Capitolo 29

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Capitolo 29

Avevano fatto già la doccia quando le pizze arrivarono. Alice prese dal frigorifero due birre e le aprì facendo volare i tappi nel lavello, li avrebbe buttati via dopo. Le finestre erano tutte aperte e un venticello fresco li accarezzava sul divano mentre aspettavano l'inizio della sesta puntata della serie tv.

«Come mai ti piace questo genere?» domandò Edoardo assorto a guardare le immagini dei medici che correvano da un reparto all'altro.

«Volevo fare il medico ma poi mi sono innamorata delle leggi.»

«Devo dire che questa serie è fatta davvero bene.»

«Ma no, l'ha baciato. Ma non si fa così!»

«Alto tradimento» esordì Edoardo e rise osservando il suo profilo serio nella penombra della sera.

«Dai non prendermi in giro, erano i miei personaggi preferiti.»

«Vedrai che troveranno un punto d'incontro. Non accade sempre così?»

«È questo che mi fa rabbia, nella vita reale è difficile accettare questi comportamenti.»

«Bisogna amare davvero molto, non credi?»

«Anche se si ama ... tu lo accetteresti?»

Edoardo aveva quasi paura di rispondere e se lei avesse baciato un altro sarebbe stato disposto a perdonare, la sua mente non sarebbe stata più la stessa con la paura che potesse accadere all'infinito. Non rispose subito ma quando lo fece Alice rimase assorta a pensare a quanto amore possedeva e quanti sacrifici avrebbe fatto per tenerla vicino a sé. Sui titoli di coda Edoardo mantenne la sua promessa, si avvicinò al suo viso per poterla baciare e lei si arrese nel caldo abbraccio di lui. Le sue mani esperte avevano imparato ad accarezzarla nei posti che le piacevano: la schiena, il collo che lui percorse con la lingua mentre le teneva la nuca nel palmo della mano. Si allontanò per poterla guardare negli occhi, occhi desiderosi e languidi che non chiedevano altro che piacere. La prese in braccio e la portò in camera da letto facendola adagiare fra i molti cuscini e lentamente la spogliò. Alice gli tolse la maglietta accarezzando il suo possente petto e si fermò ad ascoltare sotto le dita un cuore impazzito. Si sollevò e si incollò al suo corpo, baciandolo con ardore, infilò le unghie nella sua pelle senza fargli male, le sue gambe lo cingevano aderendo ancora meglio al desiderio pulsante di lui. Edoardo la fece sdraiare e sempre guardandola negli occhi entrò in lei facendola sussultare, i movimento ritmici si confusero con i sospiri, con i desideri.

Serena stava cenando con Sergio e discutevano della possibilità di fare un viaggio insieme, sempre portando con loro i suoi figli.

«Staranno con il papà in vacanza per quindici giorni, gli ultimi di luglio.»

«Pensi che Edoardo possa darti una settimana di ferie a luglio?»

Serena aveva capito quali erano le intenzioni di Sergio e le rispose che ci avrebbe provato.

«Bene, mi piacerebbe portati in un posto, ora lo chiamo»

«Parte domani e sono certa che è impegnato» affermò sorridendo Serena.

«È Alice vero?»

«Si. Sono molto contenta per lui, merita un po' di felicità.»

Sergio conosceva i trascorsi di Edoardo, sapeva del suo dolore e l'aveva visto soffrire.

Dopo cena quando l'accompagnò a casa la baciò dolcemente, come se avesse paura di toccarla ma Serena affondò la sua lingua nella calda e profumata bocca di lui e si sentì come se non avesse mai baciato nessun altro.

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