[La storia segue degli eventi propri, con alcuni rifermenti ad eventi accaduti durante la trilogia di Thor, ma hanno subito delle variazioni per concepire meglio la narrazione]
"Den unge bedrageren vil falle for denne dansen"
Mi ero lasciata andare...
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Non lasciatevi ingannare dalla storia o dalla narrazione. Pensate che io e Loki avessimo fatto sesso solo poche volte? Quanto vi sbagliate! Ogni dove era possibile decidevamo di concederci un momento intimo. Sui nostri letti; nella vasca da bagno; sopra il tavolo o in piedi al muro. Ci eravamo sbizzarriti nell'arco di un mese, ne avevamo provate di posizioni e di "nuovi giochi", chiamati così dal Dio dell'inganno. Mi sentivo sessualmente appagata finalmente, tutto grazie a lui, l'insaziabile Loki. Probabilmente l'avevo fatto più con lui in un mese che con Thor nell'arco di tre anni. Ci trovavamo nelle mie stanze. Erano appena le nove del mattino quando mi trovavo tra le braccia di Loki. Sedevo a cavalcioni su di lui che a sua volta sedeva sul letto completamente nudo, e io non ero da meno. Mi baciò con voracità mentre muovevo il bacino su e giù, inarcando la testa. <<Mio re...>> gemetti. Lui ansimò il mio nome più volte prima di mordermi la spalla per il piacere. Improvvisamente sentimmo un tuono, seguito da un lampo. Il cielo di Asgard si rabbuiò velocemente, coperto dalle nuvole cariche d'acqua e fulmini. Io e Loki ci scambiammo uno sguardo preoccupato. <<Tuoni, fulmini e saette... non è un buon segno.>> mormorai. <<Thor è in dirittura d'arrivo. Sarà furioso, considerata la scarica di fulmini.>> Mi staccai velocemente da Loki, rivestendomi. Lui fece lo stesso, tremando dal nervosismo. Mi prese il viso tra le mani, guardandomi dritta negli occhi. <<Ascoltami attentamente, Astrid. Qualsiasi cosa accada, sappi che ti proteggerò da lui. Non oserà neanche sfiorarti finché ci sarò io, non gli permetterò di farti del male.>> si fiondò sulle mie labbra per poi abbracciarmi dolcemente. <<Non mi farà del male.>> lo rassicurai. <<Non conosci il rancore di mio fratello.>> Sentivo una strana sensazione allo stomaco, come se fosse stato bucato improvvisamente. Tremavo al solo pensiero di quello che sarebbe potuto accadere, in più non volevo che quello che c'era tra me e Loki finisse. <<È meglio che tu vada. Non deve vederci insieme.>> mormorai baciandolo ancora una volta. Lo vidi incamminarsi verso le porte per poi voltarsi a guardarmi. <<Ti amo.>> dissi. Lo vidi sorridere dolcemente per poi abbandonare definitivamente la stanza. Aspettai qualche minuto prima di raggiungere Thor, giusto il tempo di rasserenarmi. Ero nervosa come non mai, tremavo come una foglia e facevo avanti e indietro a grandi falcate. Presi un respiro profondo, pronta ad affrontare il Dio del tuono e la sua ira. Raggiunsi la sala del trono, incontrando sul mio cammino delle guardie che avevano imprigionato Loki con delle catene. Thor era lì impalato mentre il Dio dell'inganno si dimenava, urlando contro il fratello. <<Che sta succedendo?>> mi intromisi. Non appena Thor mi vide, mi venne incontro, accogliendomi tra le sue braccia possenti. Allora capii che Loki non era stato incatenato per via del nostro rapporto, quindi cosa stava succedendo? <<Ho sentito la tua mancanza dal primo giorno, mia regina.>> mormorò il biondo, stringendomi più forte. Subito mi staccai dalla sua presa, guardandolo negli occhi. <<Perché Loki è in catene?>> domandai. Subito l'espressione di Thor divenne dura e senza emozioni. <<Diglielo tu, fratello. Dille cos'hai scatenato!>> urlò. Spostai il mio sguardo su Loki che evitava di incrociare i miei occhi per vergogna. Mi avvicinai a lui con le lacrime agli occhi. <<Cosa hai fatto?>> <<Ha mandato un esercito su Vanaheimr, scatenando una guerra. Loki ha sempre avuto bramosia di un trono che non potrà mai ottenere, dunque portare scompiglio nei nove regni ti sembra una mossa saggia?>> si rivolse al prigioniero con la rabbia negli occhi. <<È vero, Loki?>> una lacrima solcò il mio viso, facendolo mortificare. <<Mi hai mentito per tutto questo tempo?>> alzai il tono della voce, tirandogli uno schiaffo dritto in faccia. Credevo che non avessimo segreti, che il nostro rapporto si basasse sulla fiducia, ma mi sbagliavo. L'intento di Loki era quello di avere un trono a tutti i costi, e mentre Thor era via per rimediare alle sue azioni, si è approfittato della mia vulnerabilità. <<Credevo di poterti cambiare, ma non potrai mai essere diverso da uno spregevole bugiardo. Mi hai ingannata, ma questa volta non avrai il mio perdono.>> mi asciugai l'ennesima lacrima che sfuggì al mio controllo, andando via a grandi falcate. Loki si dimenò, cercando di raggiungermi, ma le guardie non glielo permisero. <<Astrid, aspetta.>> urlò. Non mi voltai, continuai a correre fra le lacrime. Avevo riposto la mia fiducia in lui senza pensare alle conseguenze, senza pensare che potesse tradirmi come aveva fatto con Thor almeno un centinaio di volte. Mi chiusi nelle mie stanze, sbattendo le porte. Mi lasciai scivolare con la schiena contro il muro, sedendo sul pavimento mentre lasciavo scorrere le lacrime. Mi ero incantata a fissare quel letto dove avevamo consumato il nostro amore molte volte, capendo che il suo era un bisogno egoistico di essere sessualmente soddisfatto, niente di più. Il suo non era amore, non provava amore per me come io lo provavo per lui. Probabilmente non si era mai realmente esposto con me. Tutte bugie le sue. Ma cosa dovevo aspettarmi? Era il Dio dell'inganno, era nella sua natura ingannare le persone che gli stavano intorno e che gli volevano bene. La storia si era ripetuta, è vero, ma con ruoli differenti. La Dea Astrid l'aveva rinnegato quando lui ne era innamorato perso; in quel momento ero stata io quella ingannata, quella a cui aveva mentito spudoratamente. Sentii dei passi pesanti provenire da fuori la mie stanze, segno che era Thor. <<Astrid, ho bisogno di parlarti.>> bussò alla porta. Non potevo farmi vedere da lui in quello stato, sopratutto dopo quello che avevo detto a Loki. Mi ero scavata la fossa da sola con quelle parole e quei gesti, Thor aveva capito ogni cosa. Prima o poi avrei dovuto affrontare il mio destino. Essere la discendente di una Dea della seduzione avrebbe portato molti guai, ma non avrei mai pensato che il mio fato fosse quello di essere pugnalata al cuore dal Dio del tuono. <<Avanti.>> mi alzai da terra, stando in piedi davanti alle porte. Ero pronta, non mi importava di morire ormai. Vidi Thor varcare la soglia della porta, disarmato e con delle vesti "normali", di poteva dire. <<Astrid, so che Loki ti ha offesa oltremodo.>> posò entrambe le mani sulle mie spalle, puntando i suoi occhi blu nei miei. <<Ma ti dico di non disperare. Mi ha tradito molte volte fingendo di morire. Sono stato in lutto, ho pianto per lui ma niente era reale. A lui piace burlarsi di me e ti ha presa di mira, a quanto pare.>> Mi stava consolando? Sapeva che fossi esageratamente emotiva ma non credevo potesse essere così idiota da non capire la ragione dei miei pianti. Allora Loki aveva ragione quando diceva che gli asgardiani sono degli stolti creduloni. <<Sì, be'... non mi aspettavo che potesse essere così malvagio, tutto qua.>> mentii. Si sedette sul letto, chiedendomi di seguirlo. <<Allora... cos'è successo mentre ero via?>> Sospirai cercando di essere più convincente possibile. <<Ero triste per la tua assenza, ma Loki ha cercato di consolarmi in molti modi. Abbiamo letto delle poesie, abbiamo camminato lungo il sentiero di mattoni dorati e poi siamo andati al teatro. Niente di più.>> fui molto sintetica, giusto per non indurlo a credere che fossi innamorata del fratello. <<La battaglia? Hai vinto?>> <<Lo scherzo di Loki è costato molte vite. Ma a parte questo i nove regni sono al sicuro.>> spiegò spostandomi una ciocca di capelli dal viso. Avvicinò le sue labbra alle mie unendole in un dolce bacio che però non ricambiai. Mi ritrassi lentamente, facendogli capire che non avevo gradito. <<Scusami. Sono un po' stanca e non mi sento molto bene.>> mi giustificai guardando altrove. <<Sei strana, Astrid. Loki ti ha fatto qualcosa in mia assenza?>> Scossi la testa. <<No, è solo che... ho mal di testa, tutto qui. Domani starò meglio.>> dissi con la faccia più convincente che avevo. Thor annuì sconsolato, lasciandomi riposare. Dovevo trovare un modo per lasciarlo senza che lui oppure Odino mi decapitassero.