ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ ᴏᴛᴛᴏ

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Mi ero rifugiata nelle mie stanze per elaborare ciò che avevo detto

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Mi ero rifugiata nelle mie stanze per elaborare ciò che avevo detto. Probabilmente avevo esagerato, e Loki se n'era accorto. Provava a starmi a debita distanza da ormai più di una settimana, ma sentivo che non avrebbe resistito a lungo.
Questo incantesimo era più una maledizione che si ripeteva nel corso della storia, dovevamo interrompere il ciclo prima che qualcuno dopo di me ci ricascasse, a quel punto Loki si sarebbe pugnalato da solo pur di non subire nuovamente quest'angoscia.
L'incantesimo di Strange era finito, ciò significa che il mio corpo aveva ricominciato ad avere il mio stesso odore di sempre; ergo: dovevo tenermi alla larga da Loki. Anche perché non avrei sopportato di dover sentire il suo profumo di caffè e di oli essenziali alle mandorle.
Dovevo resistergli, ma come? Non avevo alcuna forza di volontà, era come se l'avessi perduta nel corso di dieci giorni.
Su Asgard mi annoiavo a morte, non c'era la televisione né internet, mi dovevo pur arrangiare in qualche modo. Decisi di sfogliare nuovamente le pagine del mio libro, tecnicamente era della mia antenata, dunque mi apparteneva di diritto. A parte tutta la faccenda di Loki, della pozione e dell'incantesimo, c'erano delle storie interessanti su tutti gli spasimanti di Astrid, ognuno diverso nel suo genere. A quanto pare se l'era spassata alla grande tra vino, sesso e gloria eterna; sempre meglio di me che, l'unica cosa che ero riuscita a fare nella mia vita, era stata trovarmi un lavoro come analista in una qualche multinazionale.
Probabilmente il mio capo si stava chiedendo dove fossi, non potevo nemmeno dirgli che ero confinata su un altro pianeta, non ci avrebbe creduto. Di sicuro mi avrebbe licenziata senza batter ciglio, e me lo meritavo. Mi meritavo tutte le peggiori cose del mondo per quello che stavo scatenando nella casa di Odino.
Eppure c'era una cosa in quel libro che mi attirava parecchio: la danza della seduzione di Astrid. In fondo non pareva tanto complicata e non avevo nessuno a cui farla, avrei potuto tentare, per puro divertimento personale.
Mi assicurai che le porte delle mie stanze fossero ben chiuse, a quel punto mi spogliai lasciando cadere i miei abiti asgardiani al suolo. Cosparsi il mio corpo di uno speciale olio essenziale, com'era scritto nel libro, e lasciai i miei lunghi capelli neri ricadere sulla mia schiena.
Iniziai a muovere il bacino come nelle figure, così come le braccia. Bisognava creare dei movimenti lenti e sensuali per incantare la preda, tenendo sempre lo sguardo fisso su di lei.
Accarezzai ogni parte del mio corpo in modo provocante, seducente. Mi sentivo bene nel fare una cosa del genere, non mi era mai capitato di essere così libera con qualcuno, neanche con Thor. Mi piaceva, era liberatorio, ma stava accrescendo il mio desiderio sessuale ancora di più.
<<Per la barba di Odino! Si può sapere che stai facendo?>> non appena sentii la voce di Loki alle mie spalle mi coprii istintivamente con il lenzuolo, voltandomi.
<<Che ci fai qui? Non si usa bussare su Asgard?>> strillai.
Lui chiuse le porte alle sue spalle, avanzando verso di me. <<Ero venuto per parlare con te. Ma sai che ti dico?>> mi tolse il lenzuolo di dosso, ammirando il mio corpo nudo e pieno di olio, una cosa che lo stava facendo impazzire. <<Ho cambiato idea.>> mormorò un attimo prima di fiondarsi sulle mie labbra, accarezzando il mio viso dolcezza.
Potevo sentire quanto quel bacio fosse tormentato, quanto fossero morbide le sue labbra e quanto mi desiderasse. Emanava un forte odore di caffè che mi fece girare le testa, ma continuai quel bacio, affondando le mani nei suoi capelli scuri. Mi sedetti sul letto, attirandolo su di me.
Loki si tolse tutto. Le sue vesti scomparvero velocemente nel momento in cui decise di rimanere a farmi compagnia. Ci scambiammo uno sguardo provocante per poi lui tornare su di me, stendendosi sul mio corpo mentre assaporava la mia pelle in ogni minima parte del mio corpo.
Non sapevo descrivere come mi sentivo. Era finalmente bellissimo essere toccata da un uomo, essere desiderata e baciata con passione. Tenevo la bocca schiusa mentre il Dio dell'inganno lasciava una scia di baci umidi in mezzo ai miei seni, bloccandomi i polsi sopra la testa. Non avevo mai immaginato Loki sotto questa luce, in realtà non avrei mai creduto che potesse battere il potente Thor in fatto di sesso.
Se credevo che Thor fosse bravo, Loki era il Dio del sesso incontrollato. Sapeva toccare i punti giusti per farmi godere, una cosa che mi stava mandando in paradiso.
Aprii istintivamente le gambe, così che lui si potesse sistemare meglio in mezzo ed esse. Mi baciò la spalla più e più volte, mentre stringeva sempre di più la presa sui miei polsi. Feci per liberarmi, ma lui non lo permise. <<Non vai da nessuna parte.>> mormorò suadente.
<<Non ne ho l'intenzione. Lascia che anch'io ti faccia godere.>>
Lui mi lasciò andare, restando a guardarmi estasiato mentre mi sedevo a cavalcioni su di lui. Iniziai a baciarlo, scendendo dalla mascella al collo, lasciando dei baci vogliosi e anche dei piccoli morsi che lo fecero eccitare. Mossi il bacino contro il suo, sentendo quanto mi desiderasse.
Mi ero lasciata andare alla passione senza pensare alle conseguenze. Avevo bisogno di quel contatto con lui, di sentirlo sulla mia pelle. In quel momento c'eravamo solo noi due, niente avrebbe potuto rovinare quel momento, niente avrebbe fatto sì che mi pentissi delle mie azioni sconsiderate. La lussuria è un peccato di pochi, solo di coloro che sanno a cosa vanno incontro. Avevo sicuramente esagerato con quella danza della seduzione, ma mi aveva permesso di ritrovare la felicità in un altro uomo che non fosse Thor, andando contro ai miei principi e facendo avverare la profezia.
Baciai il petto tonico del principe, sentendolo respirare affannosamente per il piacere. Quella sensazione nuova mi stava piacendo parecchio, sopratutto perché provavo l'avventura e il piacere alle spalle di Thor per la prima volta.
Loki si stese sotto di me mentre posavo una mano in mezzo alle sue gambe. Mi baciò per placare i gemiti mentre muovevo la mano sul suo membro, notando che il Dio dell'inganno fosse incredibilmente dotato.
Subito invertì le posizioni e finii sotto il suo corpo. Decise di farmi spalancare le gambe e insinuare le labbra nel più sacro dei miei buchi, baciando delicatamente la mia pelle. Iniziai a tirargli i capelli per tutto il piacere che provavo, sentendomi appagata dal suo modo di fare.
Loki si staccò da me, pronto a darmi il colpo di grazia. Senza dire una parola in più, entrò dentro di me, unendo i nostri petti mentre appoggiava la testa nell'incavo del mio collo. Fui invasa da una sensazione di piacere assoluto, come non mi era mai capitato prima. Il Dio dell'inganno si mosse ritmicamente, costringendomi a gemere forte, mentre affondava i denti nella mia spalla.
Schiusi le labbra, facendo uscire dei sospiri incontrollati. Loki non sembrava volersi fermare, anzi aumentava il ritmo a ogni minuto che passava. Di questo passo, il giorno dopo non sarei riuscita a camminare.
Venne dentro di me, provocandomi l'ultimo gemito per poi stendersi al mio fianco. Guardai il suo petto fare su e giù mentre riprendeva fiato con le labbra schiuse.
<<Abbiamo ceduto.>> borbottai.
Me ne ero pentita? Forse. L'avrei rifatto? Sì, sì, sì.
<<Profumi di... oli alle mandorle.>> osservò facendo scivolare le mani sul mio corpo oleoso, accarezzandomi il ventre piatto e il fondoschiena.
<<Provavo la danza della seduzione, ero curiosa.>> mormorai giustificandomi.
<<È successo di nuovo, è inconcepibile!>> alzò il tono della voce per poi alzarsi dal letto e rivestirsi di fretta e furia.
Mi coprii con il lenzuolo, studiando ogni sua mossa. <<Dove vai?>> domandai mentre spalancava le porte.
Non disse niente, uscì dalle mie stanze e lasciò sbattere le porte dietro di sé.
Odiavo quel suo atteggiamento così lunatico. Avevamo condiviso un momento più che intimo insieme, e ne sembrava anche felice, ma aveva preferito dar retta al suo buonsenso. Al suo posto, probabilmente avrei fatto lo stesso. Aveva tradito nuovamente la fiducia di suo fratello, aveva ceduto all'incantesimo e al desiderio.
Avevamo ceduto alla lussuria una volta sola, non sarebbe ricapitato. La magia era finita e il rimpianto di aver tradito l'amore della mia vita iniziava ad assalirmi e farsi sempre più forte, ma cacciai via quel pensiero. In fondo non era colpa mia, giusto? Era stato Loki a saltarmi addosso, in più agivo sotto l'effetto dell'incantesimo.
Credevo che il peggio fosse passato, ma mi sbagliavo di grosso.

𝐿𝑎 𝐷𝑎𝑛𝑧𝑎 𝑑𝑖 𝐴𝑠𝑡𝑟𝑖𝑑 - 𝐿𝑜𝑘𝑖Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora