Capitolo 24
La serata era stata perfetta, tra risate e progetti Alice si era sentita veramente bene. Anche se il cammino sarebbe stato lungo, il suo cuore esplodeva di felicità.
La mattina seguente indossò un abito di lino grezzo e si truccò leggermente, faceva troppo caldo e anche se il cielo si era coperto di nuvole grigie, pensò che sarebbe stato meglio portare un ombrello. Si sentiva come in un romanzo d'amore, dove tutto era possibile nonostante tutto. Il buongiorno di Edoardo la fece sorridere e il vento le scompigliò i capelli mentre sorseggiava il caffè sul balcone.
Edoardo stava facendo colazione e ricordava gli occhi languidi di Alice mentre organizzavano il loro viaggio, il primo. Non fece rumore, Filippa dormiva ancora e doveva riposare prima del saggio di danza. Aveva acquistato solo un biglietto ma era sicuro che ne avrebbe trovato un altro per Alice.
Ivano non voleva scappare da quell'abbraccio che lo aveva reso fragile ma anche felice, Davide accanto a lui dormiva profondamente ma quando cercò di alzarsi lui gli prese la mano e lo trascino sul letto.
«Resta ancora un po'.»
«È già tardi devo andare in ufficio» ma si sdraiò di nuovo accanto a lui, per tenerlo ancora un po' stretto nel suo abbraccio.
«A che ora vai in negozio?»
«Ho detto a Laura che poteva aprire lei stamattina. Ti preparo la colazione mentre fai la doccia.»
Si alzò di scatto trascinando con lui Ivano e lo accompagnò in bagno.
«Fai in fretta, io esco dopo.»
«Fai la doccia con me? Ti prego, ti prego.»
«No. Hai detto che sei in ritardo dai muoviti.»
Mentre Ivano apriva l'acqua canticchiò una canzona e Davide sorrise, come sarebbe stato bello fare così tutte le mattine, avere una casa loro, magari un gatto, l'armadio condiviso e poi tutto il resto.
«Andiamo in vacanza insieme, ho quindici giorni quest'anno» gli urlò Ivano dal bagno.
Davide aprì la porta e si spogliò entrando nella doccia per accarezzagli la schiena.
«Cosa hai detto?»
«Hai capito benissimo» e Ivano sorrise beato.
«Sì, andiamo insieme» e lo baciò.
Ivano si aspettava di più ma Davide uscì e gli sorrise mettendo il suo accappatoio.
La loro storia forse avrebbe avuto un lieto fine? A Davide non importava più, non voleva avere paura, voleva viverla nel modo migliore.
Ivano uscì con il telo arrotolato in vita e Davide fece finta di non vederlo, lasciandolo confuso. Lui gli si avvicinò.
«Perché non mi guardi?»
«Sei pericoloso.»
Ivano veramente non lo capiva a volte e l'abbracciò mentre lui si versava il caffè.
«Cosa c'è?»
Era stranamente triste, forse pensava di non meritare quella felicità?
«Sai che mi sto innamorando di te.»
Ivano lo fece girare per mettergli il dito sotto il mento, Davide chiuse gli occhi e lo baciò.
Serena stava chiudendo le finestre che come al solito apriva per far cambiare l'aria, arrivava in ufficio in in anticipo, le piaceva prendersela con comodo, aveva sentito il suo ex marito la sera prima e non riusciva a non pensare a come stava bene ora. Aveva organizzato una cena con i suoi ragazzi, si erano divertiti molto e non era un illusione, stava davvero bene. Aveva recuperato le energie positive, sentendosi ancora bella e desiderata, era più allegra e anche i sui figli sembravano più tranquilli. C'era stato un miglioramento che all'inizio non aveva considerato.
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Bad Girl
Genç Kız EdebiyatıCosa accadrebbe se ad un colloquio di lavoro ti venisse chiesto di fare sesso? A quante è capitato? A me si. Mi chiamo Alice, ho trent'anni, vivo da sola e a volte con il mio fidanzato, una coppia gay come vicini di casa sui quali posso sempre conta...