Capitolo 12: Ricominciamo..

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Dal capitolo 11: 

Mentre correvo, per sbaglio, urto una signora e il suo cestino di mele. Ma in quel momento di fretta Gaara, probabilmente, non mi avrebbe lasciato aiutarla, quindi in quei pochi secondi mi inventai un qualcosa e usai il mio flusso di chakra di vento per raccogliere le mele della signora prima che potessero cadere a terra. In pochi attimi le raccolsi tutte per poi risistemarle nel cesto.

"MI SCUSIII" urlai e la signora rimase impalata a guardarmi con un'espressione completamente sconvolta e confusa.

Per il resto continuammo a correre. Gaara non lasciò andare nemmeno una volta la presa sul mio polso.

Y/N POV

Una volta arrivati non entrammo direttamente. Ma ci nascondemmo in punti in cui nessuno potesse vederci.

"Sono già arrivati all'ufficio. Non se ne stanno andando." per non farci sentire dovevamo sussurrare.

"Posso distrarli se vuoi." chiedo.

Ci guardammo e istintivamente mi venne da ridere pensando a quanta baldoria stessimo facendo solo per non farci scoprire. Addirittura mi scesero delle lacrime per quanto stavo morendo dal ridere.

"Sembriamo dei bambini che scappano dai genitori." dico riprendendomi dalla risata.

Mi asciugo il viso da quelle lacrime, prove del mio divertimento, giro la faccia e mi accorgo di essere ad un pelo di distanza dal suo viso. Sbianco subito, per poi diventare rosso peperone.

Siamo appollaiati dietro le panche dell'atrio. Gaara sta controllando che non ci sia nessuno così da poter avanzare. Successivamente si volta, si accorge anche lui della nostra impercettibile distanza dai nostri volti, ma non si allontanò. Lo feci io per istinto e quasi caddi di schiena (essendo inginocchiati). Gaara mi prese dai fianchi per non farmi cadere e io rimasi impassibile.

Prima che potessi dire qualcosa o che Gaara potesse lasciarmi dalla presa. Una presenza, un'ombra, si trovava proprio davanti a noi.

"Sgamati Eheh"

"T-TEMARI.. NON È COME SEMBRA."
Mi alzai subito. Temari rimase a fissarci mentre rideva con un ghigno, un sorrisetto.

Tutti i lavoratori del posto avevano gli occhi su di noi dopo aver sentito la baldoria che stavamo facendo. Rimasi impalata tutta imbarazzata fino a quando Gaara mi prese per il polso e si diresse verso il suo ufficio.



"Siamo ufficialmente.. degli idioti." iniziai a camminare avanti e indietro per la stanza colpendomi ripetutivamente la fronte con la mano ripensando a cosa fosse successo.

"..." 

"ehm.. Gaara? Tutto ok?" si era appena seduto. Aveva entrambi i gomiti poggiati sul legno della sua enorme scrivania e allo stesso tempo si nascondeva la bocca con i palmi delle mani.



"...pfff AHHAHAHAHAHAHAH" di colpo scoppiò a ridere, come se si fosse appena liberato. Si stava trattenendo.

'ecco perchè mi sembrava strano in viso'

Mi venne spontaneo sorridere alla sua risata contagiosa e nonostante la mia confusione, mi resi conto che effettivamente, tutto ciò che è successo è stato molto esilarante.

'Più imbarazzante che divertente..'

Dopo esserci calmati scrivemmo il resoconto di quello che avremmo dovuto vedere in città ((cosa che ha fatto solo Gaara perchè io non ho visto niente)) e finalmente ci ritirammo ufficialmente dal lavoro.

Tornai a casa e dopo aver fatto le solite ruotine post dormita, mi misi a letto a fissare il tetto con la scatolina della peonia in mano.

Ho ancora qualche perplessità al riguardo. Non so chi me l'abbia data, non capisco il perchè di questo gesto. Ma più che altro, il pensiero di quella persona che entra nella mia stanza mi inquieta. 

Gaara x Reader Back to RealityDove le storie prendono vita. Scoprilo ora