Nessuno avrebbe mai creduto che Loki potesse realmente amare qualcuno. In realtà aveva ben chiaro il concetto di amare, ma solo dopo aver incontrato me. La Dea Astrid non era l'amore della sua vita come credeva lui, era solo un'infatuazione che lo aveva portato a credere di amarla.
Finché il Dio dell'inganno diceva di essere innamorato di me, era solo parole agli occhi degli altri, ma sapevo benissimo che sapeva dimostrare il suo amore anche con la più piccola delle cose, anche con il sesso.
<<Odino ha lasciato Asgard per trattare la resa di Muspellheimr, Frigga si trova con le ancelle e Thor è in battaglia. Gli unici a non fare niente di eccitante siamo noi.>> mi lamentai guardando l'immagine riflessa mia e di Loki intento a pettinare i miei lunghi capelli neri con una spazzola, il tutto mentre stava in piedi e io seduta.
<<Noi facciamo qualcosa di eccitante ogni volta che decidiamo di metterci a letto.>> mormorò lasciandomi un bacio sulla testa, continuando a pettinarmi.
Passare la spazzola tra i miei capelli era decisamente il suo passatempo preferito, forse più che leggere un buon libro.
<<Non intendo quello. Non fraintendere, mi piace quando mi pettini i capelli, ma potremmo farci venire un'idea migliore. Che so... fare un giro a cavallo o giocare a scacchi.>>
<<Sono molto ferito che rotolarci nudi nel letto non sia più il massimo dell'eccitazione.>> posò la spazzola sulla toeletta in stile asgardiano, chiaramente.
<<Non ho detto questo. Non cambiare le mie parole.>> lo riproverai mentre iniziava ad intrecciare i miei capelli, cercando di creare un'acconciatura degna di una regina.
Si chinò al mio orecchio, guardandomi attraverso l'immagine riflessa. <<È probabile che ti sia stancata, ma io continuo a bramare il tuo corpo, perfino nei miei sogni più perversi.>> mi morse delicatamente il lobo, tornando a fare quello che stava facendo un attimo prima.
Quando diventava così suadente era impossibile resistergli.
<<Non mi stancherò mai di te, mio re.>> lo rassicurai ricevendo in cambio un sorriso soddisfatto.
Non avrei mai pensato che Loki potesse trasformarsi in un uomo talmente perverso da indurmi a cadere ai suoi piedi. Lo credevo riservato, timido e schizzinoso; invece a letto diventava una persona totalmente diversa, dotata di grandi capacità e di un attrezzo di grandi dimensioni. Certamente non avevo di che lamentarmi.
Loki raccolse i miei capelli in una treccia morbida per poi vantarsi, soddisfatto del suo lavoro. Mi alzai dalla sedia, avvinghiandomi a lui come un koala. <<Sei pieno di qualità.>> gli accarezzai il petto con entrambe le mani mentre lui posava dolcemente le mani sui miei fianchi.
<<Vorrei mostrartele tutte.>> avvicinò le sue labbra alle mie e un profumo di caffè mi invase le narici, come sempre. Sentire il sapore delle sue labbra così morbide mi faceva impazzire ogni volta, sopratutto perché era come se conoscessero le mie a memoria e sapevano come muoversi.
Un attimo dopo lo trascinai sul suo letto, sfilandogli la maglietta da sopra la testa, accarezzando il suo petto tonico. Ci trovavamo entrambi inginocchiati sul materasso mentre continuavamo con quei baci vogliosi e man mano i nostri vestiti finivano per terra.
<<Ti inginocchieresti mai per la tua regina?>> mormorai tra gli affanni, vedendo Loki fiondarmi con le labbra sul mio collo. <<La mia regina può chiedermi ciò che vuole.>> mi morse la spalla con dolcezza, senza farmi del male, scendendo dal letto per poi inginocchiarsi. Mi misi davanti a lui mentre affondava le mani nelle mie natiche e posava le labbra nella mia parte più sensibile, facendomi emettere un sospiro eccitato.
Mi costrinse ad allargare le gambe ancora di più, facendo entrare la lingua nella mia intimità con voracità mia vista. Affondai le mani nei suoi capelli scuri, tirandoli per il piacere. Spalancai la bocca e inarcai la testa gridando poi il suo nome. <<Loki... ti prego!>>
Il Dio dell'inganno interruppe quei movimenti, tirandosi su. <<Tocca a te.>> si leccò le labbra in modo sensuale, guardandomi dritta negli occhi. <<Inginocchiati per il tuo re.>> ansimò. I suoi occhi erano pieni di desiderio, di voglia di essere soddisfatto da me.
Feci esattamente come mi chiese, restando a pochi centimetri dal suo membro. Passai le dita sulla punta, facendolo sospirare. <<Ti imploro...>>
Feci un sorriso furbo, alzando lo sguardo su di lui. <<E da quando il re implora?>> lo presi in bocca, iniziando a muovermi avanti e indietro, assaporandolo.
A Loki sembrava piacere questo gioco, tant'è che tenne i miei capelli stretti in pugno, facilitandomi il movimento. Ne accarezzai la punta con la lingua, vedendo il Dio dell'inganno inarcare la testa trattenendo i gemiti.
<<Astrid, tirati su.>> ordinò.
Mi staccai da lui, rimettendomi in piedi. <<Sei già stanco?>> ammiccai.
<<Ti piacerebbe.>> si fiondò nuovamente sulle mie labbra, insinuando la lingua nella mia bocca in modo da assaporare la mia fino in fondo.
Lo feci indietreggiare fino a farlo sedere sul bordo del letto, mettendomi poi a cavalcioni su di lui. Le nostre intimità iniziarono a strusciare, pronte per unirsi. <<Allora, mio re... mi vuoi o devo ancora aspettare?>> domandai suadente, strofinando le labbra sul suo collo.
<<Non voglio che la mia regina attenda ancora a lungo.>> mi lasciò un ultimo bacio sulle labbra, facendo entrare il suo membro dentro di me mentre mi mordevo il labbro.
Iniziai a muovere il bacino, facendo dei piccoli saltelli su di lui. Gli presi il viso tra le mani, facendo sfiorare i nostri nasi, guardandoci negli occhi con desiderio. Il mio seno si era unito con i suoi pettorali, grazie alle sue mani che stringevano il mio didietro con prepotenza.
Potevo sentire il suo cuore battere mentre degli ansimi incontrollati uscivano dalle nostre bocche. Non ne avevo mai abbastanza di lui, di sentire le sue labbra, le sue mani vagare sul mio corpo o il suo respiro sulla mia pelle.
Lo volevo a tutti i costi, ogni giorno che trascorreva. Era diventata ormai una dipendenza, non potevo farne a meno.
<<Vieni per me, mia regina.>> ansimò rude.
Affondai le unghie nella sua schiena, graffiandola. Loki, invece, morse la mia spalla con ferocia, lasciandomi il segno dei suoi denti perfetti. Mi lasciò un sonoro schiaffo sulla natica, invogliandomi a dargli di più.
Il Dio dell'inganno si stancò di quella posizione. Mi fece mettere a gattoni sopra il materasso, lui si inginocchiò dietro di me, alzandomi il sedere fino ad arrivare all'altezza del suo bacino. Si chinò fino a baciare le mie fossette di venere che lo facevano a dir poco impazzire.
Entrò nuovamente dentro di me, questa volta decise di andare più veloce facendo traballare tutto il letto a baldacchino. Gridai il suo nome a singhiozzi, interrotto dai gemiti incontrollati che mi stava provocando.
Il Dio dell'inganno ci sapeva proprio fare, senza alcun dubbio. Sapeva essere rude, eccitante e malizioso allo stesso modo, provocandomi un forte desiderio.
Venne insieme a me per poi uscire dal mio corpo e stendersi a pancia in su. Copiai il suo gesto, coprendomi con il lenzuolo fino al petto mentre riprendevo fiato. Poi lo vidi girarsi verso di me, iniziando a fissarmi con un sorriso stampato sul volto. <<Probabilmente nemmeno Astrid avrebbe saputo fare di meglio.>> ammiccò facendomi ridacchiare. <<Sei proprio un ruffiano.>>
Il suo petto faceva su e giù ritmicamente, segno che era realmente stanco e affannato. Mi voltai completamente verso di lui, giocando con i suoi capelli corvini. <<Devo domandarti una cosa.>> iniziò. <<Tra me e Thor...>>
Non gli diedi il tempo di continuare, iniziando a fissarlo malamente. <<Non farò dei paragoni.>> incrociai le braccia al petto, dandogli le spalle.
<<Ci dovrà pur essere una minima differenza. Se dirai che Thor è migliore di me, cercherò di affinare la mia tecnica di seduzione.>> mi baciò dolcemente la schiena, accarezzandomi la coscia.
Sentii le sue labbra percorrere ogni centimetro della mia pelle, lasciandone dei baci umidi e pieni d'amore.
<<Mettiamola così...>> mi voltai nuovamente, puntando i miei occhi nei suoi di ghiaccio. <<Avete due tecniche decisamente diverse. Thor sa essere dolce ma prepotente, alcune volte. Tu riesci ad essere rude e gentile allo stesso tempo.>>
<<E lady Astrid chi preferisce tra i due?>>
<<Ho avuto più voglia di fare sesso con te in un mese che con Thor nell'arco di tre anni.>> spiegai facendolo sorridere soddisfatto dalla mia risposta.
<<Chi l'avrebbe detto che il Dio dell'inganno avesse un altro hobby oltre alla lettura sfrenata?>> mi accucciai a lui, appoggiando la testa sul suo petto.
Loki iniziò ad accarezzarmi i capelli, stringendomi a sé da un fianco. <<Non ho mai cercato una donna fissa con cui andare a letto. Solitamente chiamo delle ancelle per soddisfarmi, ma niente di più.>> sospirò. <<Poi sei arrivata tu e non ho più avuto bisogno delle ancelle. Te la cavi molto bene, mia regina.>> ammiccò.
<<Mi fa piacere che il mio re sia soddisfatto.>> gli baciai il petto, accarezzandolo.
<<Soddisfatto oltremodo.>>
Restammo quasi tutto il giorno in quella posizione a raccontarci storielle, fare battute o semplicemente a coccolarci dolcemente. Non avrei mai pensato che il Dio dell'inganno potesse avere un lato così dolce e pieno d'amore per qualcuno.
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𝐿𝑎 𝐷𝑎𝑛𝑧𝑎 𝑑𝑖 𝐴𝑠𝑡𝑟𝑖𝑑 - 𝐿𝑜𝑘𝑖
Hayran Kurgu[La storia segue degli eventi propri, con alcuni rifermenti ad eventi accaduti durante la trilogia di Thor, ma hanno subito delle variazioni per concepire meglio la narrazione] "Den unge bedrageren vil falle for denne dansen" Mi ero lasciata andare...