Capitolo 28
Alice sorseggiava il caffè nella brulla sensazione di essere su una nuvola, persa nei suoi momenti di infinita e sicura delicatezza. Quando era scesa dal treno della metro si era sentiva stranamente stanca, come se il sole mattutino le avesse già portato via l'energia, riportandole alle mente piccole scaglie di fotografie rubate ai pensieri. Era passata dalla dolce allegria alla triste malinconia, forse era la canzone che stava ascoltando mentre cercava di concentrarsi sulla lettura. Il pensiero di Edoardo lontano da lei la feriva ma era una ferita che in fondo le provocava solo un piccolo e fastidioso solletico. Era sicura di quello che lei provava per lui, saperlo però al mare con Filippa senza di lei, la rendeva incoscientemente agitata, rapita da una gelosia che sicuramente non doveva provare. Mancava ancora una settimana alla loro partenza, insieme avevano scelto il villaggio: camere grandi e pulite, aria condizionata, il mare a pochi passi e una banda di ragazzi e ragazze pronti a farli divertire. Sapeva cosa accadeva in vacanza, a volte si cercava di svagarsi il più possibile, per questo molti speravano in una gradevole avventura con la bella e allegra ragazza dell'animazione. Si rivedeva in un film che aveva tanto amato, ogni tanto quando lo trasmettevano in tv, non perdeva l'occasione per guardarlo e insieme a Claudio ballavano, facendo finta di essere i protagonisti.
L'appuntamento di Edoardo era andato bene, un altro dirigente di una azienda che contava più di cento dipendenti, si sarebbe aggiunto alla lunga lista di clienti, che il suo studio gestiva. Stava tornando in ufficio e pensava a come avrebbe passato i quindici giorni senza di lei, l'avrebbe chiamata tutte le sere quando Filippa si sarebbe addormentata e aveva bisogno di staccare ma al contempo, si chiedeva se era giusto lasciarla da sola. La radio in macchina trasmetteva una canzone che inevitabilmente lo riportò indietro, a quando con Ginevra passavano le estati sullo Yacht di famiglia. Ora non voleva più saperne di quelle passioni, anche se gli erano state regalate, attualmente si rendeva conto che l'amore era un'altra cosa. Il suo cuore si era perso nelle tante sfaccettature dei capricci di Ginevra e quando aveva pensato di amarla, lei lo aveva tradito, facendosi trovare insieme ad un altro uomo, nel letto che condivideva da parecchio tempo con lui. L'aveva persa ma forse era stato un bene. Il sesso era l'unico legame che poteva accettare e un po' si era vendicato. Ora neanche la vendetta gli interessava più, aveva pianto e sofferto abbastanza, adesso voleva solo essere felice e Alice poteva essere quella felicità.
Davide aveva messo in ordine ed era uscito per vedere dei fornitori, era quasi mezzogiorno e chiamò Ivano per chiedergli se potevano pranzare insieme. Ivano scese in fretta gli scalini che lo dividevano dalla fermata della metro e prese il treno che lo portò veloce in centro. Davide l'aspettava appoggiato alla ringhiera, aveva il giornale in mano, i pantaloni chiari e una camicia arancione, una borsa a tracolla e le sue scarpe preferite, i capelli corvini gli ricadevano sulla fronte e gli occhi erano coperti dagli occhiali da sole. Quando lo vide, un favoloso sorriso si dipinse sul suo viso. Era il suo di più, qualcuno che non avrebbe abbandonato così facilmente, Ivano gli si avvicinò e lo abbracciò, inondando la sua anima del dolce profumo dei suoi capelli e si avviarono verso il ristorante.
Daniela si era trattenuta in ufficio a correggere un contratto che le stava dando problemi, era davvero un supplizio provare a mettere d'accordo i congiunti per le successioni. «Cosa fai?» gli chiese Lorenzo passandosi una mano fra i capelli.
«Successioni.»
«Vuoi una mano, ho finito prima.»
«Certo, cosa sai delle successioni?»
Lorenzo rise e le confidò che non sapeva quasi niente ma era bravo a scovare cavilli legali.
«Perfetto, poi andiamo a mangiare?»

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Bad Girl
ChickLitCosa accadrebbe se ad un colloquio di lavoro ti venisse chiesto di fare sesso? A quante è capitato? A me si. Mi chiamo Alice, ho trent'anni, vivo da sola e a volte con il mio fidanzato, una coppia gay come vicini di casa sui quali posso sempre conta...