capitolo 9

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devo uscire da questo maledetto bagno,
saranno almeno 30 minuti che sono qui dentro senza fiatare.
mi faccio coraggio, mi infilo un asciugamano che arriva sotto sotto il sedere ed esco.
lui é giá a letto, ma non sta dormendo.
ha il telefono in mano e vede le sue dita muoversi, stará scrivendo un messaggio a qualcuno.
appena sente il rumore della porta distoglie lo sguardo dal cellulare e inizia a scrutarmi dalla testa ai piedi.
<< scusa, devo prendere il pigiama>> gli dico rossa come un peperone.
lui non risponde e continua a guardarmi.
mi sta spogliando con gli occhi.
lo vedo.
con gli occhi butto uno sguardo sul letto e vedo che non c'é il pigiama.
panico.
inizio a cercarlo sentendo il suo sguardo addosso a me.
<< ma dove l'ho messo>> dico esausta, mentre apro l'armadio per cercarlo.
<< vuoi una mia maglietta?>>
dice imbarazzato.
mi giro verso la sua direzione. é seduto a gambe incrociate in mezzo al letto.
<< no tranquillo, deve essere da qualche parte>>
mi mantengo bene stretto l'asciugamano intorno a me, mostrando ancora di piú le mie forme accentuate.
inizia a muovere nervosamente le gambe per poi distogliere lo sguardo che prima era puntato su di me.
<< no veramente, tranquilla>>
si alza e va verso la sua valigia dove prende una maglia molto lunga della sua taglia.
si gira e me la porge.
gli sorrido debolmente e corro in bagno a mettermela.

questa maglia é molto grande per il mio mini corpicino.
non ho messo pantaloni sotto perché talmente che é lunga non serve neanche.
salgo nel letto facendo attenzione a non alzare la maglia.
lui é ancora al telefono, ma con chi sta chattando?
mentre mi sto mettendo sotto le coperte si volta verso di me.
<< ei>>
<< ei>>
< domani devo andare a scuola>> gli dico sbuffando.
<< ti accompagno io insomma, chi é che rifiuterebbe un mio passaggio?>>
dice ironico.
<< io>> e mi giro dall'altro lato con un ghigno sul volto.
lui sorpreso ma nello stesso tempo anche divertito, controbatte con una cosa insensata, che però mi gela il corpo.
<< almeno io ho i pantaloni addosso>>
e lo sento girarsi.
tocco il mio sedere per vedere se a coprirmi c'é ancora il tessuto della maglia che ho addosso.
guarda caso, non c'é, si vede tutto.
<< non coprirti, sono belle le tue mutandine nere>> lo sento sghignizzare per poi fare una risatina da strapparsi i capelli
divento rossa come un pomodoro e. mi copro subito nella speranza che non si veda piú nulla. lo sento girarsi verso di me ancora con quel bastardissimo sorriso nella faccia. lo percepisco.
mi cinge la vita e mi avvicina a lui.
<< buonanotte, ballerina>> dice nel mio orecchio silenziosamente.
io ancora scossa per quello che ha fatto poco prima non rispondo ma gli accarezzo la mano che é ancora appoggiata sulla mia vita. sento delle bollicine in tutto il corpo.
mi sento strana.
al suo tocco mi rilasso completamente e inizio a chiudere gli occhietti.

6:00

sento la sveglia nel mio telefono suonare, ma non ho proprio voglia di alzarmi e spegnerla.
sono cosí comoda tra le braccia di sangiovanni.
sono appoggiata con la testa sul suo petto mentre le coperte ci proteggono dal venticello creatosi in stanza per colpa della finestra socchiusa.
sento il suo corpo muoversi, segno che si sta per svegliare.
lo sento accarezzarmi, ha aperto gli occhi.
mi guarda e sorride.
piano piano allunga il braccio per spegnere definitivamente quella canzoncina che rimbombava nella stanza.
inizia a scuotermi ripetendo piú volte il mio nome e con malavoglia apro finalmente gli occhi mentre incontro i suoi di ghiaccio.
<< buongiorno ballerina>> mi dice divertito dal mio risveglio non piacevole.
anche se di non piacevole c'era solo il pensiero di dover andare a scuola.
se ci penso oggi ho anche il compito di matematica, dove ho studiato tantissimo questa settimana, anche se so giá che andrá malissimo.
di scatto mi metto a pancia sotto con la faccia schiacciata dal cuscino.
<< buongiorno anche a te>> gli dico alzando leggermente la testa con la voce impastata dal sonno.
é sempre stato un trauma svegliarmi presto la mattina. che ci posso fare? giá dormo poco poi devo pure svegliarmi presto.
però devo dire che stanotte mi sono addormentata presto. credo sia la presenza di sangiovanni che mi ha fatto questo effetto.
non so per certezza cosa provo per lui, ci conosciamo solamente da pochi giorni. so solamente che é qualcosa di bello.
me lo sento.
<< allora, sei pronta per la scuola?>> mi dice alzandosi dal mio letto rosa.
<< no >> dico semplicemente girandomi con il corpo verso la sua direzione.
lui ridacchia e si inizia a vestire davanti a me.
mi copro gli occhi con le mani e inizio a rimproverarlo.
<< dai ma sei serio, qui davanti a me?>>
< non ti piace quello che vedi?>>
mi risponde come se questa fosse una vera e propria sfida.
inizio a ridere ancora con le mani negli occhi.
ridere é l'unica cosa che mi riesce bene in tutta la mia vita, come ballare d'altronde.
<< quindi oggi mi accompagni tu a scuola?>> gli dico togliendomi le mani dagli occhi sentendolo andare in bagno.
<< si ballerina. oggi avrai questa grande opportunitá>> mi urla come risposta.
<< sisi certo>> borbotto io mentre mi alzo dal letto.
colgo l'occasione di vestirmi mentre lui é in bagno. opto per un semplice jeans nero a vita alta e una felpa rosa che metto dentro ai pantaloni.
le scarpe sono le vans, come sempre.
lui esce dal bagno e rimango incantata.
é vestito semplicemente con jeans chiari e una felpa rosa.
mi guarda e ha la mia stessa espressione in viso.
<< cos'é mi copi anche il modo di vestire adesso?>> dice divertito.
<< nono, caso mai sei tu che mi stai copiando lo stile caro>> gli rispondo a tono.
tutte e due scoppiamo in una grossa risata e scendiamo di sotto a fare colazione.
luca stará ancora dormendo perché non c'é nessuna traccia di lui in casa.
mi metto lo zaino rosa chiaro in spalla e aspetto giovanni che sta mangiando la sua amata merendina al cioccolato.
<< perché non hai fatto colazione>>
mi chiede una volta usciti dalla casa.
<< non avevo fame>> mento piú a me stessa che a lui.
questa cosa di non mangiare é straziante.
se fosse per me andrei al mc tutti i giorni e mangerei anche le briciole per strada, ma non posso e non voglio.
abbiamo fatto tutti il tragitto il pullman parlando del programma per oggi e senza accorgermene arriviamo puntualmente a scuola.
non ho mai fatto il tragitto casa-scuola cosí piacevole.
facciamo poca strada e vediamo giá tutti gli occhi puntati su di noi.
tutti sanno del mio odio quando sto al centro dell'attenzione,a non smettono mica di fissarmi. noo ci mancherebbe altro.
ho la testa bassa per l'imbarazzo però sento una mano alzarmela.
<< non essere imbarazzata, ci sono io>>
mi sussurra all'orecchio per poi darmi un tenero bacio sulla guancia.
mi guarda e se ne va.
ok questo ragazzo mi fará impazzire.

autrice

☘️
capitolo scritto male e anche di passaggio. scusate per il ritardo.🤦💓
ripeto: capitolo di passaggio.
vi é piaciuto?

ridere /SangiuliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora