Dopo l'accaduto della sera prima non feci altro che pensare a Loki e alle sue parole. Tra noi non c'era mai stata una vera conversazione, e a un tratto tirava fuori dal cilindro delle allusioni in quanto mi sarebbe piaciuto farmi spogliare da lui. Avevo evitato di dirlo a Thor per non sollevare un polverone, ma dovevo ammettere che ci pensai per tutta la notte.
Il mattino seguente dovetti cacciare malamente le ancelle dalle mie stanze, che avevano ricevuto ordini precisi da Thor sul lavarmi e abbigliarmi per la colazione. Sia messo in chiaro: il mio corpo doveva essere toccato da me e dal mio compagno, nessun altro. Sarebbe stato imbarazzante farmi vedere nuda dalle ancelle e farmi strofinare il corpo con una spugna, davvero imbarazzante.
Feci tutto da sola: indossai delle vesti per onorare Asgard regalatemi da Frigga e lasciai nuovamente i miei lunghi capelli neri ricadere sulle mie spalle, arrivando a sfiorare il mio fondoschiena. Raggiunsi la sala del Valhalla dove solitamente si consumavano i pasti, trovando seduti nella grande tavolata sia Thor che Loki.
<<Buongiorno.>> mormorai attirando l'attenzione dei due fratelli. Il moro accennò uno sguardo maligno, di chi aveva dei pessimi propositi; il biondo mi venne incontro, lasciandomi un bacio sulla guancia. <<Come ti senti?>> domandò facendomi accomodare sulla sedia alla sua sinistra. Thor sedeva a capotavola, come giusto che fosse, e Loki sedeva alla sua destra, ovvero di fronte a me.
<<Molto meglio. Non voglio più vedere un corsetto in vita mia.>> le ancelle mi versarono una tazza di tè mentre lanciai uno sguardo seccato a Thor che aveva iniziato a bere birra alle sette del mattino.
<<Potresti evitare almeno di mattina?>> mormorai acidamente sotto lo sguardo divertito di Loki.
<<Non è affar tuo ciò che decido di bere.>> non mi aspettavo una risposta del genere da parte del mio compagno, ma decisi di lasciar perdere, ignorandolo.
Odiavo il fatto che il mio uomo avesse l'alito che puzzava di birra di prima mattina. Contrariamente, Loki emanava un odore di caffè davvero invitante. Almeno lui non si ubriacava con la mattinata.
Frigga e Odino si unirono a noi. Il padre degli Dei sedeva dall'altro capo del tavolo, mentre la sua sposa sedeva alla sua destra, accanto a me.
<<Ho saputo del tuo incidente con il corsetto, mia cara. Sono terribilmente mortificata.>> Frigga era quel tipo di donna che mi ispirava fiducia e dolcezza allo stesso tempo.
Sicuramente era una madre e una moglie amorevole.
<<Non fatevene una colpa, mia regina.>> mormorai tenendo lo sguardo basso.
<<C'è da dire che, se non fosse stato per me, di sicuro Thor l'avrebbe fulminata con il suo martello.>> intervenne Loki, staccando lo sguardo dal suo libro.
<<L'importante è che Astrid stia bene.>> disse la regina. <<Ti piacerebbe camminare sul sentiero più tardi? Volevo che conoscessi le vicende della guerriera Astrid, nostra antenata.>>
Non pensavo che una guerriera di Asgard portasse il mio nome, ma Frigga aveva acceso la mia curiosità.
<<Madre, non credo che alla mia compagna possano interessare questi tuoi racconti infondati.>> intervenne Thor, lanciando uno strano sguardo alla madre.
<<Invece ne sarei felice.>> mormorai.
Sentivo lo sguardo di Loki trapassarmi il cranio, così decisi di ricambiare l'occhiata. Di sicuro stava orchestrando qualcosa, ma volevo capire di cosa si trattava. <<Ci sarà da divertirsi.>> borbottò tra sé e sé il Dio dell'inganno.
Poco dopo, Odino e Thor si ritirarono per discutere su alcune strategie per riconquistare il potere a Muspellheimr, mentre Loki decise di passare la mattinata a leggere seduto sotto un albero di nocciole nei giardini del Valhalla.
Frigga ed io trascorremmo alcune ore a parlare del più e del meno, perfino della mia relazione con Thor che fino a quel momento andava a gonfie vele. Sapeva quanto poteva essere irritante suo figlio, ma nonostante ciò, prendeva sempre le sue difese con Odino. Si poteva dire la stessa cosa con Loki; sapeva essere il Dio più ottuso e manipolatore di sempre, ma Frigga lo amava come se fosse realmente suo figlio, una cosa che davvero apprezzavo della regina.
<<Dunque esisteva una guerriera che portava il mio nome...>> accennai al discorso che avevamo fatto a tavola per saperne di più. Specialmente dopo il comportamento strano da parte di Thor.
<<Lady Astrid aveva contribuito a salvare Asgard da molte minacce passate, e tu le somigli molto.>> spostò il suo sguardo su di me. <<Lei era la Dea del desiderio e della seduzione. Riusciva a ottenere ciò che voleva, sopratutto con l'aiuto della sua danza tradizionale della seduzione. Ma questo non deve imbarazzarti, era un'abile guerriera che ha combattuto al fianco del re, riportando la pace nei nove regni.>>
Rimasi molto sorpresa dalla descrizione di questa guerriera che aveva fatto la storia. Thor non me ne aveva mai parlato e non ne capivo il motivo. <<Com'è morta?>> domandai.
<<Lei aveva fatto un solo grosso errore: sedurre il fratello del principe. È morta per mano del suo stesso marito, pugnalata al cuore.>>
Quel racconto raccapricciante mi aveva fatto venire i brividi. A me non sarebbe mi potuto accadere; amavo Thor più di ogni cosa e non ero certamente una Dea della seduzione, in più io e Loki ci odiavamo. La Dea Astrid aveva tradito il principe con suo fratello, ma saranno stati due fratelli normalissimi, di certo non come Thor e Loki.
<<Nella biblioteca del Valhalla troverai tutte le risposte alle tue domande. So che ne hai molte.>> Frigga mi sorrise, congedandosi.
Non mi ero nemmeno accorta di aver camminato fino ai giardini reali. Davanti a me giaceva un'enorme distesa d'erba occupata in gran parte da fiori, alberi e piante curative di ogni tipo. Sotto l'albero di nocciole si trovava il Dio dell'inganno, steso a pancia in su. Una mano era posizionata dietro la testa, mentre con l'altra teneva il libro che stava leggendo.
<<Che leggi?>> domandai sedendomi al suo fianco.
<<Poesia asgardiana.>> non staccò lo sguardo dal libro neanche per un secondo. Non aveva intenzione di rivolgermi neanche un'occhiata di sfuggita, sembrava davvero concentrato.
<<Ascolta... Frigga mi ha parlato di Astrid e di quello che aveva fatto in passato. Sono curiosa di saperne di più, hai un libro che ne parla?>> domandai giocando un po' con i fili d'erba.
Lo sentii sbuffare sonoramente, chiudendo il suo libro. <<Se ti dico dove si trova il libro, mi lascerai in pace?>> domandò seccato.
Annuii fingendo un sorriso per poi seguirlo dentro il Valhalla. Camminava a passo svelto, cercando di liberarsi di me il prima possibile, che egoista!
Ci ritrovammo di fronte a un portone dorato che aprì velocemente, facendomi entrare. La biblioteca del palazzo era un luogo ricco di conoscenza su tutti nove regni, ma non potevo mai immaginare che fosse così grande. Gli scaffali ospitavano miliardi di libri di colori e dimensioni diverse e sembrava che Loki conoscesse ogni angolo di quel posto.
Con l'aiuto della sua magia, tirò fuori alcuni libri dagli scaffali che controllò velocemente per poi rimetterli a posto. Vedevo delle scintille verdi fuoriuscire dalle sue dita e mi incantai a fissare quel movimento fluido che permetteva l'incantesimo.
<<Tieni.>>
Mi risvegliai improvvisamente dai miei pensieri e presi il libro dalle mani di Loki. Lo posai sul tavolo iniziando a sfogliarlo, incuriosita; c'erano rappresentazioni di Astrid che teneva una spada fiammeggiante tra le mani e uccideva degli strani mostri, era davvero incredibile. Aveva contribuito a mantenere la pace ed era venerata da tutti, sopratutto dagli Dei che la lusingavano. Mi somigliava parecchio, sia dalla forma del viso, sia dai capelli; Frigga aveva ragione. Poi mi accorsi di alcune pagine mancanti, strappate dal libro.
<<Perché mancano delle pagine?>> domandai a Loki che fino a quel momento era rimasto in silenzio.
Si avvicinò al libro, controllando lui stesso. <<C'erano fino all'ultima volta. Qualcuno deve aver tolto di mezzo la verità, sono spiacente.>> chiuse bruscamente il libro, a pochi centimetri da mio viso, per poi rimetterlo al suo posto.
Quel suo comportamento mi stava insospettendo, forse c'era qualcosa che non dovevo sapere ma che volevo conoscere a tutti i costi.
<<Andiamo, Loki. Tu sei quello che sa sempre tutto, non potresti dirmi cosa c'era in quelle pagine?>> lo seguii fino alle sue stanze, tormentandolo il più possibile.
<<Sono faccende che non ti riguardano.>> mormorò stendendosi comodamente sul letto a baldacchino.
Incrociai le braccia al petto, continuando a fissarlo. <<Dato che la guerriera ha il mio stesso nome, merito di sapere. Frigga non mi ha voluto dire altro, ti prego.>> mi sedetti sul letto, scuotendolo per farmi dire ciò che volevo sapere.
Ero davvero una rompi scatole, ma ne andavo fiera.
Loki fece apparire un coltello nella sua mano, puntandomelo contro. <<Va fuori.>> ordinò.
<<Non lo farai.>> lo sfidai con un solo sguardo, facendo incrociare i nostri occhi chiari.
<<Vuoi scommettere? Thor avrà un buon motivo per uccidermi, piccola midgardiana.>> mi guardò con disprezzo, così decisi di accontentarlo.
<<Sei proprio uno stronzo.>> mormorai prima di uscire dalle sue stanze e dargli la soddisfazione di aver avuto la meglio.Spazio me:
Ecco l'inizio di qualcosa. Chissà cosa c'era scritto in quelle pagine strappate, chissà se Astrid lo scoprirà 🤔
STAI LEGGENDO
𝐿𝑎 𝐷𝑎𝑛𝑧𝑎 𝑑𝑖 𝐴𝑠𝑡𝑟𝑖𝑑 - 𝐿𝑜𝑘𝑖
Fanfic[La storia segue degli eventi propri, con alcuni rifermenti ad eventi accaduti durante la trilogia di Thor, ma hanno subito delle variazioni per concepire meglio la narrazione] "Den unge bedrageren vil falle for denne dansen" Mi ero lasciata andare...