[La storia segue degli eventi propri, con alcuni rifermenti ad eventi accaduti durante la trilogia di Thor, ma hanno subito delle variazioni per concepire meglio la narrazione]
"Den unge bedrageren vil falle for denne dansen"
Mi ero lasciata andare...
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Per quanto ne sapevo Loki si trovava in una prigione nei sotterranei del Valhalla a scontare una pena lunghissima, forse avrebbe passato l'eternità lì dentro. Volevo realmente andare da lui, sapere come stava e dargli conforto, ma quel poco di dignità che mi era rimasto mi costringeva a rimanere dov'ero. Frigga venne a trovarmi nelle mie stanze, decisa a parlarmi. Avevo idea che sapesse tutto, lei in fondo era una strega dai grandi poteri e come poteva non sapere? Si accomodò sul bordo del letto, vicino a me. <<La collana che ti ho dato non ha funzionato, vedo.>> osservò. Abbassai lo sguardo sentendomi presa in causa. In realtà avevo capito che la collana di Frigga era un ciondolo qualsiasi, totalmente inutile. Aveva messo su tutto quel teatro per farmi cadere tra le braccia del figlio, e a quanto pare aveva funzionato anche troppo bene. <<Sono andata a trovare Loki poco fa, mi ha chiesto di darti questa lettera.>> Mi porse un foglio di carta piegato in tre parti, leggendone ogni parola con attenzione. <<"Mia regina, temo di averti ferita con il subbuglio che si è creato l'altro giorno. Ho fatto tutto ciò per proteggerci, per fare in modo che rimanessi sola con me con l'intento di conoscerci meglio. Conosci bene la mia bramosia per il trono, ma ora voglio solo una cosa: stare con te. Non mi importa se abiteremo su Midgard o nel Valhalla; a questo punto essere re non è più il mio proposito, ma voglio che tu sappia che le mie azioni hanno avuto un significato.">> lessi ad alta voce, rendendo partecipe anche la regina che aveva udito ogni parola. Sospirai coprendomi il viso con entrambe le mani. <<Vostra grazia, io...>> Mi interruppe subito, posando una mano sulla mia spalla. <<Mia cara, so per certo cosa stai per dirmi. Loki mi ha raccontato ogni cosa, e le tue non erano cattive intenzioni. Sei stata vittima dell'incantesimo di una tua antenata, ma l'amore che provi verso mio figlio non è un effetto collaterale. Ho capito quanto foste innamorati la sera che avete consumato il vostro primo ballo insieme.>> Era bello che Frigga considerasse Loki suo figlio nonostante non lo fosse realmente. Non credevo approvasse una cosa simile, pensavo che mi avrebbe fatto la predica come ogni persona con un po' di sale in zucca. <<Ho tradito Thor, ho tradito la sua fiducia.>> mi lamentai. <<Astrid... tu sei una donna diversa dalle altre. Sai tenere testa a Loki, sai come domarlo quando prende decisioni sconsiderate e sopratutto sai amarlo. Poche ci riuscirebbero realmente, e tu sei una di quelle. Non ti giudico per aver tradito Thor, e non sarò io a dirglielo, ma tu dovresti farlo.>> Come potevo dirgli una cosa del genere? <<Dunque la profezia si avvererà.>> Frigga scosse la testa. <<Tu sei più forte di quanto credi. Sei la discendente della Dea della seduzione, ma dietro c'è molto di più. Lei era un'abile guerriera, e Odino mi perdoni per questo, ma saprai combattere Thor se fosse necessario.>> Non sapevo niente sulla magia o sul combattimento. Come avrei potuto sfidare il Dio del tuono? Ma in qualche modo dovevo difendermi, non potevo lasciare che mi uccidesse a sangue freddo senza neanche poterlo contrastare. Poi la regina si inginocchiò davanti a me, poggiando delicatamente entrambe le mani sul mio ventre, accarezzandolo. <<Mmh... non possiamo permettere che Thor ti tocchi in alcun modo, specialmente ora che porti in grembo il figlio di Loki.>> Spalancai gli occhi alla sua affermazione. <<Cosa?>> mormorai. Non riuscivo a credere che pensasse una cosa del genere, non potevo essere incinta di Loki. <<Astrid, aspetti un figlio. Credo che sia impossibile stimarlo dato che sono passati solo pochi giorni, ma sento una strana energia provenire dal tuo stomaco. Sei incinta.>> affermò tirandosi su per poi trattenere le lacrime dalla gioia. Io non sapevo cosa dire, né cosa pensare. Portavo in grembo il figlio del Dio dell'inganno, nostro figlio. Il mio cuore esplose dalla gioia quando realizzai ciò che aveva detto Frigga. Non riuscivo a crederci, ma ero felice. Ma Loki come avrebbe reagito? Anche la Dea Astrid portava in grembo suo figlio, e Thor aveva avuto un motivo in più per farla fuori. Dovevo combatterlo, dovevo fare in modo che non facesse del male a me, a Loki o a baby Loki. <<Dovrei dirglielo?>> fu la prima domanda che mi venne in mente. E se Loki non volesse prendersene cura? <<È bene che lui sappia.>> Annuii distrattamente per poi uscire dalle mie stanze, seguita dalla regina. Il solo pensiero di un figlio mi stava preoccupando ma allo stesso tempo mi rendeva felice. Dovevo dirlo a Loki. Le guardie mi accompagnarono nei sotterranei, di fronte alla cella del Dio dell'inganno. Non c'era un vetro a separarci, bensì una specie di campo di forza trasparente. Si trovava in una stanza rettangolare bianca, circondato da libri, un letto arrangiato e alcuni cuscini. <<Ciao, Loki.>> Si voltò verso di me, sorridendo come un bambino. <<Ce ne hai messo di tempo.>> Se ne stava lì in piedi, tenendo le mani incrociate dietro la schiena. Indossava delle vesti più comuni rispetto al suo solito abito di pelle verde e nera. <<Ti prego, basta illusioni.>> mormorai. L'immagine che avevo di lui scomparve, facendo spazio a ciò che realmente si trovava in quella cella. Loki sedeva a terra con sguardo spento e aria angosciata; i suoi capelli erano arruffati, per non dire scompigliati, mentre il suo piede stava sanguinando. Tutti i suoi libri si trovavano per terra, strappati a metà; il suo letto era ribaltato e aveva addirittura distrutto un tavolino in legno. <<Ti ho attesa a lungo. Credevo che fossi in collera con me.>> mormorò trattenendo le lacrime. I suoi occhi erano rossi dal pianto, dalla rabbia. Non ce la facevo a vederlo così. <<Sono molto in collera. Mi hai mentito nonostante io mi fidassi di te.>> incrociai le braccia al petto mentre lo vidi coprirsi il viso con entrambe le mani. <<L'ho fatto per proteggerti. Credi che saresti ancora viva se non avessi orchestrato tutto?>> urlò. Rimasi impassibile davanti a quella scena. Non volevo mostrarmi debole davanti a lui, non potevo. <<Tu l'hai fatto per il trono, non certo perché mi amassi.>> Scosse la testa facendo una risata. <<Oh no, mia regina.>> gattonò lentamente verso di me, appoggiando le mani al campo di forza. <<Ti assicuro che il trono non c'entra niente con i miei intenti. Sai bene quanto ti ami, e vorrei più di ogni cosa poterti toccare, sentire il calore della tua pelle... ma sono consapevole di ciò che ho fatto, e l'ho fatto per poter stare con te.>> si stese per terra, iniziando fissare il soffitto. Presi un respiro profondo, cercando le parole esatte per dirgli ciò che volevo dirgli. <<Aspetto un figlio.>> mormorai. Lui non si mosse per i primi tre secondi, tant'è che avevo addirittura pensato fosse morto. Poco dopo si mise a sedere, rivolgendomi uno sguardo incredulo. <<È mio?>> Si vede che era asgardiano, dunque sciocco. <<Di chi vuoi che sia?>> scoppiai a ridere, non riuscendo più a trattenermi. Sul viso di Loki si fece spazio un sorriso a trentadue denti. Si mise le mani nei capelli dalla felicità, scoppiando in lacrime. <<Avremo un bambino...>> sussurrò incredulo, guardandomi come se volesse saltarmi addosso e abbracciarmi con tutta la forza che aveva. Annuii cercando a stento di trattenere la felicità. <<Per la barba di Odino. Un piccolo principe o una principessa che gira per il Valhalla, ma ci pensi?>> Era bello rivederlo con il sorriso. Mi ero preoccupata per niente, anche se avrei partorito il figlio di Loki, probabilmente nessuno l'avrebbe amato nel regno, così come non amavano Loki. Per questo dovevamo lasciare Asgard e trovare una nuova casa, magari sulla Terra o in qualsiasi altro pianeta che mi avrebbe consentito di crescere un figlio. Thor ci raggiunse a grandi falcate, mettendomi un braccio intorno alle spalle. <<Buongiorno, m'lady.>> sorrise sotto lo sguardo accigliato di Loki. <<Buongiorno.>> sorrisi a mia volta, abbassando poi lo sguardo. Subito il biondo si rivolse al fratello. <<Vedi dove hanno condotto le tue azioni, fratello?>> Ecco che cominciano. <<Sei venuto a farmi la predica? Pare che tu debba metterti in fila. La tua donna, qui, non ha ancora finito.>> rispose acidamente. Sapeva recitare bene il ruolo del cognato amareggiato dalle mie ramanzine. Tant'è che lo ringraziai mentalmente per avermi difesa così. <<Lasciaci soli, Astrid.>> ordinò il Dio del tuono. Annuii lanciando uno sguardo a Loki che ricambiò subito, mentre il fratello non faceva altro che incenerirlo con solo il suo sguardo. Le guardie mi riaccompagnarono in camera, a quel punto decisi di chiedere un aiuto esterno. Dovevo formare un esercito e mi serviva il consiglio di uno stregone.
Spazio me: Bene bene, Astrid è incinta di Loki. Quando succede, succede uh? Hihihi spero che il capitolo vi piaccia ❤️