Il Tesseract ci condusse nel mio appartamento, così io e Thor adagiammo Loki sul divano. <<Dobbiamo portarlo all'ospedale.>> strillai in preda ad un attacco di panico.
Sentivo le gambe molli, il mio respiro farsi sempre più pesante e il cuore battere all'impazzata. Avevo voglia di piangere, di gridare ma questo non l'avrebbe riportato indietro da me.
<<I guaritori midgardiani non possono fare niente. Lo rianimerò con l'aiuto dei fulmini.>> esordì levando il martello verso il cielo, attirando una scarica di tuoni e saette che puntò contro il petto esanime di Loki.
<<Salvalo, Thor.>> mormorai.
Speravo con tutta me stessa che funzionasse, che avrei rivisto l'amore della mia vita. Lo rivolevo tra le mie braccia, lo volevo vivo davanti ai miei occhi.
I fulmini non funzionarono, lui non diede segni di vita. Se ne stava lì immobile e con il viso pallido. Mi inginocchiai di fronte a lui lasciando cadere delle lacrime addolorate sul suo corpo. Mi misi a piangere sul suo petto, un pianto straziato che contagiò anche Thor, maledicendo suo padre.
Sentivo il mio cuore fracassarsi a metà, come se avessi perso una parte di me, e in un certo senso era così.
Thor mi tirò su e incominciai a piangere anche sul suo petto, lasciandomi accarezzare i capelli. <<Non innervosirti, non farà bene alla bambina.>> mormorò.
<<Come posso non innervosirmi? Loki è morto. È morto l'uomo che amo e il padre di mia figlia. Ho perso tutto ciò che avevo, Thor.>> urlai sempre più forte nella speranza che capisse il mio dolore. Ma come poteva?
<<Ucciderò Odino con le mie mani.>> mormorai impugnando il Mjölnir, facendo scorrere nelle mie vene una scarica di fulmini e saette.
<<Aspetta.>> mi bloccò trattenendomi per il polso. <<Odino non sa dove ci troviamo, abbiamo un vantaggio.>>
<<Heimdall glielo dirà.>>
<<Padre ha minacciato Heimdall di cavargli gli occhi se non gli avesse rivelato dove fossi due mesi fa. A quel punto ha commesso alto tradimento e ha abbandonato Asgard.>>
Non credevo che il padre degli Dei potesse essere così spietato. Aveva ucciso la mia antenata perché portava in grembo il figlio di Loki, aveva minacciato di cavare gli occhi a colui che tutto vede e aveva ucciso l'uomo che amavo davanti ai miei occhi.
Come potevo andare avanti? Come poteva crescere mia figlia senza un padre?
Mi sedetti sul divano di fronte a dove avevamo adagiato il corpo di Loki, iniziando fissarlo con gli occhi pieni di lacrime. <<Voleva solo essere amato.>> mi asciugai guance bagnate dalle lacrime con il dorso della mano.
Thor si sedette al mio fianco, accogliendomi nuovamente tra le sue braccia possenti. <<Resterò con te tutto il tempo che vorrai.>> mi rassicurò accarezzandomi la schiena con dolcezza.
Ancora non riuscivo a capacitarmi del fatto che lui se ne fosse andato. Non avevo neanche avuto il tempo di dargli un ultimo bacio. Potevo sentire la tristezza montarmi dentro, il mio cuore non si sarebbe più riparato.
Fu questione di minuti e mi addormentai per la stanchezza che avevo in corpo. Le mie guance erano salate per via di tutte le lacrime che avevo pianto. Probabilmente Thor avrebbe fatto meglio ad andarsene e a chiedere scusa al padre per il suo comportamento, altrimenti l'avrebbe fatto giustiziare, o peggio, diseredato.
Quando mi svegliai, sia Thor che il corpo di Loki erano scomparsi. Al loro posto trovai un sacchetto pieno di monete d'oro e un biglietto. <<"Ti serviranno per la bambina".>> così c'era scritto.
Ero rimasta da sola. Non avevo più modo di tornare su Asgard, tranne che per lo Sling Ring, ma non sarebbe stato saggio date le mie azioni e il rancore di Odino. Se mi avesse rivista mi avrebbe uccisa senza batter ciglio, così come aveva fatto con Loki.
Volevo solo che qualcuno mi stesse accanto, che compatisse il mio dolore, ma anche Thor mi aveva abbandonata e forse era meglio così. Mi ritrovai con una bambina da crescere tutta da sola, senza l'aiuto di Loki.
Avevamo progettato di governare un regno insieme, ma quei sogni erano svaniti nel momento in cui Odino l'aveva trafitto con quel raggio luminoso. Il mio dolore era immenso, così come la furia, il rancore e il rammarico. Non potevo fare niente, ero impotente e senza alcun aiuto.
Questa esperienza mi era servita a capire che non sempre le profezie sono chiare e precise, ma anche a capire che non dovevo affezionarmi a nessuno. Forse se non avessi tradito Thor non sarebbe successo. Se non fossi caduta tra le braccia di Loki a quest'ora sarebbe stato ancora vivo.
Dovevo riprendere in mano la mia vita e trovarmi un nuovo lavoro per assicurare un futuro a mia figlia, anche se con quelle monete d'oro avrei potuto fare la vita della regina.
Mi sentivo così vuota, senza uno scopo. Loki sapeva darmi un senso di libertà che non avevo mai provato prima, sapeva rendermi una persona diversa in tutto e per tutto.
Dovevo rassegnarmi al fatto che non sarebbe mai più tornato da me, anche se ci speravo con tutto il cuore.
Iniziai a pensare a tutti i bei ricordi che avevo con lui, anche a quelli brutti. Ricordavo quando lo avevo trascinato sulla pista da ballo quella sera, tutti ci guardavano ballare in modo aggraziato e provavano perfino invidia; ricordavo anche la nostra prima volta, anche se sotto l'effetto dell'incantesimo, ma me l'ero goduta fino all'ultimo; ricordavo anche i nostri bagni schiumosi insieme, le nostre lunghe passeggiate nei giardini, quando mi spazzolava i capelli, quando mi aveva disegnata nuda e perfino quando mi leggeva poesie d'amore.
Non avevo mai fatto niente di tutto ciò né con Thor, né con qualcun altro. Loki era speciale in tutto e per tutto, dovevo saperlo prendere a volte, ma lo amavo. Amavo ogni cosa di lui, nonostante il suo brutto carattere, ma con me si comportava in modo diverso. Amavo quando indossava il suo elmo dorato con le corna, o quando si isolava dal mondo per leggere in pace. Sapeva essere dolce, astuto, avido con il mio corpo, ma sapeva apprezzarlo.
Ogni cosa di lui mi piaceva, avevo perfino imparato ad amare i suoi difetti, nonostante fossero terribili. La sua bramosia di un trono a volte era insopportabile, ma comprendevo il suo bisogno di essere amato da un popolo come Asgard faceva con Thor. Avremmo potuto governare insieme, non mi importava quale mondo, mi bastava che fossimo noi due soli.
Mi accarezzai la pancia ormai al terzo mese di gravidanza, immaginando che avrei dovuto tirare avanti senza lui al mio fianco. <<Andrà tutto bene, piccola mia. Papà ora è in un posto migliore.>> mormorai tra me e me, come se mia figlia potesse realmente sentirmi.
<<I stormsvarte fjell, jeg vandrer alene
Over isbreen tar jeg meg frem
I eplehagen står møyen den vene
Og synger: "når kommer du hjem?">> cantai lasciando che una lacrima solcasse la mia gota rosea.
Loki mi aveva insegnato quella canzone, dicendomi che la fanciulla avrebbe aspettato che il principe tornasse a casa. Ma il mio re non sarebbe più tornato da me e questo mi distruggeva, mi mandava alla pazzia.
Avrei seriamente potuto abortire spontaneamente se mi fossi disperata ancora per molto. Non avrei potuto sopportare di perdere anche mia figlia, l'unica cosa che mi rimaneva di Loki. Dovevo prendere un bel respiro profondo e fare pensieri di pace, cercando di rilassarmi.
Passai tutto il giorno sul divano con un po' di televisione accesa che faceva da sottofondo ai miei pensieri. Non la stavo neanche guardando, mi ero concentrata a fissare un punto indefinito fuori dalla finestra. In confronto ad Asgard, la Terra era orribile, così grigia e priva di emozione. Sarà stata l'avventura del viaggio a rendere Midgard così orribile si miei occhi.
Solo allora realizzai che la mia bisnonna era un'asgardiana. Discendevo direttamente dalla Dea Astrid, dunque anch'io facevo parte del popolo di Asgard. Sarebbe stato bello un giorno tornarci, ma finché Odino sarebbe rimasto in vita, avrebbe cercato di uccidermi in ogni modo se fossi tornata lassù. E poi non avevo come tornare, eccetto che per lo Sling Ring di Stephen.
A quel punto mi rassegnai, pensando che il mio re aveva finalmente trovato la pace dopo la morte.
STAI LEGGENDO
𝐿𝑎 𝐷𝑎𝑛𝑧𝑎 𝑑𝑖 𝐴𝑠𝑡𝑟𝑖𝑑 - 𝐿𝑜𝑘𝑖
Fanfiction[La storia segue degli eventi propri, con alcuni rifermenti ad eventi accaduti durante la trilogia di Thor, ma hanno subito delle variazioni per concepire meglio la narrazione] "Den unge bedrageren vil falle for denne dansen" Mi ero lasciata andare...