capitolo 2

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7:38
appena in tempo, pensavo di perdere il bus. entro e come al solito ci sono alcune occhiatacce di troppo, ma ci ho fatto l'abitudine.

mi guardano come se fossi un alieno. non sanno quanto io odi poi stare al centro dell'attenzione. non sono mica Rebecca oppure benedetta. anzi, il mio carattere e la mia bellezza non si avvicinano per niente al loro.

come al solito mi siedo da sola all'ultimo posto. subito dopo l'autista parte e fa il suo solito giro quotidiano. io dovrei uscire alle seconda fermata che per mia fortuna, non é tanto lontana. non c'è la farei a stare lì ancora per molto. sia per il freddo che per le solite occhiatacce. ho giá avuto una brutta giornata svegliandomi presto, speriamo che il tempo a scuola si svolga in modo normale. almeno li dai.

non so cosa fare, quindi apro lo zaino cercando le cuffiette.
non le trovo.
ma dove potranno mai essere?
apro la taschetta piccola e mi si illuminano gli occhi appena le vedo.

"eccole!" esclamo felice. oh no. l'ho esclamato ad alta voce. adesso tutti si saranno girati verso di me. alzo la testa un po' sudaticcia e rossa per l'imbarazzo. come avevo predetto, tutti mi stanno guardando. chi in modo divertito e chi male.

come al solito giulia, continua cosí

grazie al cielo il bus si ferma alla prima fermata. la maggior parte delle persone scendono scendono e direi per fortuna.
prendo il telefono e metto le cuffiette rigorosamente col filo.
- riproduci: que no salga la luna

ora sono nel mio mondo, fatto di speranza. mi beo della bellezza di questa canzone. chiudo gli occhi assaporando ogni minimo dettaglio della melodia che sto sentendo.
mi ricordo che avrei anche dovuto fare una coreografia con questa canzone.
🎶
si hay alguien que aquí se oponga
que no levante la voz
que no le escuche la novia
que no salga la luna
que no tiene pa' qué
con tus ojitos, prima yo me alumbraré.
a ver a ver a ver
ensename ese
Como brilla
madre mia, que guapo
🎶

immagino i passi di danza mentre sorriso dolcemente.

all'improvviso sono costretta togliere le cuffiette perché la destinazione era proprio arrivata. oppure ero io che ero arrivata a destinazione senza accorgemene.
ringrazio l'autista, cosa che fanno in pochi e mi avvio verso la scuola.
7:50
mancano 10 minuti all'inizio e sto cercando la mia migliore amica chiara. si anche io ho degli amici stranamente.

" Chiaraa!" escalmo ad alta voce interrompendo la sua conversazione con deddy, il suo.. il suo non so, amico? anche se sembrano piú di amici loro due. fatto sta che si girano tutt'e due dalla mia parte e sorridono. Chiara corre verso di me e mi abbraccia. anche deddy ci raggiunge e mi saluta con un carezza in testa.

" Amaa, come staii?" mi esclama chiara abbracciandomi sempre piú forte. mi rendo conto di quanto la nostra amicizia sia potente, nessuno potremmo mai separarci.
" bene bene ama tu?" dico con voce spezzata dal male che fanno le sue braccia.
"beneee"

e perfortuna ci stacchiamo da quell'abbraccio che é sembrato durare un eternitá.
" Comunque, comunque" inizia a dire
" benedetta ha organizzato una festa di inizio anno nella sua gigantesca villa e noi non possiamo mancare!"
" esatto giuli, almeno sballiamo un po' prima dell'inizio del male assoluto" ripete deddy.
" no e poi no, sapete che odio le feste e poi a casa di benedetta? quella non mi farebbe entrare manco morta hahahaha" rido fortissimo.

" non so te deddy ma io ho sentito un SI ANDIAMO da parte della mia migliore amica, quindi ci andremo" esclama chiara piú convinta che mai.

non credo ci andrò mai a questa festa, ma so giá che chiara mi costringerá per tutta la settimana.

8:00 a.m
a salvarmi é il suono della campanella e ci dirigiamo nella nostra classe. la 4B.
io e Chiara siamo vicine di banco da sempre quindi vi lascio immaginare le risate che ci siamo fatte insultando i professori quando dicevano " interrogazione a sorpresa", i supporti a vicenda che ci davamo nelle verifiche e anche le scopiazzature.
almeno ho lei e la mia famiglia, anche se si trova a barcellona.
" che abbiamo ora?" mi chiede lei entrando in classe. cosa che feci anche io subito dopo di lei.
" matematica" dico con un velo di tristezza. non sono mai stata brava in matematica ma quest'anno mi sono proprio superata. non é colpa mia se la professoressa é un diavolo.

14:00
finalmente si ritorna a casa. sono sopravvissuta a tutto.
io e Chiara siamo fuori sedute nelle gradinate.
" sai cosa chiara?" le dico.
" oh dimmi"
" ci verrò alla festa"

spazio autrice

☘️

ciao ragazzi, ecco il secondo capitolo. 700 parole. ✨ASSURDO✨ cercherò di arrivare a mille oppure a due mila HAHAH.

ridere /SangiuliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora