Bad Girl

Capitolo 32

Capitolo 32

Il treno partì lentamente per raggiungere la massima velocità appena uscito dalla stazione, il paesaggio sfrecciava confondendo i colori che si mischiavano nell'azzurro del cielo.

«Posso chiederle una cortesia?» Chiese Alice alla ragazza che le stava di fronte.

«Certo mi dica?»

«Potrebbe cambiare posto con me, di solito non mi dà fastidio viaggiare nel senso contrario al tragitto, ma oggi ho le vertigini e un po' di nausea.»

La ragazza vestita semplicemente, e dai bei capelli castani scuro le sorrise e si alzò per cederle il posto.

«Grazie mille, sono Alice.»

«Piacere Sabrina.»

La prima fermata le vide chiacchierare del più e del meno, poi Sabrina si diresse alla carrozza bar e prese qualche pacchetto di patatine, chiese ad Alice se voleva qualcosa e lei la ringraziò chiedendole una coca cola, aveva bisogno di digerire.

«Dove vai di bello?» Le chiese Alice sorridendo.

«A casa. Sono in ferie fino a fine mese. Vedrò i miei vecchi amici e starò un po' con i miei genitori e tu?»

«Dal mio ragazzo.»

«Lavora in qualche campeggio?»

Alice sorrise e pensò a come sarebbe stato divertente vedere Edoardo destreggiarsi con balli stravaganti e giochi in spiaggia.

«No, ha portato la sua sorellina al mare e io gli sto facendo una sorpresa.»

Sabrina strinse gli occhi e le si rivolse sottovoce: «Sei coraggiosa.»

"Perché sono coraggiosa? Non penso che lui faccia qualcosa per ferirmi." Pensò prima di rispondere.

«Stiamo insieme da poco, quindi penso che non siamo al punto di tradirci per noia o che so, per altro.»

«Non volevo offenderti, la mia era solo una considerazione fatta ad alta voce, scusami.»

Alice si sentiva invece agitata ed emozionata allo stesso tempo, aveva paura anche lei, non aveva avvisato Edoardo del suo arrivo e sperava con tutto il cuore che potesse essere da solo. Sorrise alla ragazza che si trattenne dal dire altro e cambiò discorso parlando di lavoro e chiedendo a lei del suo. Dopo qualche ora di viaggio scese e la salutò stringendole la mano. Alice rimasta da sola si concentrò sui suoi pensieri, mise le cuffie e vide l'ultima puntata della sua serie tv. Nel pomeriggio scese dal treno e una ventata calda e piena di aspettativa si intrufolò nel suo cuore. Il suo abito si sollevò passando su una grata e affrettò il passo tirando la piccola valigia lilla. Si fermò sul marciapiede, l'odore del mare le rinfrescò le narici, un ragazzo dai capelli neri e gli occhi verdi ben vestito, gli si avvicinò.

«Buona sera sono del villaggio Sole. Lei è la signorina Alice?»

«Si.»

«La stavo aspettando, per di qua.»

Nel piccolo ma areato pulmino c'erano altri clienti e quando Alice salì, li salutò.

«Bene, possiamo andare. Ci vorrà circa un quarto d'ora e godetevi la vista» disse il ragazzo allegro.

Mise in moto e partì lasciando le persone perdersi nel panorama. Quando arrivarono era quasi l'ora di cena e ad Alice venne consegnata la chiave della sua camera. Al bar, seduto comodamente con le gambe incrociate un abbronzato Edoardo leggeva un piccolo libro che aveva preso dallo scaffale all'ingresso. Alice stava per avvicinarsi sorridente quando vide arrivare Filippa insieme a una bella ragazza dai capelli neri e dal sorriso affabile. Lasciò la mano della bambina e si avvicinò a suo fratello per parlargli all'orecchio e mentre Edoardo ascoltava, i suoi occhi si scontrarono con quelli di Alice, che tolse la mano dalla maniglia della valigia. Lui si accorse del suo disagio ma non fece in tempo ad alzarsi che qualcuno le aveva già preso la mano costringendola a girarsi e con una voce squillante e allegra la stava abbracciando. Si era voltata per trattenere una lacrima che asciugò velocemente tentando di mantenere una parvenza di dignità. Edoardo gli si avvicinò per accarezzarle il viso e la guardò felice negli occhi mentre Filippa la teneva ancora stretta.