prima o poi Loki l'avrei picchiato. Aveva cambiato le pagine del mio libro apposta.
<<D'accordo, non pensiamoci più. Devo lasciare Asgard con Loki senza che Odino o Heimdall lo sappiano.>> tirai Thor per un braccio, trascinandolo nei sotterranei.
<<Non posso lasciarti liberare Loki. Attirerai l'intero esercito asgardiano su di voi.>> replicò.
<<È un rischio che devo correre.>>
Mi recai alla cella di Loki, sorvegliata dalle guardie. Non c'era alcun modo di tirarlo fuori senza allarmare il padre degli Dei, ma avrei potuto eliminare le guardie con l'aiuto di un po' di fulmini.
<<Devi aiutarmi, Thor. Fallo per la bambina che porto in grembo.>> mormorai.
Il Dio biondo si arrese. <<Odino mi ucciderà.>> si lamentò per poi lanciare una scarica di fulmini contro le guardie con l'aiuto del suo Mjölnir. Gli uomini al servizio del re caddero al suolo, attirando l'attenzione di Loki.
Thor diede una martellata al campo di forza che separava noi dal Dio dell'inganno, frantumandolo. Corsi tra le braccia del padre di mia figlia, lasciandomi stringere a sé. <<È una femmina.>> mormorai.
Lui sciolse l'abbraccio, guardandomi negli occhi. <<Davvero?>> sorrise gioioso, inginocchiandosi per poi baciarmi il ventre sporgente. Non appena si alzò, gli diedi un pugno sulla spalla, facendolo lamentare dal dolore. <<Come hai potuto dirmi che è stato Thor a uccidere Astrid?>>
Loki guardò il fratello dietro di me, capendo che mi aveva rivelato tutto. <<Te lo spiego in un altro momento.>>
Sospirai capendo che ormai il tempo stringeva e non potevamo metterci ancora a giocare. <<Andate a cambiarvi, ci vediamo al Bifrost.>> misi tra le mani di Loki il Tesseract, riponendo la mia fiducia in lui come non avevo mai fatto.
Corsi a perdifiato fuori dal Valhalla, raggiungendo il ponte arcobaleno. Dall'altra parte, proprio davanti al portale che azionava il Bifrost, si erano piazzati Odino e un esercito di soldati asgardiani con tanto di lance e scudi.
<<Questa non ci voleva...>> mormorai.
Odino avrebbe ucciso anche me, probabilmente sapeva già tutto con l'aiuto di Heimdall che però non vedevo. Avevo dalla mia parte Thor che avrebbe dato la vita pur di proteggere me e il mio bambino, anche se fosse andato contro al padre.
<<Io sono Astrid di Asgard.>> urlai. <<E sono ricolma di gloriosi propositi.>> copiai Loki che mi raggiunse insieme al fratello.
<<La mia donna.>> mormorò fiero.
Thor fece volteggiare il suo martello, pronto a colpire se mai mi avessero sfiorata. Loki fece apparire tra le sue mani i pugnali, guardando il fratello.
In quel momento Loki indossava il suo abito di pelle verde e nero, insieme all'elmo dorato con le corna; mentre Thor si era munito di armatura e mantello rosso.
Odino prese parola, battendo la sua lancia sul ponte. <<Tu non lascerai Asgard con il prigioniero, nemmeno con la creatura che porti in grembo.>>
L'esercito di Asgard avanzò verso di noi, dando la carica. A quel punto noi tre sfoggiammo al meglio i nostri poteri. Thor scagliò dei fulmini, Loki si fece strada a coltellate mentre io usavo la magia, mandandoci tutti nella dimensione specchio.
<<Non è che I tuoi amici supereroi potrebbero darci una mano, Thor?>> domandai.
Il Dio del tuono, prendendo a martellate i soldati in modo barbarico, spostò lo sguardo su di me. <<Non credo che gli Avengers abbiano voglia di mettersi contro Odino. Questa è una questione personale, loro non c'entrano.>> spiegò calciando via una guardia giù dal ponte.
<<Mmh, coraggiosi.>> osservai.
Io e Loki combattemmo schiena contro schiena per difenderci, dando il meglio di noi stessi. Odino riuscì a stendere Thor friggendolo con il raggio emanato dalla sua lancia. Il Dio del tuono si accasciò a terra ormai ferito, così decisi di intervenire.
Quando il padre degli Dei provò a lanciarmi lo stesso raggio, allungai la mano verso l'alto. Il Mjölnir volò nella mia mano, così lanciai una scarica di fulmini contro Odino stesso.
<<Sei meritevole?>> domandò il Dio dell'inganno.
<<A quanto pare...>> osservai, lanciando poi uno sguardo a Thor per assicurarmi che stesse bene.
<<Thor?>>
Lui mise il pollice in su, lamentandosi per il dolore. <<Sto bene...>> si tirò su con l'aiuto del fratello, facendo pressione con la mano sullo stomaco. Odino l'aveva colpito proprio lì.
<<Lo sapevo.>> mi squadrò dalla testa ai piedi, notando poi il martello nelle mie mani.
<<Com'era? "Chiunque impugnerà questo martello, se ne sarà degno, possederà il potere di Thor".>> mormorai leggendo la scritta incisa dal padre degli Dei sul Mjölnir.
A quel punto, non seppi bene cosa accadde, ma vidi Loki spingermi dietro di sé per poi cadere in ginocchio, accasciandosi a terra. Subito lo raggiunsi, mettendogli la testa sulle mie ginocchia. Lo chiamai svariate volte ma non sembrava dar segni di vita.
<<Loki, svegliati.>> misi un orecchio sul suo petto, constatando che batteva ancora.
Il Dio dell'inganno mi porse il Tesseract per poi chiudere definitivamente gli occhi. Non sapevo come reagire, era morto o stava fingendo come al solito? Non ne ero sicura ma era piuttosto reale.
Scoppiai in lacrime, abbracciando il suo corpo più freddo del solito, accogliendolo tra le mie braccia. La ferita che riportava sul petto stava grondando sangue, ma ormai era troppo tardi, non avevo più niente da fare.
<<Va via, Astrid. Usa il Tesseract.>> urlò Thor riprendendo il martello tra le sue mani, cercando di andare contro Odino.
<<Non vi lascerò qui.>> urlai.
Thor prese il Tesseract dalle mie mani aprendo un portale blu, facendo entrare tutti e tre senza che Odino riuscisse a prenderci.
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𝐿𝑎 𝐷𝑎𝑛𝑧𝑎 𝑑𝑖 𝐴𝑠𝑡𝑟𝑖𝑑 - 𝐿𝑜𝑘𝑖
Fanfic[La storia segue degli eventi propri, con alcuni rifermenti ad eventi accaduti durante la trilogia di Thor, ma hanno subito delle variazioni per concepire meglio la narrazione] "Den unge bedrageren vil falle for denne dansen" Mi ero lasciata andare...