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2 Settembre 2021, 6:30 AM

E' stano svegliarsi a quest'ora, sono abituata a svegliarmi alle otto del mattino, poi non parliamo del jet leg. Devo ri-abituarmi alla routine italiana.

«Pici, sei sveglia?» mi urla Manu dal bagno, riceve un "Mh-mh" come risposta da parte mia.
«Dai sbrigati che andiamo a correre» mi informa uscendo dal bagno mentre si infila la maglia.
«Ma lasciami dormire» lo supplico mettendomi a pancia in giu' con il cuscino sulla testa.
Poco dopo sento al lato destro il materasso abbassarsi, e chi poteva mai essere se non mio fratello con la sua solita delicatezza di un elefante?
«Dai esci dal letto» dice lui cercando di togliermi il cuscino dalla testa.
«Dai Manu lasciala dormire, ha affrontato non so quante ore di viaggio e poi la cena di ieri» prende le mie difese Ale che era steso sul suo letto, suppongo.
«Grazie per averglielo ricordato Ale, ti amo» dico togliendo la testa dal sotto il cuscino per poi mandargli un bacio volante che lui prende al volo.
«Fra guarda che lo dico a Camilla» lo prende in giro mio fratello.
«Ma secondo te non si conoscono? -gli risponde Ale ridendo- Ieri mentre eravamo a cena ero al telefono con Cami e le ho raccontato come sempre cosa era successo, e poi mi ha chiesto di parlare con Sle e sono rimaste in chiamata per un'ora»
«Sai come sono le donne eh» commenta mio fratello.
«Cosa vorresti insinuare eh?» gli chiedo mentre sono ancora stesa.
«Che se vi mettete a parlare non la finite piu'» mi risponde.
«Ma taci» rispondo ricevendo da lui una leggera pacca sul sedere.
«Ma ti stai fermo con quelle mani?» gli urlo.
Sa quanto io odia questo gesto. Non mi e' mai piaciuto, mi sembra di tornare in dietro ai tempi delle medie, il mio periodo meno tranquillo, se cosi' lo si puo' chiamare.
«Scusa» dice per poi darmi un abbraccio.
«Si tutto carino ma adesso scollati» enuncio alzandomi di scatto per alzarmi dal letto.
«E menomale che eri stanca eh» commenta Alessandro ridendo.
«E' meglio che taci prima di ritrovarti con il crociato rotto» gli rispondo mentre stacco il telefono dalla corrente per andare vado verso il bagno.

Dopo essermi chiusa alle spalle la porta, appoggio il telefono sul lavandino e faccio partire la mia playlist, entro in doccia e come una persona normale inizio a cantare tutte le canzoni riprodotte dalle casse del telefono. Finisco di farmi la doccia e passo a lavarmi il viso e i denti.
Ed eccomi qua, dopo averci impiegato venti minuti esco e non trovo ne Manuel ne Alessandro, mi giro verso il cassettone che abbiamo sotto la televisione e trovo un foglietto con scritto: "Io e Ale ti aspettiamo nella hall. -Pici".
Prendo la chiave elettronica della stanza, il telefono, le cuffiette e il porta cellulare per evitare di farlo cadere per l'ennesima volta. Esco dalla camera e la porta si chiude immediatamente, mi dirigo verso l'ascensore che fortunatamente si trova vicino alla camera. Schiaccio il bottone e aspetto che arrivi, appena si spalancano le porte entro, schiaccio il numero 0 e le porte si chiudono, o almeno lo stavano per fare fino a quando una gamba non le blocca.
«Buongiorno» mi sento dire.
«Eiii Fede» rispondo con un sorriso a 32 denti.
«Come mai sveglia presto?" chiede entrando nell'ascensore.
«Manu mi ha obbligato ad andare a correre» confesso ridendo.
«Dai guarda il lato positivo, ci sono anch'io» dice vantandosi mentre sposta una ciocca del suo ciuffo all'indietro.
«Come si ferma l'ascensore» chiedo con sarcasmo.
«Perche' ?».
«C'ho ripensato, torno a letto» rispondo sempre con tono sarcastico.
«Guarda che sono un bravo accompagnatore» mi risponde guardandomi e facendomi l'occhiolino.
Finalmente siamo arrivati al primo piano, non so se sarei riuscita a stare li dentro per tanto. Federico mi fa una strana sensazione che non so spiegare, e' come se con uno sguardo riesca a farmi svenire o addirittura morire.
I miei pensieri vengono interrotti dal din che indica che siamo arrivati al piano terra, poco dopo le porte si aprono, faccio per uscire ma mi blocco subito.
«Oh cavolo» esclamo.
«Cos'e' successo?» mi chiede Fede preoccupato.
«Di a Manu che sono un attimo su in camera, ho dimenticato la mascherina» dico per poi girarmi per entrare di nuovo nell'ascensore.
«Aspetta dovrei averne una in piu' -mi dice mentre fruga nelle tasche dei pantaloncini- ecco tieni» continua porgendomi la mascherina.
«Oddio grazie tante Fede» dico prendendola per poi dargli un bacio sulla guancia.
Mi stacco subito, sono imbarazzata, il mio essere cosi' diretta mi porta anche a questo. Pero' cavoli, con Fede e' diverso, ci conosciamo da neanche dodici ore e mi sembra di conoscerlo da una vita.

Tutto cosi' inaspettato || Federico ChiesaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora