Capitolo 13
Alice non si aspettava di trovare in Edoardo un uomo capace di occuparsi dell'apparecchiamento di una tavola o di come si dovessero sistemare le posate o i bicchieri, la tavola di Paolo e Claudio sembrava degna di un grande evento. Alice era in cucina con Claudio e ogni tanto gli si avvicinava sorridendo per spingerla con il sedere mentre la cipolla sfrigolava nell'olio, emanando un profumo dolce e invitante. La musica partì ad alto volume facendoli sobbalzare e la cucina si riempì di due voci diverse che cantavano e ballavano, imitando le movenze legate alla discomusic degli anni ottanta.
«Dai Edoardo vieni qua» gli disse Paolo allungando la mano per farsela prendere.
«Non so ballare queste canzoni» rispose lui a disagio.
Se vuoi conquistare Alice, dovrai imparare e avvicinandosi gli fece vedere come muoversi sulle note di "Can't take my eyes off you", il ritornello fu spettacolare e al grido di "I love you baby" si sentirono dei colpi contro la parete che, divideva la casa di Paolo da quella di una signora bigotta e insofferente ad ogni forma d'amore. Il Notaio l'aveva già sentita da qualche parte e si ricordò del film che aveva portato al successo la canzone.
«A tavola» comunicò Alice e Claudio uscì con un vassoio di piccoli bocconcini di ogni forma e colore, accompagnati da varie salse. Si sedettero e iniziarono gli assaggini.
«Sono ottimi, dove hai imparato a cucinare così?» gli chiese Edoardo mandando giù l'ultimo boccone.
Claudio non fece in tempo ad aprire bocca perché Paolo fu più veloce nella risposta.
«Il mio amore è uno chef mancato, ha imparato da solo» e gli diede un bacio sulla guancia, era orgoglioso di averlo accanto tutti i giorni della sua vita, doveva ringraziare il cielo ogni volta che lo guardava, che lo sfiorava, che lo sentiva suo.
Claudio si voltò un po' sorpreso, Paolo non glielo aveva mai detto quello che fra le righe era un complimento fatto con sincerità e aggiunse: «Ho fatto una scuola all'estero, adoro cucinare, anche se faccio altro questa è la mia vera passione. Alice ne sa qualcosa.»
«È vero, quando è finita con Giulio la sua cena mi ha tirato su il morale ed era anche il periodo che dovevo decidere se accettare la tua proposta di lavoro.»
«Allora solo qualche mese fa» disse, stringendole la mano coperta dalla tovaglia.
«Si. È successo tutto così in fretta.»
Alice abbassò la testa per osservare la sua piccola mano stretta in quella di Edoardo che le trasmetteva calore e sicurezza.
«Vado a prendere il resto della cena» disse Claudio mentre si alzava poggiando il tovagliolo sul tavolo.
«Ti aiuto» e anche Paolo si alzò.
Erano rimasti da soli mentre in cucina i due ragazzi si erano persi nei caldi baci di un sospiro.
«Non sai quanto ti amo» gli disse Paolo sulla bocca, che ancora chiedeva di essere baciata.
«Anche io» e passarono dai baci ad un abbraccio che sembrò infinito, talmente sentito che una lacrima scese dagli occhi di Paolo per posarsi sulla maglietta profumata di Claudio. Era impossibile trovare un amore così ma a loro il destino aveva regalato la cosa più bella che si potesse chiedere, dopo molte sofferenze, rifiuti, dimostrazioni omofobe, se non fosse stato per il coraggio di Claudio, Paolo non sarebbe mai stato felice.
«Ehi vuoi due, cosa stata combinando» la voce di Alice era gradevole e allegra, si era alzata per andare a vedere in cucina e li trovò così, abbracciati e sognanti.
STAI LEGGENDO
Bad Girl
ChickLitCosa accadrebbe se ad un colloquio di lavoro ti venisse chiesto di fare sesso? A quante è capitato? A me si. Mi chiamo Alice, ho trent'anni, vivo da sola e a volte con il mio fidanzato, una coppia gay come vicini di casa sui quali posso sempre conta...