sangiovanni pov's
«non ci voleva» dico piú a me stesso che a giulia.
lei non sta capendo piú niente, é come paralizzata, non posso farle vivere questo, di nuovo.
non posso.
devo agire. devo salvarla.
sono spaesato, quelle poche persone dentro questo merdoso bar urlano dal terrore, il barista letteralmente in panico, la mia giulietta quasi svenuta dietro di me..
« che hai intenzione di fare stronzo eh»
urlo a quel pazzo maniaco per sovrastare le voci delle altre persone.
« togliti di mezzo e nessuno si farà male ricciolino» mi dice con fare minaccioso.
«mai» gli dico mettendo giulia al riparo vicino ad una famiglia affianco a noi.
mi alzo le maniche e mi giro gli anelli.
« ho detto di levarti stronzo» -cosí facendo scagliò un pugno dritto nel muro vicino a lui, quasi rompendolo-
toccandosi la mano indolensita continuò
« stai attento a quello che fai e con chi ti stai mettendo contro, stupido idiota»
non ce la faccio piú, non posso starmene qui inpalato a non fare assolutamente niente!!
presi l'iniziativa, mi avvicinai a lui con passo veloce e lo preso per il colletto di quella stupida maglia nera che aveva indosso.
lo scaraventai per terra con tutta la forza che avevo in corpo, iniziai a pestarlo prima che lui potesse farlo con giulia.
« lasciala in pace!»
un altro pugno destro partí per la faccia di quel lurido e viscido verme, facendolo quasi svenire.
stavo per tirargli un altro pugno quando un' anima piccola e fragile si avvicinò a me e mi toccò la mano.
aveva gli occhi spenti e neri a causa del trucco, non si reggeva quasi in piedi.
« perfavore, basta» disse con voce tremolante, pregandomi di smetterla.
mi girai verso quel tipo e lo guardai in cagnesco, ha capito la lezione no?
« vieni giulia, andiamo» le dissi sempre guardando quel lurido verme.
finalmente uscimmo da quel locale e per tutto il tragitto nessuno proferí parola.
appena arrivati a casa lei comprendosi un po' il viso salí in camera e si chiuse a chiave.
sono stato un coglione..
spazio autrice
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cosa succederá ora??
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ridere /Sangiulia
Romance«chi non farebbe il serio con te?» dissi ridacchiando mentre le accarezzavo la guancia morbida. « troppi » mi disse abbassando la testa. « e tu sei l'unico» « che bastardi»
