4.

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«Ti stai divertendo?» sento una voce alle mie spalle.
«E' la cena improvvisata migliore a cui sia mai stata» confesso ridendo.
«Federico» mi sorride lui, porgendomi la mano.
«Slenia» rispondo stringendo la sua mano.
«Scusa se mi presento solo adesso ma oggi a pranzo sono rimasto in camera».
«Tranquillo».
«Come ti trovi?» mi chiedere dopo svariati minuti di silenzio.
«Da Dio» ammetto sorridendo.
«Addirittura?» dice ridendo.
«Si! Casa è sempre casa, no?».
«Assolutamente si! Sai, non pensavo che una ragazza potesse trovarsi bene in mezzo a così tanti ragazzi».
«Io però sono l'eccezione. Sono cresciuta con due fratelli, tra calcio e risse» confesso sorseggiando il mio drink analcolico.
«Capri! Fede! Venite» ci urla mio fratello che si trova al tavolo.
«Ma non ti chiami Slenia, scusa?» mi chiede il mio nuovo amico ridendo.
«Si, ma Capri è il mio soprannome» commento prendendolo per il braccio per avvicinarci al tavolo. Si, non sono una ragazza timida, anzi, sono molto diretta.
«Come mai proprio Capri?» chiede curioso. Lo capisco, non è normale avere come soprannome il nome di una città.
«Perché sono capricciosa» rispondo mentre mi siedo al mio posto, di fianco a mio fratello.
«Scommetto che te lo ha dato Manu questo soprannome» dice mentre si siete di fianco a me, alla mia sinistra. Presumo che questo sia il suo posto.
«Qualcuno mi ha chiamato?» chiede mio fratello interrompendo la sua conversazione con Alessandro Florenzi.
«Nessuno idiota» gli rispondo dandogli una leggera spinta.
«Come siamo violente».
«Come sempre» replico.
«Fede stai attento che ti fa fuori» Manu avvisa il suo compagno di squadra.
«Sapete, invidio il vostro rapporto» confessa Federico.
«Come mai?» chiedo.
«Per carità, anch'io ho un rapporto stupendo con i miei fratelli, ma da quando mi sono trasferito a Torino devo ammettere che e' cambiato» confessa lui con tono triste.
«Mi spiace» dico accarezzandogli il braccio.
«Adoro il fatto che nonostante siate stati lontani tanto tempo avete un rapporto bellissimo» enuncia alzando gli occhi verso di me.
«Siamo sempre stati legati, anche con Mattia, nostro fratello maggiore. Quando mi sono trasferita in America e' stato difficile, devo ammetterlo ma sapevo che quando sarei tornata a casa sarebbe stato tutto come prima» rivelo guardandolo negli occhi.
«Sai, mi piacerebbe avere la vostra stessa complicita'» confessa lui.
«Ma che compicita'? Io a quello lì -dico indicando Manu- lo odio» questa risposta provoca in Federico una risata. Devo ammettere che ha un sorriso bellissimo, sincero e spensierato.
«Buono a sapersi» si intromette Manuel per l'ennesima volta.

La sera e' passata molto velocemente, i ragazzi hanno improvvisato un karaoke ed e' stato divertentissimo vedere Manuel cantare, hanno anche provato a far cantare me ma non ci sono riusciti. Ho legato anche con Ciro, ha addirittura provato a farmi imparare il napoletano, ma ovviamente da lombarda ho fallito miseramente.
Adesso sono seduta nella hall del centro tecnico federale, sto scorrendo la home di Instagram fino a quando sento dei rumori alle mie spalle.
«OH GESU'» dico portandomi una mano al torace dopo essermi spaventata a causa di mi fratello. Il suo passatempo preferito oltre ad usarmi come appoggio e' sempre stato spaventarmi, quando eravamo piccoli si divertiva a farmi prendere paura in qualsiasi modo, spaventandomi, indossando maschere, ed ovviamente io mi vendicavo sempre prendendolo a botte. Si, sono sempre stata violenta con i miei fratelli, crescere con loro e' stata un impresa ma alla fine abbiamo un rapporto bellissimo.
«C'hai vent'anni e ti spaventi ancora» dice Manuel ridendo come un matto.
«Tu c'hai ventitre anni e sei un coglione» lo prendo i giro, o forse no.
«Ei modera i termini bambina» risponde mentre si siede sul sofà, di fianco a me.
«Ma bambina sto cazzo».
«Andare in America ti ha peggiorata» continua lui.
«Tanto so che ti sono mancata» dico appoggiando la testa sul suo petto per abbracciarlo.
«Un pochino» dice avvicinando il pollice e l'indice.
«Certo che sei stronzo» dico spostandomi da lui.
«Dai scherzo idiota. -dice prendendo la mia testa e portandola sul suo petto- Con Fede?».
«Con Fede cosa?» chiedo.
«Vi ho visti parlare tanto sta sera» proferisce lui mentre continua ad accarezzarmi la testa.
«Ci siamo conosciuti, a tavola mi ha parlato del suo rapporto con i fratelli, del suo inizio con il calcio e delle sue passioni» confesso.
«Wow, Chiesino ha preso una bella cotta per la mia sorellina» dice lui scompigliandomi i capelli.
«Ma smettila».
«Non scherzo, Federico da quel poco che lo conosco e' sempre stato riservato con tutti» confessa.
«E con questo?» domando curiosa. Non credo che Federico abbia una cotta per me, anche perche' ci conosciamo da neanche un giorno. Credo che si sia confidato con me solo perche' in quel momento io e Manu abbiamo iniziato le nostre silite "liti".
«Non so, sta sera l'ho visto diverso e' sempre stato fino ad adesso un ragazzo molto riservato, stava molto spesso nel suo» confida Manu.
«Vedi che la tua Pici e' utile a qualcosa» dico cercando di cambiare discorso. Federico si e' veramente confidato solo con me? Perche' le cose che ha detto ha me non le ha dette a nessuno?

Tutto cosi' inaspettato || Federico ChiesaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora