<<Mio caro Heimdall, ne è passato di tempo dall'ultima volta.>> mormorai tra me e me mentre attendevo con ansia il momento in cui il guardiano del Bifrost avesse fatto la sua magia.
Mi trovavo in un posto isolato per non attirare l'attenzione, i terrestri erano molto suscettibili riguardo ad eventi strani, compresa io. Nel mio piccolo sapevo che, quando arrivava un temporale, o quando si verificava un evento fuori dal comune, c'erano sempre di mezzo Thor e Loki.
Thor era il Dio del tuono, come molti ben sapevano, e al suo arrivo si scatenavano mille fulmini e saette che illuminavano il cielo. Ogni volta impugnava il suo Mjölnir, facendolo volteggiare, e lo trasportava ovunque voleva per combattere Giganti di ghiaccio; Elfi oscuri e Chitauri che tentavano di prendere il potere.
Thor aveva un atteggiamento del tutto sconsiderato, per non dire impulsivo, ma era ciò che apprezzavo più di lui. Fu quel giorno di primavera che, quando mi salvò, mi innamorai pazzamente di lui e il Dio del tuono non sembrava dispiacersene. Trascorremmo molto tempo insieme, fino ad innamorarci l'uno dell'altra, scoprendo di essere più simili di quanto ci si aspettasse. Ogni tanto veniva a trovarmi sulla Terra, a volte andavo io su Asgard per fare un saluto anche a Odino, Frigga e Loki.
Già, Loki. Il Dio dell'inganno, nonché la pecora nera del Valhalla. Loki era l'esatto opposto del fratello: ostentava un atteggiamento irriverente a priori; era permaloso; riservato; pieno di sé ma intelligente come pochi. Passava tutto il giorno chiuso nelle sue stanze, altrimenti nei giardini del palazzo, a divorare libri mentre nella sua testa bruciava il fatto che fosse Thor quello destinato al trono.
Mi era toccato il cognato peggiore che mi potesse mai capitare. Ma d'altronde, nessuna famiglia era perfetta, neanche quella di Odino. Era stato abbastanza egoista da parte sua accogliere Loki come suo figlio per usarlo come reliquia di pace o merce di scambio, forse era per questo che il Dio dell'inganno era sempre così... solo.
Ma torniamo a quello che stava accadendo quel giorno non poi così distante da oggi. Un fascio di luce arcobaleno mi avvolse, spedendomi direttamente nello spazio, lasciando al suolo una sorta di raffigurazione asgardiana. Finii al cospetto di Heimdall, all'interno della grande sfera roteante che azionava il Bifrost. Il guardiano estrasse la spada dal suo apposito incastro che rendeva possibile il teletrasporto, rivolgendomi un saluto. <<È sempre una gioia rivederti, lady Astrid.>> disse tenendo lo sguardo fisso tra le stelle.
A volte mi chiedevo come facesse a vedere tutto nell'universo. La cosa che più mi affascinava era la sua armatura dorata, come i suoi occhi che tutto vedevano e tutto sapevano.
<<Anche per me è bello vederti, Heimdall.>> sorrisi.
<<Il padre degli Dei e suo figlio ti aspettano nel Valhalla.>>
Ringraziai il guardiano e attraversai il decisamente chilometrico ponte dell'arcobaleno, varcando le porte del palazzo in cui risiedevano Odino, la sua sposa e i suoi figli. Tutto quell'oro era strabiliante, così come le narrazioni di gesta gloriose dipinte sul soffitto. C'era tutta una storia narrata attraverso quei disegni: ad esempio com'era stato concepito il famoso martello di Thor, oppure della pace creata tra Odino e Laufey, e ancora festeggiamenti con coppe di vino e grappoli d'uva. Asgard era un paradiso, un luogo dove avrei voluto vivere per sempre, pur di sfuggire alla solita routine.
Le guardie reali spalancarono le porte della sala principale, lasciandomi entrare indisturbata. Seduto sul trono si trovava Odino con la sua lancia dorata tra le mani; al suo fianco si trovava Thor che si lasciava deliziare dal padre con alcuni racconti di epiche battaglie.
<<Avrò sentito la storia della battaglia di Jotunheimr almeno cento volte, padre degli Dei.>> commentai divertita.
Thor alzò lo sguardo e sorrise, venendomi incontro. <<Sei sempre bellissima, m'lady.>> avvicinò la mia mano alle sue labbra, depositandone un bacio sul dorso.
<<E tu sei sempre un dannato ruffiano, Dio del martello.>> lo presi in giro, provocandogli una risata.
Mi avvicinai a Odino in persona, chinando il capo. <<È un onore per me rivedervi, re di Asgard.>> Thor mi aveva insegnato come comportarmi con suo padre, anche perché era uno di quelli all'antica, che ci teneva al rispetto e alle tradizioni.
<<Sono entusiasta che tu ci abbia deliziati con la tua presenza, giovane lady Astrid.>> Odino si alzò dal suo trono, venendomi incontro. Ogni volta sentivo le gambe tremare, forse perché mi faceva una paura assurda ritrovarmi un Dio così potente a un palmo dal mio naso. <<Questa sera ci sarà un banchetto in tuo onore, spero che gradirai il gesto come segno di pace.>>
Un banchetto in mio onore stava a significare solo una cosa: Thor aveva intenzione di sposarmi. Sia chiaro, governare al fianco di Thor come regina di Asgard non era qualcosa a cui non dar conto, ma era un compito troppo impegnativo per una mortale. Forse non ero ancora pronta e ne avrei parlato con Thor, gli avrei chiesto di aspettare ancora un po' prima di prendermi in sposa.
<<Oh... be', sono lusingata. Perdonatemi ma sono un po' stanca in questo momento, credo che andrò a riposare.>> annunciai per sfuggire all'imbarazzo.
Odino acconsentì, così Thor mi accompagnò nelle mie stanze. A quanto pare non era consentito che il principe dormisse con la sua compagna prima del matrimonio, quindi mi toccava passare la notte in una camera che era più grande del mio appartamento e del ristorante cinese sotto il mio appartamento.
<<Padre è felice di vederti. Nonostante tu sia una midgardiana, credo tu gli sia simpatica oltremodo.>> Thor si appoggiò allo stipite della porta con un sorriso sornione mentre mi lasciavo cadere a faccia in giù sul materasso di quel letto enorme.
<<Di sicuro ha voglia di prendermi in giro. È inconcepibile che il prossimo re di Asgard voglia passare il resto della sua vita con una mortale.>> mi lamentai, voltandomi per poi guardare il soffitto anch'esso dorato.
Capitava, ogni tanto, che io venissi assalita da momenti di autocommiserazione. Non mi sentivo mai all'altezza di Thor, né del ruolo che avrei dovuto ricoprire una volta che avrei deciso di sposarlo. Tutto questo era così affrettato e non mi aspettavo una vita del genere quando ci eravamo messi insieme.
Dovevo dare uno sguardo alla realtà, e la realtà era che Thor non sarebbe mai venuto ad abitare nel mio microscopico appartamento insieme a me. Non avremmo mai avuto una vita normale come ogni coppia newyorkese che si rispetti.
Il mio compagno si sedette accanto a me, giocando con ciocca dei miei capelli. <<So che tutto ciò è nuovo per te, ma ti divertirai. E poi hai me, non ti serve piacere a Odino o a mio fratello.>> mi baciò la fronte con delicatezza, tenendo lo sguardo fisso nei miei occhi.
<<Ah, dimenticavo, anche Loki mi odia.>> mi misi un cuscino in faccia, ormai al limite dell'esasperazione.
<<No, lui non ti odia. Lo conosci, la cosa più preziosa che possiede è sé stesso. E, detto tra noi, Loki ha talmente tanto di quell'affetto represso che potrebbe baciare la sua immagine riflessa.>> scherzò provocandomi una risata.
Certo che uno scenario simile non sarebbe stato poi così male.
Il Dio del tuono mi lasciò un dolce bacio sulle labbra, assaporandole lentamente, come se non avesse alcuna fretta di lasciarmi andare. Amavo quel contatto con il mio compagno, amavo lui e amavo la sua famiglia.
Thor mi rassicurò per qualche altro minuto prima di lasciarmi sola in quella stanza enorme e sbrigare le sue commissioni regali. Mi guardai intorno trovando quel luogo sempre più affascinante e pieno di vita.
<<Potrei farci l'abitudine...>> mormorai a me stessa mentre spalancavo le porte della terrazza, avendo così una visuale dell'intera Asgard e del suo popolo.
Diventare regina non era certo quello che volevo, forse quando avevo dieci anni, ma più il tempo passava e più ero dell'idea di dover prendere una posizione all'interno di questa famiglia. E certamente non era la posizione della regina reggente.Spazio me:
Eccomi con il primo capitolo, so che vi ho fatto aspettare a lungo ma volevo assicurarmi che la storia fosse completa prima di pubblicarla, giusto per non farvi aspettare troppo. Vi dico subito che saranno pochi capitoli, anche se le vicende meriterebbero più spazio. Niente Loki in questo capitolo, ma nel prossimo ci sarà una sorpresina 🌚
Lasciate una stellina e un commento se vi va. Restate connesse, bimbe belle ❤️
STAI LEGGENDO
𝐿𝑎 𝐷𝑎𝑛𝑧𝑎 𝑑𝑖 𝐴𝑠𝑡𝑟𝑖𝑑 - 𝐿𝑜𝑘𝑖
Fanfiction[La storia segue degli eventi propri, con alcuni rifermenti ad eventi accaduti durante la trilogia di Thor, ma hanno subito delle variazioni per concepire meglio la narrazione] "Den unge bedrageren vil falle for denne dansen" Mi ero lasciata andare...